/31/

2.2K 88 9
                                    

L U K E

"Su una scala da uno a dieci, quanto ti è mancata Sam mentre non c'era?" Chiese Calum mentre si sedeva accanto a me. Eravamo in studio e Ashton stava registrando.

Sam sarebbe tornata a casa oggi. Il suo volo partiva alle cinque, ora della California, quindi non sarebbe arrivata fino a questa sera tardi.

Suffai. "Non mi è neanche mancata." Mentì e Calum scosse la testa.

Okay, mi era mancata fottutamente tanto, ma Calum non doveva saperlo. Solo Sam doveva sapelo e non appena sarebbe tornata probabilmente sarei andato subito a casa sua.

Volevo vederla e baciarla. Volevo che mi raccontasse del matrimonio e se si era divertita, anche se ero ancora innervosito dal fatto che Dylan fosse andato con lei. Volevo che parlasse all'infinito per poterla ascoltare. Mi chiedevo se io le ero mancato.

"A che ora arriverà?" Chiese Michael mentre sollevava lo sguardo dal suo telefono.

"Non lo so, più tardi." Feci spallucce. Non lo sapevo davvero. Aspettavo solo che mi chiamasse o mi mandasse un messaggio per dirmelo.

Eravamo in studio da quasi cinque ore, registrando senza pause. Ma volevo vedere Sam. Allora pensai al fatto che lei era in viaggio da, tipo, quattro ore quindi forse avrebbe dovuto prima riposare.

Ore dopo, quando ero in salotto a guardare un film solo, qualcuno bussò alla porta. Non sapevo chi poteva essere. Di solito venivano degli amici o era il fattorino del cibo a domicilio perché nessuno di noi sapeva cucinare. Probabilmente avremmo bruciato l'intera casa.

Mi alzai e andai alla porta d'ingresso. Quando l'aprì, c'era Sam e notai subito che qualcosa non andava. Cazzo, c'era qualcosa di davvero sbagliato. Stava piangendo e non sapevo perché, ma non mi piaceva il fatto che non fosse felice.

"Piccola." Sussurrai quando la tirai dentro e la abbracciai. Non ero molto bravo a confortare le persone. Non mi piaceva neanche vedere le persone che piangevano accanto a me, ma dovevo far sentire meglio Sam. "Cosa è successo? Dylan ti ha fatto qualcosa? Giuro su Dio, se ha fatto qualcosa, Sam, io-"

Mi fermai quando lei scosse la testa e sospirò. Non sapevo cosa era potuto succedere da renderla così triste, ma la cosa faceva schifo. Non sapevo neanche cosa dire o fare, tutto quello che sapevo era che non la volevo vedere triste.

"Dimmi cosa c'è che non va, piccola, parlami." Dissi quando lei rimase di nuovo in silenzio. Andammo insieme in salotto, dove ci sedemmo sul divano e io spensi la tv. "Sam, per favore, dimmi cosa c'è che non va."

Sam non si era mai comportata così con me e questo non mi piaceva. L'avevo vista arrabbiata, felice, nervosa, ma non l'avevo mai vista triste.

Lei mi prese una mano e guardò in basso. "Quando ero in California sono stata alla mia vecchia casa e nella mia vecchia camera." Disse alla fine. "E c'erano foto di me con i miei genitori di tutte le nostre gite e di tutte le cose che facevamo. E non potevo fare a meno di pensare a come mio padre non mi accompagnerà all'altare e mia madre non mi vedrà con il vestito, Dio, sono solo così- mi mancano così tanto, non è giusto, Luke." Adesso stava piangendo ancora di più e non sapevo cosa fare.

Quindi la abbracciai e lei piane sulla mia spalla, in modo un po' più calma adesso.

"Hey, va tutto bene, Sam. Stai bene." Dissi. Non sapevo cosa dire. Che cosa potevi dire a qualcuno che era triste per questo motivo? "Mi dispiace, Sam, lo so che non è giusto."

In realtà non lo sapevo. Non avevo idea di come doveva sentirsi perché i miei genitori erano ancora qui.

Sam annuì contro la mia spalla mentre io le accarezzavo i capelli. "Odio piangere, maledizione. Probabilmente avrei dovuto dirti che stavo venendo. Mi dis-"

Mrs All American -luke TRADUZIONE ITALIANADove le storie prendono vita. Scoprilo ora