Chapter Thirteen: Secrets

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Lily si toccò la fronte, mugolando.

Quanto ho bevuto? Si chiese Lily, assonnata. Alice le passò una mano attorno alle spalle, sorridendole. -Davvero, ti ho conosciuta meglio in queste due ore che in sette anni.- Lily grugnì, alzandosi traballante. Si risedette l'attimo dopo, presa da un senso di nausea tremendo.

-Non berrò mai più..- mugolò Lily, poggiando la nuca sui cuscini del divano. -Sei molto più tranquilla da ubriaca, Evans.- James si lasciò scivolare sulla poltrona davanti alla rossa, ghignando.

-Prova ad avvicinarti e ti farò vedere quanto sono tranquilla.- Gli ringhiò contro Lily, gemendo per il dolore alla testa. -Mi serve un aspirina..- Mormorò poi la rossa, sotto lo sguardo allibito di James. -Una aspi cosa?- Lily scosse la testa, stendendosi completamente sul divano della Sala Comune.

-E' una medicina Babbana, in questo momento ne ho proprio bisogno..- si lamentò Lily, usando un tono di voce vagamente canzonatorio.

-Posso provare con qualche magia o- Lily lo interruppe, lanciandogli uno sguardo intenso. -Finché sarò viva non ti permetterò mai di provare le tue stupide magie su di me.- Lily parve lievemente confusa, mentre la sua vista si faceva annebbiata.

-Ti porto a letto.- James fece per aiutarla ad alzarsi quando Lily lo bloccò, rapidamente.

-Io resto qui. Non toccarmi, Potter.-

James strabuzzò gli occhi, seccato.

-Come vuoi. Ma poi, domani, non lamentarti.- Lily si girò di lato, ignorandolo.

-Certo.- sbuffò la rossa, poggiando la testa sul bracciolo del divano.

**

Lily's POV

Tutti dicono bugie, giusto? Nessuno può essere sincero per troppo tempo. Insomma, non è normale esserlo. E allora perché mi sento così in colpa per aver mentito ad Alice?

'Non è mentire, è "omettere la verità.'
Precisa una vocina, alquanto patetica, nel mio subconscio.

Apro gli occhi di scatto, perché la stanza sta girando così velocemente?

E perché sono sdraiata a terra?

-Mh..mh..- mormoro io, tirandomi su a fatica.

-Alice..smettila di muoverti...Dio- mi sale un conato di vomito che mi affretto a fermare. Non posso mica vomitare addosso ad Alice. Se solo ci fosse stato Potter al suo posto, non mi sarei fatta così tanti problemi. Ma Alice non risponde, continua a guardami storto, come se fossi una persona terribile.

-Mi hai mentito. Potevi dirmelo, sai? Dirmi dei tuoi genitori e di tutto il resto. Ma devi sempre fare l'orgogliosa, no?-

Alice volta il capo, mentre io la guardo confusa. La scena cambia.

Mi trovo in un ampio salone ombroso. Davanti a me c'è un uomo, che continua a parlare. E a parlare. Non vuole proprio finirla?

-Mi scusi, lei chi diamine è..?- l'uomo alza lo sguardo, puntando le sue iridi nelle mie.

-Si sente bene, signorina Evans? Stavamo appunto parlando della lezione. Capisco che ci sia una gran differenza tra Hogwarts e le lezioni private, ma la prego di seguire.-

Inarcai le sopracciglia, incredula.

Eppure io non avevo mai lasciato Hogwarts..

-Lily? Diamine Lily, fai proprio ribrezzo..non ti fa bene bere, sai?- aprì gli occhi, con il fiatone. Era stato tutto un sogno?

Mi girai lentamente, sentendo ogni mio muscolo tendersi.

-Black?- biascicai, stropicciandomi gli occhi.

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