La mattina seguente parlai con Cedric della situazione e decise di aiutarmi e stare al gioco. Da quel momento eravamo fidanzati.
«Sicuro che va bene per te?»
«Non voglio che tu soffra»
«Grazie Ced» lo abbracciai.
Gli presi la mano e dopo aver fatto un respiro profondo, entrammo in Sala Grande.
Hermione e gli altri, Harley compreso, ci guardarono basiti. Dakota era seduta al tavolo dei Serpeverde e ci fissava.
«Ci vediamo dopo» gli dissi
«Buona fortuna» disse baciandomi. Le sue labbra erano morbide e oggettivamente perfette da baciare, ma non erano quelle di Draco.
Mi sedetti vicino ad Harley e iniziai a riempirmi il piatto di pietanze.
«Ci siamo persi qualcosa?» decise di chiedere Harley per tutti.
«Si»
«E saresti così gentile da dircelo?» si stava arrabbiando. Perché si stava arrabbiando?
«Non qui ragazzi» annuirono comprensivi, tutti tranne Harley.
Avrei dovuto dirgli del nostro piano?
«Harley che ti prende?»
«Davvero? Che mi prende?»
«Vieni, dobbiamo parlare» aggiunse. Si alzò in fretta e furia e rischiai di cadere per stare al suo passo.
Quando fummo abbastanza lontani dalla Sala Grande si fermò.
«Mi spieghi cosa cazzo sta succedendo? Prima Dakota ritorna come se nulla fosse, poi scopro che Malfoy si è messo con la Parkinson e tu con Diggory! E in più sembra che non vi conosciate minimamente! Mi sembra di impazzire!»
«Hai già parlato con Dakota?»
«Non cambiare argomento»
«Non sto cambiando argomento. Rispondi» mi imposi di rimanere calma, non volevo scatenare qualche reazione involontaria.
«No. Non abbiamo parlato»
«Bene. Ti ricordi quello che è successo con Dakota?»
«Si. So che non sei stata tu. E so tutto quello che è successo con i tuoi amici. Ora sputa il rospo» sospirai e lo guardai negli occhi, sperando che decidesse di reggermi il gioco.
«Devi far finta di non conoscere Draco. Devi far finta che io e Draco non siamo mai stati insieme, che non ci siamo mai conosciuti. Devi far finta che io stia con Cedric. Non voglio perdere Draco. Lei sarebbe capace di tutto. Inoltre, lei starà da lui per settimane» mi interruppi e presi un respiro profondo. Non volevo perdere Draco, non volevo perdere Harley di nuovo. Non sapevo quello che sarebbe potuto accadere e non volevo scoprirlo.
Harley mi abbracciò, notando la mia preoccupazione.
«È tornata per riconquistarti. Lei dice di amarti. Tu la ami ancora. Si vede»
Harley sospirò profondamente e mi guardò negli occhi.
«Potrebbe essere. Ma qualsiasi cosa accada, non le dirò di te e Draco, non ti perderò un'altra volta. Non posso abbandonarti ora.»
«Grazie Harley. Ma se riuscisse a riconquistarti...»
«Lei è cambiata» mi interruppe «Non è più la ragazza che amavo. Ha deciso di iniziare a darla a tutti nel momento in cui l'ho lasciata.»
Mi guardai attorno per assicurarmi che fossimo soli.
«Cosa facciamo adesso?»
«Adesso torneremo in quella Sala, sotto i suoi occhi, e ci comporteremo come se la sua visita non ci avesse turbato minimamente» annuii e sorrisi tristemente.
Preparai uno dei miei sorrisi migliori e tornammo in Sala Grande.
Quando ci sedemmo Hermione mi guardava con uno sguardo confuso come non mai. Avrei dovuto spiegare tutto anche a lei, mio Dio. Quel piano si rivelava fin troppo complicato.
Mi concessi di guardare Draco solo per un secondo.
Non l'avessi mai fatto. Riuscivo a vedere la lingua da gatta morta di Pansy mentre lo baciava. Mi mancò il fiato.
Iniziai a bere una quantità sovrannaturale di acqua. Harley mi accarezzò la mano e mi mimò con le labbra "Andrà tutto bene".
Distolsi lo sguardo e lo puntai verso il cibo nel mio piatto. Non avevo per niente fame.
Mi sentivo un paio d'occhi addosso. Non alzare lo sguardo. Non alzare lo sguardo. Alzai lo sguardo. Tutta la sala grande si era voltata verso il tavolo dei Serpeverde.
Pansy Parkinson era in piedi e stava facendo una delle sue scenate.
«Brutta stronza lui è solo mio. Lo è sempre stato e sempre lo sarà» stava dicendo a Dakota.
Innanzitutto, stronze, non è di nessuna delle due. Anzi delle tre, dato che non era più nemmeno mio.
Zabini mi guardava, metà preoccupato e metà divertito.
Harley mi guardava preoccupato e così Fred e George.
«Io non la reggo» dissi alzandomi e uscendo dalla Sala Grande.
Andai nel giardino interno dove Harley mi aveva dato la notizia della morte dei miei genitori.
«Immagino tu abbia visto la scenata» non mi girai.
«Se solo sapessero che stanno perdendo tempo tutte e due, si seppellirebbero» sorrisi malinconicamente a quelle parole. Magari.
Mi girai e sorrisi a quella figura che mi era stata sempre accanto.
Il mio "nuovo fidanzato" si era seduto accanto a me e mi teneva un braccio intorno alle spalle.
«Quella scenata era insostenibile» dissi coprendomi il viso con le mani.
«Vuoi riposare?» era Sabato e le lezioni non c'erano e nonostante fosse mattina, avevo voglia di stendermi e non sentire più il resto del mondo.
Annuii. In giro non c'era anima viva, o morta.
Cedric mi prese in braccio a mo' di principessa e cacciai un urletto di sorpresa.
«Ced» scoppiai a ridere.
Entrammo dal buco del ritratto e arrivati nel dormitorio mi buttò sul letto, ma io mi aggrappai alle sue spalle e lo trascinai con me.
Scoppiai a ridere.
«Riesci sempre a distrarmi» gli dissi.
«È un dono»
«Ma smettila» dissi ridendo.
La porta della camera si aprì di colpo e io e Cedric sobbalzammo.
«Tu non hai idea di cosa è appena successo» entrò palpitante Ginny seguita da Hermione.
«Non volevamo interrompervi» disse Hermione.
«Oh sì che volevamo»
«Comunque, Pansy e la ragazza nuova hanno fatto una scenata. Certo che quelle lì sono proprio schizzate» disse Hermione
«Malfoy le ha abbandonate al loro litigio» continuò Ginny.
«E mi ha dato una cosa per te qualche minuto fa» continuò l'altra consegnandomi un foglio arrotolato è legato con un nastrino rosso.
«Noi vi lasciamo soli» si congedarono le ragazze.
Aprii la lettera in fretta e furia e iniziai a leggerla:
"Io lo so che è sono passate solo poche ore, ma dovevo assolutamente parlarti di stamattina.
Quando ti ho visto con Diggory, anche se sapevo che era per finta, sembrava così vero... Mi sono sentito uno schifo.
Per parlare della scenata di Pansy e Dakota... Io stavo per scoppiare a ridere ti giuro. Dicevano che ero solo loro e io cercavo disperatamente il tuo sguardo. Volevo dirti che sono solo tuo, che sarò sempre e solamente tuo.
Quando te ne sei andata, dopo la scenata, sarei voluto correre da te e baciarti. Ma non potevo. E quando ho visto Diggory venire al posto mio... Cavolo se avrei voluto picchiarlo. Avrei voluto dirgli che tu sei solo mia e che non deve azzardarsi a toccarti. So che sembra stupido, ma tante cose possono cambiare in qualche settimana. Ho paura che tu possa innamorarti di lui e... Non lo sopporterei.
Non ce la faccio senza parlarti, senza toccarti...
Ti ricordi il libro che abbiamo visto tanto tempo fa? Usiamolo, cavolo parliamo. Spero che tutto finisca presto,
Ti amo"
Mi scesero alcune lacrime appena finii di leggere quella lettera.
In biblioteca, c'era un libro con le pagine scavate. Potevamo usarlo per comunicare. Nessuno prendeva mai quel libro, perché era ben nascosto in un incavo della libreria. Era perfetto. Non potevo chiedere di più.
«È bello quello che c'è scritto?» mi chiese il mio migliore amico/fidanzato.
«Si. La cosa più bella che abbia mai letto»
«Vi amate davvero tanto» alzai le spalle. Cedric mi salutò e andò nel suo dormitorio e io iniziai a buttare giù la lettera di risposta a Draco.
Dopo un quarto d'ora, fui soddisfatta del mio lavoro. Lui era stato così dolce... Non era da lui.
Quando si dice che la distanza unisce.
Mi misi la lettera in tasca e mi diressi verso la biblioteca.
Lungo il tragitto incontrai Dakota e Draco che parlavano. Mi nascosi dietro una colonna come una vera stalker e cercai di ascoltare la loro conversazione.
«La tua ragazza è molto carina» disse Dakota.
«Si tu non immagini nemmeno quanto sia bella» sorrisi involontariamente a quella affermazione.
«Sei proprio cotto»
«La amo è diverso» disse sorridendo. Mi chiedevo se avesse avvertito la mia presenza.
«Quindi per noi non c'è alcuna speranza? Stanotte è stato così divertente...»
Cosa? Come? Smisi di respirare per un tempo che mi sembrò infinito. Q-quella notte come... No non poteva essere... Lei doveva esserselo inventato... Draco... Lui non... Sentii mancarmi la terra sotto i piedi. Fanculo le lettere. Uscii dal mio nascondiglio e andai comunque verso la biblioteca, sperando che lì avrei potuto avere un po' di pace. Sfortunatamente per andarci dovevo passare per forza davanti a loro. Mi feci forza e gli passai accanto senza degnarli di uno sguardo.
Appena svoltato l'angolo corsi in biblioteca e mi misi seduta sul tavolo vicino al "nostro libro".
Come ho fatto ad essere così stupida? Come ho fatto a credere che potesse funzionare o che lui l'avrebbe respinta?
Non potevo crederci. Non volevo crederci. Facevamo un passo avanti e cinque indietro. Se fosse continuata così, non credevo che saremmo andati lontani.
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You Can't Turn Back|| Draco Malfoy
FanfictionIl cappello parlante non era riuscito a prendere una decisione e finché Daphne Blackwood non sarebbe stata smistata avrebbe dovuto condividere la stanza con Draco Malfoy. «Piantala, quello lì non ti fa lo stesso effetto che ti faccio io» disse con f...