15. Lo Smistamento

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Mi svegliai serenamente anche se un po' dolorante. Un braccio caldo mi circondava la vita. Cercai di girarmi il meno freneticamente possibile per non svegliare Draco. Aveva il volto sereno, i capelli scompigliati e aveva un labbro poggiato sul cuscino che gli schiudeva leggermente la bocca. Era meraviglioso. Sembrava così sereno. Gli spostai alcuni capelli che gli erano finiti negli occhi e sorrisi.

«Buongiorno» disse con gli occhi ancora chiusi.
«'Giorno» gli risposi dolcemente. A quel punto aprì gli occhi e mi guardò preoccupato.
«Ti sei pentita?» come faceva a pensarlo?
«Assolutamente no. E tu?»
«Mai» disse dandomi un lungo bacio.
«Sei agitata?»
«Per cosa?» chiesi perplessa.
«Tra poco verrai smistata e...» a quelle parole schizzai fuori dal letto, dimenticandomi totalmente di essere nuda, mi rimisi i vestiti in fretta e furia e preparai la mia roba.

«Ei dove vai?» mi chiese alzandosi dal letto e cingendomi la vita con le braccia.
«Scusa è che avevo promesso a Hermione e Ginny...» mi baciò.
«Tranquilla, vai. Ci vediamo fuori dalla Sala Grande?» annuii e gli diedi un bacio sulla guancia prima di uscire dalla Stanza delle Necessità e dirigermi da Hermione e Ginny.
Fortunatamente era ancora presto e non c'era nessuno in giro. Attraversai il buco del ritratto e trovai in sala comune le due addormentate. Mi avvicinai a loro di soppiatto ma non feci in tempo che Ginny si svegliò e trascinò con se Hermione.

«DOVE SEI STATA TUTTA LA NOTTE?! TI RENDI CONTO CHE SARESTI DOVUTA TORNARE, CHE CI HAI FATTO PREOCCUPARE DA MORIRE E CHE TI ABBIAMO ASPETTATA SVEGLIE?!!»
«Ginny quando ti arrabbi mi fai paura... Sembri tua madre» disse Hermione allontanandosi da lei di qualche centimetro.
«Sono stata...»
«Non mi dire! Sei stata con Malfoy!» disse Hermione in un momento di illuminazione. Menomale che lo aveva detto lei, io non avrei avuto il coraggio.

Mi presero per le braccia e mi fecero salire i gradini della scala a chiocciola a due a due, rischiando di farmi perdere qualche arto.
Mi costrinsero a raccontargli tutto, come sempre.
Ginny gridava come una matta.
Hermione mi abbracciava.
Poi il contrario.
E poi tutto di nuovo.
Aiuto.

«Okay adesso non parliamo più di questo. Manca solo un'ora allo smistamento!»
Hermione iniziò ad arricciarmi i capelli, mentre Ginny procedeva a truccarmi. Nelle mani di quelle due non sapevo dove sarei finita. Fortunatamente non avevo il problema di cosa mettermi.
Dopo quarantacinque minuti avevano finito. Mi guardai allo specchio, non sembravo nemmeno io. Ginny era stata fantastica col trucco ed Hermione aveva reso i miei capelli decenti.

Le abbracciai e ci dirigemmo verso la Sala Grande e prima di svoltare l'angolo Ginny richiamò la mia attenzione: «E vedi di non far sbavare il rossetto» disse facendomi l'occhiolino. Io scoppiai a ridere come una matta e con me Hermione.
Svoltammo l'angolo e appoggiato alla parete prima dell'entrata trovai Draco intento a leggere un libro di pozioni.
Le ragazze mi salutarono e io mi appoggiai vicino a lui.

Lui chiuse il libro e lo rimise nello zaino, poi mi dedicò tutta la sua attenzione. Mi squadrò per molti secondi, poi mi prese per i fianchi e sorrise. Adoravo quando lo faceva.
«Sei bellissima. Dovrò schiantare un bel po' di persone per non farti mettere gli occhi addosso» mi sussurrò all'orecchio provocandomi milioni di brividi per poi baciarmi. Le nostre lingue si accarezzavano con una dolcezza estenuante.

In quel momento mi tornò in mente una frase che avevo letto in un libro babbano: "Dio ti ama, ma il diavolo fa quella cosa con la lingua che ti fa impazzire"
Cavolo se era vero.

«Ricorda.» disse semplicemente, accarezzando l'anello che mi aveva regalato e baciandomi un'ultima volta, poi entrammo in Sala Grande.
Ero molto agitata. La McGranitt mi fece segno di avvicinarmi a lei e io, 90% ansia e 10% instabilità mentale, andai da lei e mi sedetti sullo sgabello.
«Allora ragazzi, siamo qui per concludere ciò che abbiamo iniziato due settimane fa. Signorina Blackwood, spero che questo tempo sia stato il più piacevole possibile. Adesso, bando alle ciance, è ora della verità»
La professoressa mi posò il cappello sulla testa e il mio cuore rischiava di esplodere.
«Mmm ancora qui tu? Ho le idee molto più chiare rispetto a due settimane fa, si decisamente. Rimango dell'idea che saresti una perfetta Serpeverde... Perciò...» ci fu un lungo momento di silenzio. A questo punto era quasi scontato in quale casa mi avrebbe messo. Guardai Draco, aveva uno sguardo di pura speranza, poi guardai Ginny, Hermione, Fred, George, Harry, Ron e Harley. Loro sembravano  arrendersi.
«Perciò, ricordati che come Serpeverde sei perfetta. Ma purtroppo, devo metterti in... GRIFONDORO»
Ci misi un attimo a realizzare. Dal tavolo dei Grufondoro giungeva un'ondata di applausi, Hermione e gli altri erano in piedi.
Cercai di contenere la mia gioia e andai ad abbracciare gli altri.
Lanciai uno sguardo al tavolo dei Serpeverde e notai che Draco non era più seduto. Incrociai lo sguardo di Blaise che mi mimò con le labbra
"Usciamo." disse alzandosi e dirigendosi verso l'uscita senza perdere il contatto visivo.
Mi scusai con i ragazzi e uscii dalla Sala Grande per andare da Zabini.

Lo trovai nel solito cortile interno della scuola.
«Si può sapere cosa gli è preso?»
«Non ne ho idea... Però ha reagito molto male, gli sono tornate alla mente troppe cose... Quel genere di cose che gli fanno fare delle idiozie»

You Can't Turn Back|| Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora