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S A M

"E poi se n'è andato?" Chiese India, seduta accanto a me sul mio letto. India era tornata dopo che Luke se ne era andato e mi aveva trovato a deprimermi in camera mia.

"Si, se n'è andato senza dire niente. Non capisco." Mi lamentai e volevo piangere perché ero così arrabbiata. Ma non avrei pianto. Mi rifiutavo. Non mi importava se era solo perché ero arrabbiata. Non avrei pianto per nessuno.

"Quindi cosa farai?" Mi chiese India.

Io sospirai e mi calmai. "Mi sistemerò e lui dovrà spiegarsi. Non mi importa se ci vorrà tutta la notte." Mormorai e andai verso il mio specchio. I miei capelli erano un disastro.

Gli occhi di India incontrarono i miei attraverso lo specchio mentre mi passavo una mano tra i capelli. "Ti avviso adesso. Lui ti rovinerà e tu glielo lascerai fare, Sam." Disse con voce fredda ed io rabbrividì.

"Non mi importa." Sussurrai e sapevo che lei aveva ragione, ma sapevo anche che intendevo quello che avevo detto.

"Non mi piace quel ragazzo, ma qualsiasi cosa succeda io sono qui. Sono tua amica e appoggio le tue scelte, anche se non sono sempre giuste." Disse e mi abbracciò.

Sapevo che aveva ragione. Sapevo che Luke mi avrebbe rovinato.

E non mi importava.

****

Mi tremavano le mani e sentivo le ginocchia come gelatina. Forse non sarei dovuta venire qui. Forse mi stavo comportando in modo ridicolo. Affondai le unghie nel palmo della mano mentre stringevo i pugni. Con un sospiro bussai alla porta e poi feci un passo indietro.

Iniziai a pentirmi, ma prima di poter andare via la porta si aprì ed io sollevai lo sguardo.

"Sam?" Era Ashton, confuso. Indossava dei pantaloni da tuta, una maglietta bianca e un cappellino.

Io gli sorrisi e lui mi fece entrare. "Scusa se sono venuta senza avvisare, ma devo-"

"Devi parlare con Luke." Finì per me mentre entravamo in cucina e mi offrì un bicchiere d'acqua. Lo presi, sussurrandogli un grazie. "Sei venuta a piedi?" Chiese con gli occhi spalancati.

"Taxi." Risposi e mi poggiai contro il bancone. Non mi serviva molto una macchina visto che l'unico posto dove andavo era la scuola e non era troppo lontana da casa mia. E se dovevo andare da altre parti prendevo la metro o un taxi.

"Ascolta, riguardo Luke," iniziò a dire ed io lo guardai. Vederlo così serio era strano. Lui rideva sempre e scherzava o faceva qualcosa di ridicolo. "So che è un po' stronzo, ma è un bravo ragazzo. So che sotto sotto ci tiene a te. Non so cosa gli hai fatto, ma di solito questo non succede mai." Disse e mi sorrise. "Ma, te lo dico adesso, farà degli errori. E ti ferirà."

"Sono solo davvero brava nel farlo innervosire." Scherzai e notai quanto fosse silenzioso il posto. Conoscendo questi ragazzi, di solito era rumoroso sempre. "E' così silenzioso qui." Dissi e mi guardai intorno. Molte delle luci erano spente, tranne per quella in cucina e la tv in salotto.

"Michael e Calum stanno dormendo, hanno avuto una lunga giornata." Disse e mi diede un colpetto sul fianco. "Vai a parlargli." Disse con voce dolce, il suo sorriso mi sollevò un peso dal petto.

Prima di andarmene lo abbracciai e lo ringraziai. Non avevo mai avuto una vera conversazione con Ashton, tranne quella che includeva i nostri gusti musicali, la sua batteria o l'alcool.

Salì le scale e cercai di non fare troppo rumore mentre camminavo nel corridoio. Sentì qualcuno russare in una delle stanze mentre passavo. Michael e Calum stavano dormendo. Ero felice che ne India ne Becca russassero altrimenti sarebbe stato incredibilmente strano.

Mrs All American -luke TRADUZIONE ITALIANADove le storie prendono vita. Scoprilo ora