Chapter Thirty-Two: Explanations

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Dedicato a Faghe71

-È viva?-

-Certo, non vedi che sta respirando?-

-Forse possiamo provare a mollarle un ceffone, magari si sveglia.-

-O magari possiamo mollare un ceffone a te, Sirius, magari ti riparte quell'unico neurone solitario che gira nella tua testa.-

Lily sospirò, mentre veniva strappata violentemente dal suo placido sonno. Sentiva un dolore pungente alla gamba ed un gran mal di testa.

Quando aprì gli occhi, scrutò i tre malandrini con un cipiglio. Le ci volle un po per abituarsi a tutta quella luce.

Peter, di fianco a lei, sobbalzò, lanciando in aria la cioccorana, che finì in faccia a Sirius.

-Dio, che schifo! La mia faccia, la mia bellissima faccia!- urlò quest'ultimo, sbattendosi la mano sul volto per allontanare

-Lily!- Remus spalancò le braccia, colpendo in pieno volto Sirius. Quest'ultimo barcollò all'indietro, mormorando un: ma perché tentate tutti di rovinare la mia bellissima faccia?

-Come stai? Va meglio la gamba?- domandò Remus, con un leggero tremore nella voce. Si sentiva in colpa per ciò che era successo, dopo tutto, era stato lui a ferirla.

-E' okay, credo. Certo, se Peter evitasse di sbavare sulla coperta sarebbe l'ideale.- mormorò lei, mentre Remus distanziava immediatamente Peter da lei. E la ragazza ebbe la vaga sensazione che per il resto dell'anno Remus avrebbe fatto tutto ciò in suo potere per accontentarla.

Lily osservò prima lui, e poi la fasciatura attorno alla propria gamba.

-Mi dovete delle spiegazioni. Tutti quanti.- asserì Lily, con un tono di voce che non ammetteva repliche.

Poi, notò un piccolo particolare: James non c'era. Non seppe se rimanerme delusa o sollevata.

-Sai, mentre ero qui ho letto un libro di fiabe babbane.- disse Sirius, muovendo un passo in avanti. Remus gli mimò con le labbra un: "non ci provare, Sirius. "

Lily, invece, gli fece un segno con il capo invogliandolo a continuare. Se ne pentì, esattamente dieci secondi più tardi.

-E sai, devo ammettere che assomigli davvero tanto a quella sirena dai capelli rossi...- Lily inarcò le sopracciglia, confusa. Poi Sirius gonfiò il petto, iniziando a cantare/urlare.

-Infondo al maaaar, in fondo al maaaar. Sììììì, in fondo al mar, in fondo al mar. In fondo al maaaaar, in fondo al maaaar.- cantinelò Sirius, mentre Lily si premeva il cuscino sul volto, cercando di non sentire la voce acuta di Sirius.

-Hai rotto!- sbottò Lily, lanciandogli contro il cuscino. Sirius smise di cantare, mentre Remus si scusava con Lily.

La ragazza, si rese poi conto che tutti e tre avevano bellamente ignorato la sua richiesta. Lei voleva delle spiegazioni, diamine! E le avrebbe avuti, a tutti i costi.

-Remus tu...- quest'ultimo osservò Lily, facendosi cupo mentre lanciava uno sguardo alla fasciatura di Lily. Si sentiva tremendamente in colpa per ciò che era successo.

-Mi dispiace, Lils. Non sai quanto, io...io non volevo, devi credermi! Non ti farei mai del male, mai.-

Lily annuì, credendogli. Poi guardò la porta, con insistenza.
Remus sembrò capire, visto che afferrò velocemente Peter per il braccio e Sirius per l'orecchio, trascinandoli verso la porta. -Ahi! Lasciami. Perchè continui ad urlarmi nell'orecchio cose del tipo: "dobbiamo lasciarli soli! Non possono procreare se ci siamo noi",? Lasciamo che James si crogioli nella sua depressione, mentre Peter sfama la sua fama con tonnellate di cioccorane.-

Remus impallidì, osservando Lily con un accenno di paura, poi pizzicò la guancia di Sirius, aprendo la porta e facendolo uscire, per poi urlargli un: ma cos'hai nel cervello? Olio di palma?! N/A dovevo troppo scriverlo, povero olio di palma!

Lily sbuffò, frustrata. James era un idiota, insomma, non era mica lui quello che era stato ferito. E non era lui che era svenuto, e di certo non era stato lui a soffrire come un dannato.

La rossa si sgranchì le braccia, e poi le braccia, scostando svogliatamente la coperta. Si toccò la garza, osservando il proprio abbigliamento. Un pantalone della tuta grigio ed una maglietta, sicuramente non sua dato la taglia sproporzionata.

Storse il naso, mentre scendeva lentamente dal letto. La gamba non le faceva più tanto male, ora il suo unico pensiero era il come tornare nella sua stanza, senza che nessuno la vedesse.

Aprì la porta, sporgendo solo la nuca. Vide uno studente di Corvonero avvicinarsi, e si tirò indietro, battendo il piede a terra. -Ehi tu!- urlò Lily, verso il ragazzo, rimanendo però nascosta. Il ragazzo si girò, allarmato. Lily sbiancò, osservandolo. Il Corvonero davanti a lei era niente di meno che il direttore degli annunci di Hogwarts, nonché supervisore del giornale scolastico

Lily non avrebbe mai permesso che qualcuno la vedesse in quello stato, era questione di vita o di morte, e tutti sanno che in guerra e in amore tutto è lecito.

-Ma quello non è Sirius Black che si limona un mandarino?- disse Lily, in tono scioccato. Il ragazzo si girò velocemente, con uno strano scintillio negli occhi. Un giornalista è pur sempre un giornalista, e l'impulso del Corvonero fu, ovviamente, quello di girarsi e correre dalla direzione opposta di Lily.

La ragazza sogghignò, stringendosi nelle spalle.

Scusami, Sirius.

**

Lily si sedette sconfortata sulla poltrona dell'infermeria. Era passata un ora, e ancora non aveva trovato il modo di sgattaiolare via senza che qualcuno calciasse in Messico la sua dignità. Perchè, diciamocelo, quale Caposcuola perfetto si sarebbe mai fatto vedere senza un abbigliamento adeguato? Di certo non lei.

Quando l'idea di chiedere aiuto a Remus le passò per la testa la porta si aprì. James fece capolino nella stanza, con un accenno di sorriso sul volto.

-Ehi, Evans. Bella la maglia,- e fu in quel momento, che Lily si infuriò. Sentì le sue goti tingersi di rosso mentre si sfilava la scarpa, lanciandola con tutta la forza possibile verso James.

La traiettoria della scarpa fu indirizzata verso il volto di James, il quale fece in tempo a spostarsi, prima che la seconda scarpa lo colpisse tra le gambe. Lily sorrise vittoriosa, mentre vedeva James rilasciare un urletto. -Credo che le mie palle siano appena rotolate, verso il bellissimo tramonto che c'è oggi.-

Lily batté il piede a terra, iniziando a sbraitare. -Ma quale tramonto? Ti presenti qui dopo ore, ed hai anche il coraggio di criticare il mio abbigliamento? Ti giuro che se non chiudi quella bocca io prenderò questa fottuta maglia e la userò per imbavagliarti, e poi ti picchierò alla babbana!- urlò tutto d'un fiato Lily, avvicinandosi pericolosamente verso James.

Quest'ultimo deglutì, annuendo mestamente, sedendosi poi sul lettino. -Senti, mi dispiace.- asserì lui, grugnendo. Lily rise nervosamente, sedendosi anche lei.

-Che significa che ti dispiace?-

-Significa che mi dispiace. Mi dispiace di non essere stato con te, quando ti sei svegliata, e mi dispiace di non essere riuscito a fermarti ieri sera, e mi dispiace che tu ti sia ferita, non sai quanto ho sofferto nel vederti su quel lettino, senza sentire una tua battuta pungente e senza poter osservare il colore dei tuoi occhi. Mi dispiace per tutto, Lily.-

La ragazza aggrottò le sopracciglia, sporgendosi in avanti. Non capiva, non riusciva a capire. Per la prima volta nella sua vita si sentì impotente davanti alla realtà dei fatti.

-Perchè?- fu la risposta sibilata di Lily. James la osservò con un sorriso sghembo, facendo attenzione alle parole da pronunciare.

-Perchè io ti amo, Lily Evans. Ti amo e non so come rimediare.-

Angolo Me:

Buonasera! E così James si è dichiarato, wow. Un bel colpo di scena, o ve lo aspettavate? Mi dispiace per il ritardo nella pubblicazione. Come reagirà Lily? Sicuramente meglio dell'olio di palma. Spero che il capitolo vi sia piaciuto, buona lettura.


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