È passato tantissimo tempo dalla mia partenza, da quando per la prima volta ebbi nostalgia di casa e sentii la mancanza della mia famiglia e della mia quotidianità.
A Holmes Chapel mi conoscevano tutti, gli ero simpatico, soprattutto alle ragazze. Lavoravo in miniera per 10 sterline l'ora: un guadagno a dir poco inconsistente ed esiguo, ma era tutto ciò di cui potevo accontentarmi per portare in tavola qualcosa da mangiare. Non avevo proprio una situazione economica agiatissima. Ci rischiavo la pelle lì dentro, ma sono sempre stato un tipo che corre il rischio se c'è in ballo il bene di qualcun altro, anche se non sono proprio il coraggio in persona. E la mia famiglia è sempre stata al primo posto. Loro hanno incessantemente contato su di me.
Le giornate trascorse in quel piccolo paesino nel Cheshire erano piacevoli. Ogni tanto io e i miei migliori amici, Matt e Tommy, quasi ogni giorno, verso sera, andavamo al lago per staccare un po', sentendoci spensierati e liberi. Liberi da ogni dovere e costrizione. Ci bastava attraversare una piccola pineta e un campo di grano per ritrovarci seduti sulle sponde del Brereton, con la nostra canna da pesca e qualche esca ancora viva da sacrificare. Ci piaceva vedere il sole tramontare ed io personalmente amavo la sfumatura che si creava tra l'arancio e il rosa chiaro. Era pazzesco, e tutte le volte desideravo di poter scattare una foto per ricordo, ma non avevo abbastanza soldi da permettermi una fotocamera. La desideravo con tutto il cuore.
In quelle gallerie sotto terra ci sentivamo come in gabbia, soprattutto io, che con il tempo stavo diventando un po' claustrofobico. Il caldo era insopportabile e la polvere bruciava gli occhi, ti sentivi come soffocare.
La consolazione più grande che potevamo avere alla fine di una giornata di lavoro, però, erano quelle solite tre o quattro ragazze che ci giravano attorno, ovviamente dopo esserci sbronzati nel locale più frequentato del luogo. Qualche bicchierino di whisky e la tua mente andava... da sola, facendo una strada di cui non si leggevano le indicazioni.
Era bello sentirsi desiderati: io ero quello più richiesto fra i tre. Avevo il potere di stregarle, e dopo averci ballato per tutta la sera, accontentavo le voglie di una sola di loro. Tuttavia, nessuna aveva mai stregato me. Non riuscivo a innamorarmi, a provare e a ricambiare i sentimenti di quelle che, con tanta timidezza sulle guance, erano riuscite a confessarmeli. Mi dispiaceva troppo rifiutarle, ma sembravo immune all'amore.
Un giorno mia madre ebbe la brillante idea di farmi sposare con la figlia del sig. Anderson, uomo potente e molto stimato, che ci avrebbe assicurato un futuro certamente più redditizio. Pur essendone contrario, la accontentai. In fondo, Gemma, mia sorella, si era già sistemata e rimanevo soltanto io a dovermi sposare.
Lei era molto carina e tanto, tanto viziata: si chiamava Kendall, aveva tutti a suoi piedi, ma era impossibile da conquistare, data la sua riservatezza e la sua scorbutica indifferenza. Potete intuire che non mi stava proprio simpatica e mi sono sempre chiesto cosa ci trovassero in lei, insomma, la sua bellezza è comune a quella di tante altre ragazze e sinceramente ne ho viste di meglio.
Sta di fatto che lei doveva essere la mia futura moglie e la notizia del nostro imminente matrimonio era già sulla bocca di tutti.
Odio i pettegolezzi.
Ma poi qualcosa, vuoi il destino o altro, cambiò tutta la mia esistenza.
Tutto iniziò il giorno in cui una stramaledettissima lettera mi esortava ad arruolarmi in vista della guerra.
Era settembre 1939 e la Gran Bretagna si preparava a combattere la Seconda Guerra Mondiale.

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You're my wind rose
FanficQuesta è la storia di un giovane ragazzo che, nel lontano 1939, era stato chiamato alle armi. Durante la guerra, scoprì se stesso e una realtà a lui completamente nuova. All'età di ventisei anni, documentò tutta la sua esperienza e i suoi pensie...