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L U K E

Era stata una lunga giornata. Volevo il mio letto e dormire 15 ore. Tutto era stato frenetico ultimamente, con Sam in ospedale, servizi fotografici e ore passate in studio, sentivo che potevo collassare in ogni momento. Prima quando stavamo facendo un'intervista con un giornale –non ricordavo il nome- ci avevano chiesto se qualcuno di noi era preso. Avevo subito pensato a Sam, ma ovviamente non avevo detto niente.

Non avrei mai detto a nessuno di Sam. Non volevo che venisse messa in mezzo a questo mondo in cui vivevo, semplicemente perché lei era troppo gentile. Pensavo che sarebbe stato meglio se l'avessi tenuta con il mio piccolo segreto.

Non sei esattamente il tipo da relazioni. Scommetto che neanche questo funzionerà.

Anche Calum, che di solito era il più gentile quando si trattava di queste cose, sapeva che sarei riuscito a rovinare le cose in qualche modo. Mi conosceva bene.

Faceva schifo che tutti avevano dei dubbi, ma sinceramente, li avevo anche io. E avevo anche paura. Non sentivo qualcosa del genere da tanto tempo- no. Non mi ero mai sentito mai così e non sapevo come gestire la cosa. Era strano e il fatto che mi stavo tenendo tutto dentro non aiutava, ma non volevo dirlo ad alta voce. Ero terrorizzato da quello che sarebbe potuto succedere se accettavo le cose come stavano.

Come diavolo avevo potuto permettere che succedesse? Le cose sarebbero state molto più semplici se non fossi andato dietro Sam come avevo fatto. Lei aveva trasformato il mio piccolo gioco in qualcosa che non capivo. Michael mi aveva avvisato, mi aveva detto di lasciarla stare, ma non l'avevo ascoltato. Adesso sapevo che avrei dovuto ascoltarlo.

Non vedevo o parlavo con Sam da circa una settimana perché io e i ragazzi avevamo avuto tante cose da fare. Ieri le avevo mandato un messaggio dicendole che ero stato impegnato. Lei aveva detto che andava bene e che capiva. Ne ero felice, ma era difficile non passare il tempo con lei. Soprattutto quando sapevo che lei passava il suo di tempo con Dylan.

A volte pensavo che dovevo farmi indietro e lasciarla stare con lui, ma il solo il pensiero mi rendeva triste. Non l'avrei mai ammesso ad alta voce, ma mi importava di lei più di quanto pensavo. Mi stava facendo impazzire, mi faceva venire voglia di urlare.

Stavo pensando troppo. Stavo esagerando e stavo trasformando tutto in un enorme problema quando non era niente. Avrei voluto sapere perché facevo così.

Sentì delle risate al piano di sotto. I ragazzi avevano invitato degli amici e stavano cenando e bevendo.

Qualcuno bussò alla porta e quando andai ad aprire vidi una ragazza che non conoscevo. Doveva essere una ragazza che lavorava allo studio, l'avevo vista lì un paio di volte.

"Vieni giù?" Chiese e incrociò le braccia al petto in modo da mettere in mostra il seno.

"No." Dissi e mi spostai più in mezzo sulla porta quando la vidi muovere gli occhi per cercare di guardare nella mia stanza.

"Posso entrare?" Si mise in punta di piedi e sollevò le sopraciglia.

"No." Sbuffai e non volevo essere maleducato, ma non la volevo nella mia stanza. Sam era l'unica ragazza che ci era mai stata e volevo che rimanesse così. Quindi la salutai e chiusi la porta, ma vidi lo sguardo confuso sul suo viso.

Sapevo che era da maleducati, ma non mi importava. Mi assicurai di chiudere a chiave e feci una doccia veloce, dopo mi stesi e spensi la luce, incapace di dormire. Sam era stata qui così tanto che sentivo il profumo del suo shampoo sul mio cuscino. Anche quando non era qui, era come se ci fosse. Non sapevo come questa ragazza era riuscita a infilarsi in ogni mio pensiero, ogni secondo del giorno, ma era così.

Magari ero solo infatuato con lei e non mi piaceva poi così tanto come pensavo. Giunsi alla conclusione che questa era una cazzata quando mi ritrovai a mandarle un messaggio per la buonanotte.

Riuscì ad addormentarmi, ma prima una domanda si formò nella mia testa: che cosa diavolo mi stava facendo Sam?

Mrs All American -luke TRADUZIONE ITALIANADove le storie prendono vita. Scoprilo ora