37. True love?

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«Sai una cosa?» sbottò Draco rendendosi conto di quello che aveva fatto.
«Non mi interessano le tue minacce del cazzo, io amo la mia ragazza e non ho paura di dirle la verità» continuò il biondo rivolgendosi alla rossa.
Okay mi stavo confondendo.
«Daphne, devi sapere che io e Pansy dovremmo sposarci una volta finita la scuola»
Ecco cos'era quel contratto. Non potevo immaginare quello che mi avrebbe detto mi avrebbe potuto turbare così tanto.
Guardavo Draco con occhi increduli, non riuscivo a spiegare cosa stessi esattamente provando in quel momento.
Forse un senso di oppressione misto a paura.
«Cosa c'è bambolina? Non te lo aspettavi?» chiese con voce irritante la ragazza che se ne stava con le braccia incrociate e mi guardava con aria di superiorità.
Deglutii e distolsi lo sguardo.
Draco si avvicinò a me «Mi dispiace non avertelo detto»
Avevo lo sguardo fisso sui miei piedi e avevo paura di alzarlo e incontrare i suoi occhi.
«Solo... Non me lo aspettavo» balbettai.
«Troveremo un modo per annullare quel maledetto contratto» mi sollevò il mento e mi fece incontrare il suo sguardo.
«Lo troveremo insieme» aggiunse baciandomi.
«Ma come ho fatto a non accorgermene prima? Vi amate così tanto. Motivo in più per distruggervi»
Stronza.
Dovevamo assolutamente trovare un modo per farla andare via. Via dalle nostre vite, dalla scuola, volendo anche da questo mondo.
Da soli non ce l'avremmo mai fatta, dovevamo chiedere aiuto.
«A dopo, Dracuccio»
Dakota fece un occhiolino a Draco e se ne andò sculettando.
«Dio se la odio» mi buttai sul letto.
«Dobbiamo assolutamente trovare un modo per farla andare via» il biondo si sedette accanto a me.
Iniziai a pensare a qualsiasi cosa, una più assurda dell'altra, che l'avrebbe potuta far scappare.
«Se noi non possiamo cacciarla dalla scuola, forse può farlo qualcun'altro» spiegò Draco.
«Tipo chi?»
«Piton. È l'unico abbastanza "spietato" da poterlo fare»
«Devi parlarci. Lui ti adora»
Draco si passò nervosamente una mano tra i capelli. Con Piton bisognava andarci con i piedi di piombo, bastava dire un monosillabo più del necessario, o fare qualche strana espressione facciale per farsi togliere punti o per venire sospesi.
«Che ne dici?» gli chiesi.
«Ti fidi di me?» mi accarezzò una guancia.
«Certo che mi fido di te»
«Oggi gli parlerò. Non rinuncerò a te per una ragazza qualsiasi»
Posò le labbra sulle mie e mi cinse la vita con le braccia. Gli portai le mani tra i capelli e iniziai a tirarli leggermente, mentre lui mi accarezzava la schiena.
La sua lingua accarezzava dolcemente la mia e le sue mani calde toccavano la mia pelle facendomi venire i brividi.
Nonostante lo conoscessi ormai da tre mesi, la reazione quando mi toccava era sempre la stessa. Sembra poco a dirsi, però è possibile amare una persona tanto da sentirsi male nonostante la si conosca da così poco.
Mi allontanai da lui da qualche centimetro e gli accarezzai la mascella.
«Perché non può essere semplice?» disse sospirando.
«Perché Merlino ha deciso che una vita normale è troppo noiosa»
«Vado a parlare con Piton» mi disse baciandomi un'ultima volta. Annuii e mi andai a sedere sul suo letto. Ripensai a tutto quello che stavamo passando e a tutto quello che era successo, credevo che non sarebbe finito mai.
La porta si aprì di scatto e la Parkinson entrò ansimante.
«Draco»
«Non è qui»
Iniziò a girovagare riprendendo fiato e io mi presi del tempo per osservarla. Sembrava conoscere quel posto a memoria, come se ci fosse stata un milione di volte. Si avvicinò alla finestra e toccò con nostalgia un intarsio nel legno. Chissà quante volte era stata lì dentro, con Draco, e chissà come deve essersi sentita una volta rimasta sola. Quel pensiero si stampò nella mia mente e un lieve senso di colpa cominciava a farsi largo dentro di me. So che non avevo motivo di sentirmi così, perché io non le avevo fatto nulla di proposito. A quanto pare però lei aveva la tremenda tendenza ad odiare qualsiasi persona che entrasse in contatto prolungato con il suo amato.
Per questo teneva tanto a quel contratto, era l'unica cosa che lo legava a lui e si stava lentamente dissolvendo anche quello.
«Cos'hai tu che io non ho?» chiese con voce rotta ad un certo punto.
«Non l'ho mai visto amare nessuno come ama te, anzi non l'ho mai visto amare nessuno e basta!»
Iniziò a piangere. Mi alzai dal letto e mi avvicinai di qualche metro.
«Sai per quanto tempo ho cercato di fargli provare qualcosa per me? Per sei lunghi anni! Poi arrivi tu e in tre mesi lo cambi del tutto!»
«Non avevo idea che...»
«Certo che non ne avevi idea!» mi interruppe.
«Sono sempre stata invisibile ai suoi occhi! Sai cosa vuol dire non essere mai corrisposti?»
«È per questo che tieni tanto a quel contratto?» osai.
La mora annuì.
«C-credevo che obbligandolo a stare con me, si sarebbe innamorato veramente»
Si strofinò gli occhi facendo sbavare ulteriormente tutto il trucco che aveva.
«Insomma guardami, cosa mai ci potrebbe trovare in me?»
«Pansy non fare così, se ha firmato quel contratto un motivo ci sarà» provai a consolarla, anche se non sapevo assolutamente come fare.
«Già. Quel contratto si può annullare solamente se lui trova il vero amore. E se ovviamente suo padre lo approva. E ora che ha trovato te... Per me è finita»
Si avvicinò alla porta e io la seguii. Non sapevo davvero cosa dire.
«Buona fortuna, te ne servirà» disse prima di andarsene.
Dovevo assolutamente calmarmi. Mi portai i capelli dietro le orecchie, presi un libro e iniziai a leggere, nella speranza che il tempo passasse più in fretta.
Continuavo a pensare a Pansy e al contratto. Draco avrebbe potuto benissimo non annullarlo e sposare lei. È comunque, chi è che si sposa a diciott'anni? Diamine!
«Ho parlato con Piton» mi fece sobbalzare Draco entrando velocemente dalla porta.
«E?» gli andai in contro.
«Ci aiuterà»
Emisi un urletto di gioia e lo abbracciai. Almeno una cosa di positivo in quella giornata c'era.
Sentimmo bussare e Draco sbuffò.
Giuro che prima o poi quella porta la stacco, vediamo poi come bussano.
«Avanti»

Un uomo alto e sulla quarantina entrò nella stanza. Nello sguardo aveva un'aria di superiorità e scrutava la stanza con occhio di falco, nella speranza di trovare qualcosa che non andasse. Aveva dei capelli biondi e lunghi e camminava accompagnato da un bastone scuro.
A Draco si bloccò il respiro.
«Ciao Draco» disse l'uomo.
«Padre...»

You Can't Turn Back|| Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora