42. Tutto dall'inizio

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Draco.

Di tutte le cose che possono succedere ad una persona, dimenticare credo che sia quella peggiore.
Svegliarsi una mattina e credere che sia tutto normale, quando in realtà la vita delle persona attorno a te è cambiata.

Io e la Granger ci guardavamo senza sapere cosa fare, per la prima volta saremmo stati costretti a collaborare per riavere una persona fondamentale per noi.

- Voi due siete fuori di testa - disse Daphne allontanandosi.
Per quanto volessi che rimanesse con me, era inutile trattenerla se non sapevamo minimamente cosa fare.

Non credevo che ci si potesse sentire così male.
- Malfoy dobbiamo fare qualcosa -
- Non credi che io lo sappia già, Granger? - senza Daphne accanto a me era difficile tenere a bada il mio carattere.
- Potrebbe essersi dimenticata solo di te? - propose "la strega più brillante della sua età".
- Non lo so -
- Beh scopriamolo -

La Granger corse verso le scale e io la seguii. Cercammo Daphne in tutto il castello e la trovammo solo dopo un po', seduta sulla scala a chiocciola che portava all'aula di divinazione.
Era frustrata, glielo si leggeva in faccia.

Mi sedetti accanto a lei e le accarezzai il ginocchio, ma lei si ritrasse di scatto e si alzò spostandosi il più lontano possibile da me.
Faceva male. Ma finché non si sarebbe ricordata di me, mi ci sarei dovuto abituare.

- Daphne, volevamo farti delle domande - disse la Grifondoro.
Daphne sbuffò rumorosamente come faceva sempre quando si innervosiva. Ruotava gli occhi continuamente e questi, non si sa per quale ragione, diventavano un po' più scuri.
Gli altri non lo notavano, ma io si.

- Tanto non ho niente di meglio da fare -
La Granger mi si avvicinò - Smettila di farle la faccia da cane bastonato, tira fuori il tuo lato di ghiaccio - mi sussurrò.
Annuii a labbra serrate e mi concentrai per tirare fuori il mio lato indifferente.

- Sai chi sono? - chiese la Granger piuttosto titubante.
- No. Né tu né lui - disse facendo un cenno del capo verso di me.
- Cosa ti ricordi di preciso? -
- Niente. Assolutamente niente. -
Non andava affatto bene. Era troppo generica, dovevamo capire fino a che punto la sua memoria era compromessa.

- Sai chi è Harley? - chiesi.
- Sembra il nome di una moto -
Non si ricordava nemmeno di suo fratello, come avremmo dovuto fare?
- Cazzo - imprecai sottovoce sfregandomi una mano sulla fronte.

- Ho un qualche "rapporto" con voi due? - chiese la mia ragazza con tono scazzato, mimando il gesto delle virgolette.
Le sembrava difficile credere che potesse avere un rapporto con me e la sua amica.

Risi amaramente, tutto ciò era ridicolo.
- Il tuo amico lo sa che è insopportabile? - sputò acida. La mia piccola che mi dice che sono insopportabile, anche se questa volta è seria. Riusciva comunque a farmi ridere.

- Punto uno, non è mio amico. Punto due, lo sappiamo tutti che è insopportabile -
- Grazie, Granger -
- Per rispondere alla tua domanda: sì, avevi rapporti con noi - dissi indicando me e la Granger.

- Penso che abbiamo fatto abbastanza domande, per ora - disse la bruna.
Daphne ci lanciò uno sguardo seccato e poi se ne andò.
- Cerca di non starle troppo addosso -
Me ne andai senza darle ascolto, non mi avrebbe impedito di stare con lei.

- Daphne - la chiamai. Lei si fermò e si girò sbuffando.
- Ma cosa vuoi da me, nemmeno so come ti chiami -
La raggiunsi e mi misi le mani in tasca, iniziandole a camminare accanto.
- Draco, Draco Malfoy - pronunciai il mio nome con orgoglio.
- Smetti di seguirmi -
- Mai - ribattei.

- Perché mi assilli? Cosa eravamo noi due? - ci indicò con il dito.
Mi chiedeva che cosa fossimo noi due? Stavamo insieme, ma era molto più di quello. Lei era anche la mia migliore amica, tenevo più a lei che alla mia stessa vita.
Non avevo mai provato un sentimento così forte e sincero. Anzi non avevo mai provato sentimenti, ma con lei, il mio mondo aveva finalmente un senso.

- Noi stavamo insieme -
Lei scoppiò a ridere, era letteralmente piegata in due e aveva le lacrime agli occhi. Dovevo per caso sentirmi offeso?
- Cose c'è di tanto divertente? -
- Io non potrei mai stare con uno come te -
- Eppure ci sei stata per ben un anno -

Si appoggiò al muro con la schiena in una rientranza nel corridoio.
Appoggiai le mani sulla parete ai lati della sua testa.
Poteva pure aver perso la memoria, ma gli effetti che avevo su di lei erano sempre gli stessi.

Il suo respiro si era fatto irregolare e abbassava frequentemente lo sguardo sulle mie labbra.
Scacco.
- Ti senti bene? - chiesi avvicinando le mie labbra alle sue e soffiando leggermente.
Si leccò le labbra lentamente. Ora era lei che stava fottendo me.

- Vorresti baciarmi in questo momento? - mi provocò.
- Non immagini quanto - mi avvicinavo sempre di più, non riuscivo a controllarmi.
Per un attimo pensai che fossimo tornati a un anno fa, quando lei era appena arrivata.

Mi accarezzò la guancia e improvvisamente mi spinse il viso facendomelo girare di lato.
Rise ancora e si liberò dalla mia presa, lasciandomi nella stessa posizione di prima. Era stata una doccia gelata.
- Non puoi fare così - ribattei in una mezza risata anch'io.

- L'ho appena fatto -
Mi girai a guardarla e mi avvicinai ancora a lei.
- Se non posso farti recuperare la memoria, ti farò innamorare di nuovo di me -
È una promessa.

You Can't Turn Back|| Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora