Io:"Sii, domani è Carnevale, che bello! Uscirò per la prima volta con la mia amica!" Esultai con tutte le stelle dell'universo nelle pupille.
Mamma:"Sei contenta? Bene dai menomale, però fate attenzione quando attraversate la strada, a non perdere i soldi e..."
La interruppi bruscamente:
Io:"Lo so mamma, ora faccio le medie, non sono più una bambina". Risposi corrucciando le sopracciglia in segno di finta offesa.
Mamma:"E va bene".Prima di cena chiamai la mia amica Corin che avevo conosciuto in piscina, per confermare la passeggiata l'indomani.
Io:"Pronto Corin, sono Ambra".
Corin:"Ah, ciao Ambra, come va?"
Io:"Tutto bene grazie e tu?"
C:"Anch'io tutto a posto. Allora domani ci vediamo alle 3 e mezza ai giardini?"
Io:"Sì certo, ci vediamo là".
C:"Va bene, allora a domani".
Io:"Ok ciauuu".
C:"Ciauuu".Andai a dormire elaborando nella mia testa tutte le idee possibili e immaginabili per trascorrere il più bel carnevale mai passato. Avevo proprio voglia di vedere Corin e poi, che bello, saremmo andate alle giostre insieme.
Il giorno dopo era una domenica e i miei genitori mi svegliarono di buon'ora:
Mamma:"Ambra, è ora di alzarsi". Mi disse entrando nella stanza con le sue ciabatte rumorosissime e il suo passo svelto.
Mamma:"Dai su, tuo fratello è già di là che fa colazione. Se non ti svegli guarda che non riesci a finire i compiti in tempo per lunedì".
Senza aprire bocca spalancai di colpo gli occhi ancora abituati al buio e la fulminai con lo sguardo.
Io:"Non dire mai più quella parola".
Mamma:"Che parola? La parola COMPITI?" E divertita mi fissò con aria di sfida.
Mamma:"Ti conviene alzarti se vuoi finire i COMPITI". Aggiunse soffermandosi sull'ultima parola.
Io:"Oook". Risposi a fatica mentre mi si contorceva lo stomaco al pensiero di dovermi mettere a studiare geografia.Dopo pranzo terminai gli ultimi esercizi di matematica e poi preparai lo zaino del lunedì.
Io:"Oh, finalmente ho finito i compiti. Che ore sono?" Guardai l'orologio sulla scrivania.
Io:"Le tre e un quarto! Meglio che mi prepari".Mi vestii, mi truccai per la festa, infilai le scarpe e avvertii:
Io:"Io esco!"
Mamma:"A che ora torni?"
Io:"Per le 5 e mezza va bene?"
M:"Ok, noi saremo dai nonni Alberto e Paola quindi passa per quell'ora a casa sua".
Io:"Va bin, ciao".Uscii e mi diressi ai giardini davanti a casa mia. La vedevo; era là, seduta sulla panchina che mi aspettava. La raggiunsi e ci scambiammo un abbraccio.
Corin:"Hey eccoti! Tutto a posto?"
Io:"Sì certo e tu anche?"
C:"Sì. Dove andiamo?"
Io:"Andiamo a fare un giro in via Torino?"
C:"Siii così guardiamo i negoziii".
Io:"Ma ok, perché no ahahah".Non ricordo di aver mai visto tanta gente in una volta sola. Quel Carnevale era davvero sentito, praticamente tutta la città si era riversata nelle strade principali per vedere i carri che passavano accompagnati dalla musica assordante. Anche io e Corin andammo a vederli, poi mangiammo un trancio di pizza in un pub. Erano ormai le 4 passate.
Io:"E ora dove andiamo?"
Corin:"Non so, tu cosa proponi?"
Io:"Forse ho un'idea, ma tu hai i soldi?"
C:"Certo, ho con me ancora 10 euro".
Io:"Anch'io. Allora possiamo andare alle giostre, ti va?"
C:"Certo, andiamo".Le giostre erano affollate. Si riusciva a stento a passare, sembrava che tutti avessero avuto la nostra idea proprio in quel momento.
Per prima cosa facemmo tre giri sul Polipo, e poi con i soldi avanzati passammo una mezz'oretta sugli autoscontri.Ovviamente sappiamo tutti come funzionano gli autoscontri e come dice il nome bisogna "scontrarsi" con gli altri. È questa la parte divertente.
Bene, l'autoscontro decidemmo che lo avremmo guidato una volta a testa. Eravamo al quarto turno in cui doveva guidare Corin e successe qualcosa di strano. Di nuovo.
Arrivò all'improvviso una botta fortissima. Io e la mia amica sussultammo sui sedili da quanto era forte e ci trovammo imbottigliate in mezzo a tre autoscontri. Io mi girai di scatto per vedere chi ci era venuto addosso in questo modo. Rimasi colpita.Guardai Corin, che intanto era riuscita a uscire da quella specie di traffico.
Io:"Emm, sai quei due di cui ti ho parlato prima? Quelli fastidiosi che fanno nuoto e catechismo con me?"
Corin:"Chi, Alessio e Fabio? Si, ho capito".
Io:"Ecco, bene, come dire...sono loro che ci sono venuti addosso...c'è Fabio alla guida, quindi puoi star certa che finché non ha finito i soldi continuerà a inseguirci su sta fottuta pista".
C:"Nooo, davvero?! Sono quelli? Pure qui li incontri?! AHAHAHAHAHAHAHA non ci credooo".
Io:"Figurati, non ci credo neanch'io".
C:"Sembra che ti perseguitino ahahah". Non la finiva di ridere, e intanto io la guardavo stranita.
Io:"Ma cosa ridiii non è un film comico la mia vita eh".
C:"No, è solo che..."
Non terminò la frase perché arrivò un'altra botta. Io mi voltai verso di loro, come per dirgli di smetterla, ma vidi che Fabio e Alessio stavano ridendo senza cattive intenzioni, così cambiai idea e sorrisi soltanto.Fu poi il mio turno e anche qui non mancarono gli scontri con i due rompipalle. Ma poi fu ora di tornare a casa.
Io:"Cavolo, sono in ritardo, devo subito filare dai miei nonni".
Corin:"E io devo raggiungere mio padre al bar lì all'angolo".
Io:"Allora ci dobbiamo salutare. Ci vediamo a nuoto martedì! Ciao."
C:"Certo, ciau".
Ci abbracciammo e ci salutammo ancora una volta, poi io presi a camminare a passo spedito verso la casa del miei nonni materni.Ci arrivai con qualche minuto di ritardo, ma nessuno se ne accorse. Suonai il campanello e il nonno venne ad aprirmi la porta.
Nonno:"Salve! Allora come è andata l'uscita con la tua amica?"
Io:"Tutto bene, adesso vi racconto".
Salii le scale e raggiunta la cucina, mi sedetti al tavolo dove c'erano mio padre e mia madre che conversavano tranquillamente con la nonna, mentre mio fratello giocava con il cane e il gatto dei nonni.Papà:"E dunque, com'è andata questa passeggiata?"
Io iniziai a raccontare tutto per filo e per segno, ero davvero contenta di questo pomeriggio, sorridevo anche mentre parlavo.La sera, una volta a casa mia, udii papà e mamma riflettere in sala sulla giornata e sulla mia passeggiata con Corin. Io e mio fratello eravamo in camera per andare a dormire e in sala c'era la TV in sottofondo, quindi capii un po' poco di quello che stavano dicendo.
Mamma:"È diventata responsabile, le abbiamo dato l'orario e l'ha rispettato".
Papà:"Sì è vero. Hai visto come era contenta? È incredibile quanto basta per rendere felice i ragazzini, e poi..."
Non udii altro, perché mi addormentai appena sfiorai il cuscino con la guancia.
![](https://img.wattpad.com/cover/83407147-288-k579564.jpg)
STAI LEGGENDO
Ancora per sempre
Romance"La nostra amicizia era importante. Lui era importante. Lui è importante. Ma se io non sono importante per lui, allora sto ingoiando solo bocconi amari" ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ L'amore visto da un'adolescente. Ambra è una bambina di 9 ann...