2.I due stupidi

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Ero ancora nel mondo dei sogni quando una voce etrò nelle mie povere orecchie assonnate. Era mia mamma.

Mamma:"Ambra, svegliati è tardi! Se non ti sbrighi arriverai in ritardo a scuola!"
Io:"Ma io ho sonno" risposi con un filo di voce.
Lei ridacchiò un pochino poi, senza perdere il sorriso, esclamò:"Amore la prossima volta al posto di stare a guardare il soffitto per quasi un'ora,  chiudi gli occhi e cerca di dormire. Dai, ora alzati, in cucina ci sono i biscotti al cioccolato che ho fatto ieri".

Non dissi più nulla ma mi alzai dal letto e mi diressi in cucina con il mento sul petto e le palpebre socchiuse. Proprio per questo girai a destra un metro prima della porta della cucina, sbattendo la testa contro la cornice di un quadro. Nulla di eccezionale, sbattere da qualche parte senza farlo apposta possiamo dire che ormai fa parte della mia routine.

Io:"Porca miseria sto quadro! L'ho sempre detto che papà l'ha piazzato troppo in basso".

Entrai in cucina ed ecco mio fratello Lorenzo seduto su una sedia che beveva il latte con i suoi cereali preferiti.

Io:"Ma che cavolo Lorenzo, ma mi spieghi  per quale motivo tu che hai 4 anni in meno di me sei meno stanco e ti svegli prima?"
Lorenzo:"Eh ma io ho il sonno leggero e poi lo sai, se non dormo io non ci sto nel letto." Rispose con un'aria di superiorità stampata in viso.

Guardai l'orologio appeso alla parete della cucina. Erano le 8 e la scuola elementare inizia alle 8:30. Dovevo sbrigarmi altrimenti arrivavo in ritardo.

Dopo essermi cambiata mia mamma accompagnò prima mio fratello all'asilo e poi me a scuola. Per fortuna arrivai in orario e la mia maestra di matematica condusse me e la mia classe nell'aula dove ogni giorno facevamo lezione.
Ed ecco Silvia e Anna, le mie se vogliamo dire "migliori amiche dell'epoca" corrermi incontro.

Anna:"Ambra perché non vieni più a catechismo?"
Io:"Certo che vengo, è solo che non faccio più il vostro corso perché...boh, non avevo tempo per venire al vostro orario".
Silvia:"Vabbè tanto io non vado più a catechismo da quest'anno".
Io:"Perché?"
S:"Non ti ricordi? Abbiamo fatto la comunione l'anno scorso, e mia mamma ora che l'ho fatta dice che ho finito e che va bene così".

Qualcosa mi diceva che non era giusto il suo ragionamento, ma lei era contenta così quindi lasciai perdere.

Posai con loro lo zaino fuori dalla classe e poi entrai e mi sedetti al mio banco. Dopo un po' arrivò la mia vicina di banco Sara.

Sara:"Ciao Ambra!"
Io:"Oh, ciao"
S:"Per oggi di matematica c'erano solo le divisioni quelle...con le virgole, no?
Io:"Sisi".

Le due ore di lezione passarono in fretta. Quindi suonò la campanella del primo intervallo. La bidella portò in un contenitore delle mele per la merenda e io ne presi una bella rossa; Anna e  Silvia fecero lo stesso. In corridoio tutte le quarte elementari (compresa la mia che era la 4^A) erano uscite per giocare.

Silvia:"Ambra, vai a prendere la corda che c'è sull'armadio così ci alleniamo".
Io:"Okay, tu intanto chiedi anche alle altre se vogliono giocare con noi".

Afferrai la corda da saltare e tornai in dietro facendomi strada tra i banchi.
Uscii dalla porta e senza farci caso guardai a sinistra, verso i bambini delle altre classi. Fu in quel momento che lo vidi. Stava ridendo come al suo solito e giocava a palla con dei suoi compagni.
Una frase strana mi uscì dalla gola:"Ma quello è il rompiscatole dell'altra volta e quello è il suo amico!" In effetti si, erano Fabio e Alessio e gli altri loro amici non mi ricordavo come si chiamassero. In quel momento Fabio si girò e mi salutò con la mano. Ricambiai con un sorriso, poi mi voltai e raggiunsi le mie amiche che mi aspettavano per giocare con la corda.

Ovviamente la sera ricapitolai la giornata e chissà perché, pensare a quei due mi faceva sorridere.
"Sono simpatici, tutto qui." Mi dicevo.

Ora, so che magari non mi crederete, ma io per loro provavo SOLO simpatia, perché è vero, mi facevano ridere

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Ora, so che magari non mi crederete, ma io per loro provavo SOLO simpatia, perché è vero, mi facevano ridere. Ma non provavo nulla di più. Almeno, non ancora...

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