-James?-
Sirius allungò una mano verso il Malandrino, aggirandolo con circospezione. Era sicuro che se non avesse prestato attenzione lui l'avrebbe attaccato.
-Tu hai bruciato i miei attrezzi, Black.-
Fu la risposta sibilata del ragazzo mentre schiaffeggiava la mano dell'amico. Aveva un legame indissolubile con quegli attrezzi, li avrebbe volentieri sposati se fosse stato possibile, ed ora erano spariti, ridotti in cenere da quello che credeva essere il suo migliore amico.
-E tu hai appeso i miei boxer fortunati al Platano Picchiatore. Ma ti perdono, sono una persona magnanima, dopo tutto. E tu stai piagnucolando come una ragazzina solo per degli attrezzi.-
Sirius si portò le mani ai fianchi, lanciando uno sguardo di rimprovero all'amico. Lui non aveva mai praticato il Quidditch, non sapeva quindi cosa James ci trovasse in tutti quegli arnesi, ma sapeva che stava esagerando.
Remus scosse la testa, sospirando. Non capiva, dopo sette anni, il comportamento infantile degli altri Malandrini. Gli sarebbero venuti i capelli bianchi prima dei venticinque anni, di quello ne andava certo.
-Tu...viscido verme...- James puntò il dito contro Sirius con le sopracciglia aggrottate, la mascella tesa e l'aria di uno pronto ad uccidere.
-Cosa vuoi che faccia, Jamie? Leccare il pavimento su cui cammini e supplicare il tuo perdono? Perché non lo farò mai, sappilo.-
Sapeva benissimo che James l'avrebbe tirata per le lunghe, era sorpreso che non avesse ancora pianto.
-Dovresti prostrati a terra e chiedere il mio perdono che, ovviamente, non sono disposto a darti, ma apprezzerei il gesto quindi lecca pure il pavimento su cui poggio i piedi se pensi che questo possa farmi felice.-
Disse James, con un sorriso smagliante.
La risposta acida di Sirius fu interrotta da un gemito strozzato di Peter, il quale era disteso supino sul letto con il volto inondato dalle lacrime.
-Peter? È tutto okay?- Remus gli si avvicinò con aria preoccupata, accovacciandosi al suo fianco.
Il ragazzo tirò su con il naso, poggiando la guancia contro il cuscino. Sirius era combattuto: una parte di lui era dispiaciuta e l'altra pensava a quanto fossero divertenti i tremori delle labbra di Peter: parevano andare a tempo con una canzone pop.
-Io...umh..ragazzi io non..- balbettò lui, mentre un'altra ondata di lacrime gli attraversava il viso.
-Per Godric, Codaliscia! Perché diamine sei ridotto così?- sbottò James, guadagnandosi un occhiataccia da Remus.
Non era mai stato un tipo delicato e, nonostante l'avesse detto col tono sbagliato, si stava preoccupando per Peter.
-James, io...SCUSAMI, TI PREGO.-
Quest'ultimo sbarrò gli occhi, respirando lentamente. Prima Sirius ed ora Peter, cosa poteva ancora andar storto quel giorno?
-Cosa hai fatto, Peter?-
James si sedette sul suo letto, guardando l'amico con un po' di curiosità mista all'insofferenza del momento.
Il ragazzo dagli occhi lucidi scrutò Sirius, cercando da lui un tacito consenso per parlare a James di ciò che lo turbava.
-Peter, non credo sia il caso. Ha già subito un grave trauma, diciamoglielo domani.-
Asserì Sirius, mentre l'espressione colpevole di Peter non accennava a svanire. Non sapeva come Sirius riuscisse a rimanere così calmo, lui di certo non sapeva farlo.
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The Marauders
Fanfiction{ATTENZIONE: questa storia è davvero vecchia e necessita di CORREZIONI, questo vuol dire che all'interno vi sono diversi errori. Se la cosa vi infastidisce NON leggete, grazie dell'attenzione.} La bellissima cover è stata fatta da @hellocliffxrd -È...
