Chapter Eight: Silence|| ✔

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Dedicato a Pandacorniarcobaeno

A T T E N Z I O N E: in questo capitolo i ragazzi possiedono dei telefoni, LO SO che all'epoca non erano ancora stati inventati ma noi fingeremo che sia il contrario. E' bello prendersi queste licenze hahaha.

-Chi vuole vedere una magia?- Strillò Sirius al tavolo dei Grifondoro.
Peter alzò la mano, sorridendo, mentre il resto della tavolata si limitò ad abbassare lo sguardo nella speranza che Sirius non li usasse come cavie.

-Io! Io voglio vederla!-

Remus gli scoccò un occhiata allucinata mentre bloccava la sua forchetta a mezz'aria. Insomma, andavano in una scuola di magia, dopotutto. Era ovvio che Sirius fosse in grado di fare magie, quindi cos'era tutta quella esaltazione?

-Peter, non devi se non vuoi.- Cercò di convincerlo James, masticando a denti stretti la sua fetta biscottata. Conosceva Sirius abbastanza bene da sapere che, da un momento all'altro, se ne sarebbe uscito con una delle sue stupidaggini. 

Alice e Lily si scambiarono uno sguardo di rassegnazione: quanto ancora avrebbero dovuto sopportarlo?

-Bene. Allora, Peter, aggiungi cinque anni alla età attuale.-

Peter annuì, contando con le dita tozze, sotto lo sguardo accigliato di Remus.

-Ventidue! Tra cinque anni avrò ventidue anni!- Peter sembrò esser fiero della sua risposta visto il sorrise malandrino che rivolse a gli altri Grifondoro, aspettandosi una qualche lode. Lily represse la voglia di esclamare un gran "wow, ma quindi voi quattro sapete persino contare!"

-Bene. Sei pronto? Tra cinque anni..ne avrai ventidue! Ta-daaan.- Sirius rivolse un sorriso a Peter, aspettando una risposta.

-Io me ne vado. E non tornerò più.- Esalò Peter, alzandosi dalla panca, e avviandosi verso l'uscita.

Lily volse il suo sguardo su Sirius, continuando a mangiare lentamente. Non capiva come fosse possibile fare entrare tanta stupidità in un unico cervello, sarebbe stato un esemplare interessante da dissezionare e studiare. Sirius ricambiò lo sguardo, notando le occhiaie profonde che contornavano gli occhi spenti della ragazza.

-Tutto bene, Evans? Hai dormito?- La prese in giro Sirius, provocandola. Lily mugugnò, riportando lo sguardo sul suo piatto. 

No, la risposta fu ovvia ma solo per lei. Nelle ultime settimane, dopo ciò che Silente le aveva detto, il sonno era divenuto un totale sconosciuto.

-Perchè non replica, Ramoso? Non è normale. La Evans non mi sta rispondendo a tono.- Strillò Sirius, con voce acuta. Si aspettò di ricevere un pugno in viso per il suo ultimo commento ma niente, la Evans pareva estremamente pacata.

-Ho solo sonno, Black.- Rispose in fretta la ragazza, interrompendo James e facendo cadere il discorso.

-E perchè non hai dormito?- La ragazza corse con i pensieri alla notte di qualche settimana prima, poi guardò l'espressione corrucciata di Alice, anche lei in attesa di una risposta. Era giusto mentirle? No, non lo era affatto. Alice era la sua migliore amica da anni, sapeva di poterle parlare tutto eppure non l'aveva fatto.

Si stava dimostrando una codarda. 

Eppure si sarebbe sentita ancor più debole se gli sguardi altrui fossero stati di compassione.

-Perchè vuoi saperlo?- Rispose Lily, giocando con la forchetta. Era strano che Potter le facesse tutte quelle domande e ancora più strano era il fatto che sembrasse quasi preoccupato. Quell'immagine le diede i brividi così la scacciò velocemente, concentrandosi sul suo piatto.

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