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Luke Hemmings era nervoso per la terza volta in vita sua.

La prima volta in cui Luke ricordava di esser stato nervoso era quando si era esibito per la prima volta a sedici anni. Aveva passato l'ora prima dello show a camminare avanti e indietro nel camerino, passandosi i palmi sudati sui jeans.

Era strano per Luke ritrovarsi a pensare a quello quando erano passati sette anni.

Luke si ricordava la sua prima esibizione a sedici anni. Si ricordava di quando aveva messo piede sul palco, le urla e la scarica di adrenalina nelle sue vene. Era ancora nervoso da morire.

La seconda volta era stata quando aveva fatto la sorpresa a Sam per il suo compleanno, ma non voleva pensare adesso a questo.

Adesso, esattamente un mese prima del suo ventitreesimo compleanno, si sentiva ancora più nervoso della prima volta.

Luke non era sicuro se Sam sarebbe venuta, ma di sicuro non sarebbe stato bene per molto tempo se non l'avesse fatto. Luke non vedeva Sam da sei mesi e sapeva che quello che aveva fatto qualche giorno fa era stato stupido. Sapeva che c'era una chance davvero minima che Sam l'avrebbe perdonato, ma aveva speranza.

Luke sentiva qualcosa che non aveva mai sentito prima in vita sua. Si sentiva male per se stesso, perché nonostante si fosse detto tante volte che amava Sam, sapeva che non sarebbe mai stato abbastanza. Quella notte era solo così arrabbiato e ferito. E lui, essendo Luke Hemmings, si era sfogato con la persona che amava di più senza pensarci due volte. Sapeva che non poteva, ma avrebbe ritirato tutto in un secondo se avesse potuto.

Al momento neanche il suo posto preferito di New York riusciva a rallegrarlo un po'. Si ricordava l'ultima volta che aveva portato qui Sam e si era reso conto quel giorno che Sam non era solo una delle altre ragazze. Che volesse accettarlo o no sapeva che lei sarebbe stata molto di più che una ragazza da una notte sola. Solo che non avrebbe mai immaginato che si sarebbe innamorato completamente e pateticamente di lei.

Luke non sapeva quanto ancora poteva aspettare. Era qui dalle cinque e adesso erano le nove. Sapeva che Sam si era laureata, sapeva che non stava lavorando fino a tardi. Allora dov'era? Forse, dopo tutto, non sarebbe arrivata.

Sarebbe potuto rimanere qui per tutta la notte se voleva. Non doveva tornare a LA per altri tre giorni. Sarebbe dovuto andare a casa di Sam, forse avrebbe dovuto chiamarla e dirle che stava impazzendo, forse-

Il suo cuore si fermò quando sentì la porta aprirsi. Era Sam, lo sapeva. Non poteva essere nessun altro, neanche i ragazzi.

Luke non guardò quando lei si sedette a poi centimetri da lui sul pavimento. Sperava così tanto che potesse essere come la prima volta in qui erano stati qui, quando le cose andavano bene tra loro.

Quando lanciò un'occhiata veloce a Sam con la coda dell'occhio la prima cosa che notò furono i suoi capelli. Erano più lunghi, molto più lunghi dell'ultima volta che l'aveva vista. Si ricordava di come era abituato a passare le dita tra essi e di come lei arrossiva quando lo faceva. Notò che lei stava guardando dritto davanti a se e non per terra. Era seduta lì, dritta, con le sue braccia magre incrociate al petto. La sua faccia era troppo seria, non dolce e timida come si ricordava lui.

Sam non era nervosa. Non era arrabbiata e non era triste. Si era detta che stava bene, che dopo oggi avrebbe avuto la chiusura che meritava sei mesi fa e che si sarebbe sentita meglio quando sarebbe finito tutto.

Per i sei mesi passati Sam si era abituata a stare bene, non felice, ma bene.

Voleva ridere perché sapeva che stava mentendo a se stessa. Sam sapeva che voleva questo e che voleva Luke più di ogni altra cosa al mondo, ma non voleva che lui lo sapesse già.

Mrs All American -luke TRADUZIONE ITALIANADove le storie prendono vita. Scoprilo ora