Varcai la soglia della porta di casa correndo.
Io:"Mammaaa ho finito gli esamiii! Sono uscita con 9!!".
Mamma:"Bravissima! Vedi, io te lo dicevo che avevi studiato, tutta quell'ansia che avevi il giorno prima dell'esame non aveva senso".
Papà:"Complimenti!"Mio fratello mi corse ad abbracciare.
Lorenzo:"Brava Ambretta!"
Io:"Grazie Lori ahahah" dissi, ricambiando il suo abbraccio e scompigliandogli i capelli.
Mamma:"Sta sera per festeggiare abbiamo invitato gli zii Maria e Claudio così vengono anche le vostre cugine".
Lorenzo:"Vengono qui Alessandra e Francesca?"
Papà:"Sì".
L:"Che bello!" Prese a correre in cameretta a riordinare e tirare fuori scacchi per la serata con gli zii.Alle 6:30 di sera arrivarono gli zii e le cugine così decidemmo di ordinare la pizza e di farcela portare a casa. Io ero al settimo cielo, davvero, non dovevo più pensare alla scuola per due mesi e non avevo neanche i compiti perché avevo appena dato l'esame di terza media. E poi c'era un'altra cosa carina...quello stesso giorno che ero andata a vedere i tabelloni dei voti di uscita dall'esame, avevo notato anche il voto di Fabio...era uscito con 9, come me. Uao😍
La serata trascorse tra chiacchiere e io spiegai cosa avevo scritto/detto all'esame, degli orali, dei professori, di cosa mi avevano chiesto, ecc...
Dopo cena, il cielo era ancora chiaro e siccome era il 24 giugno, faceva anche abbastanza caldo. In poche parole si stava bene sul balcone, c'era un leggero venticello di sera e così mi alzai dal tavolo della cucina dove tutti avevamo finito di mangiare la pizza, e siccome i nostri genitori parlavano tra di loro, invitai Alessandra, mia cugina più piccola, a venire con me di là. Bastò un cenno della testa e lei capì al volo, annuì e senza dire nulla si alzò anche lei dalla sedia e insieme ci dirigemmo sul balcone che dava sul parco pubblico.
Ci sedemmo sul pavimento della terrazza, la schiena contro il muro e la luce della camera spenta. I lampioni della strada illuminavano già abbastanza.Io:"Ale..." dissi con lo sguardo fisso sulle altalene vuote del parco.
Alessandra:"Dimmi tutto".
Io:"Ti devo dire una cosa importante per me..."
Lei annuì e mi guardava con occhi curiosi, non sopportando l'essere lasciata sulle spine.
Io:"Però prima mi devi promettere che non lo dirai mai a nessuno...sul serio eh".
A:"Sì va bene. Dai dimmi".
Io:"Mi piace un ragazzo..."
A:"Oh ma finalmente! E chi sarebbe il fortunato?"
Io:"Il fortunato?! Ahahah comunque si chiama Fabio, ha la mia età ed è uscito dall'esame con 9. Come me".
A:"Ah quindi è intelligente suppongo".
Io:"Mah dipende da cosa intendi per intelligenza, sai com'è, i ragazzi definirli intelligenti..."
A:"È vero ahaha".Dopo una breve risata, presi il mio cellulare, lo sbloccai e aprii la galleria...
Io:"È lui". Gli indicai lo schermo. Avevo paura della sua reazione, vedendo la sua foto.
A:"Ma io lo conosco!"
Rimasi sorpresa da quell'affermazione.
Io:"Come? Cosa? Aiuto in che senso lo conosci?" Allontanai il telefono dallo sguardo concentrato di Alessandra.
A:"No vabbè non è che lo conosco però l'ho già visto. È di Chivasso come noi vero? Viene spesso in questo parco per giocare a calcio con dei suoi amici" E indicò il parco pubblico davanti a casa mia.
Io:"Sì". Mi accontentai di rispondere così, anche se volevo dire qualcos'altro. Poi in un momento mia cugina ebbe un flash. Il suo sguardo si illuminò e mi guardò entusiasta domandandomi:
A:"Aspetta...non mi dire che è quel ragazzo che veniva a catechismo e due anni fa anche a nuoto con te!"
Io:"Emm sì".
A:"È quello là, che quella volta che siamo andate io, te, tuo fratello e mia sorella a mangiare un gelato vicino al comune, stava per entrare in casa, vero? Quello che poi si è messo a parlare con tuo fratello Lorenzo e che poi ti ha salutata con la mano!"
Stupita dalla memoria di Alessandra, confermai tutto con un semplice "Sì".Ci fu un momento di pausa, poi lei riprese il discorso e, controllando che non ci fosse nessuno in camera e sul balcone vicino a quello dov'eravamo noi, sospirò. Come se le dispiacesse quasi dire quello che stava per dire, appoggiò goffamente la testa al muro e mi aggiunse:
A:"Anche a me piace un ragazzo..."
Io:"Davvero? E chi sarebbe?"
A:"Non so come si chiama, so solo che è un 2004, quindi ha un anno in più di me".
Io:"Ma dove lo hai visto? Voglio dire, non lo conosci, non ci hai mai parlato insieme?"
A:"No non abbiamo mai parlato. Viene sempre ai giardini lì davanti, lo so perché io abito dall'altra parte di questo parco quindi ogni volta che esco sul balcone lo vedo".
Io:"Vabbè dai quando lo avrai visto un altro giorno me lo farai vedere e io ti dirò se lo conosco".
A:"Però non dirlo a nessuno per favore, è un patto: io non dico niente del tuo e tu non dici niente del mio, specialmente ai miei genitori e a mia sorella. I tuoi lo sanno?"
Io:"No ma scherzi? Io mi vergogno a parlare di ste cose con loro".
A:"Idem".
Io:"Però mio fratello lo sa che a me piace Fabio, lui lo conosce, ed è affidabile, mi ha promesso che non lo dirà a nessuno. Ma tu perché non lo hai detto a tua sorella?"
A:"Eh ma mia sorella Francesca non è come Lorenzo. Tuo fratello i segreti li mantiene e non ti prenderebbe mai in giro come invece farebbe mia sorella. Io di lei non mi fido".
Io:"Non è bella sta cosa. Io personalmente non credo che Francesca andrebbe a raccontare i fatti tuoi o ti prenderebbe in giro. Secondo me dovete provare a parlarvi.
A:"Nah non mi va".
Io:"Certo che voi due non vi chiappate mai eh! Ma come si chiama quello che piace a te?"
A:"Non lo so, te l'ho detto, non lo conosco ancora. Forse Nicolò ma non ne sono sicura. Piuttosto tu, dimmi come stanno le cose con Fabio". La sua espressione trasparente si converse in qualcosa del tipo😏.Io:"Uff Ale, meglio non parlarne".
A:"Perché? Hai fatto qualcosa di brutto?"
Mi presi la mia testa tra le mani e sbuffai con rassegnazione.
Io:"No. Almeno, non ora..."
A:"Dai parla, sai che fa bene sfogarsi. Non c'è nessuno sul balcone di là, ho già controllato io, e non c'è anima viva neanche in camera. Forza sono tutt'orecchie".
Dopo un attimo di pausa iniziai il racconto.Io:"Io...l'ho conosciuto in quarta elementare quando avevo 9 anni e ho iniziato catechismo con una nuova diciamo -classe-. Abbiamo fatto catechismo insieme per 4 anni e lo vedevo sempre anche a scuola, sia alle elementari che poi dopo alle medie. È venuto a nuoto con me quando entrambi facevamo prima media".
A:"Continua pure".
Io:"L'ho odiato. Sul serio. Beh non così tanto da volere il suo male, ma...ecco...vabbè. Lui mi faceva sempre i dispetti. Mi prendeva l'astuccio, mi scriveva sul libro, mi faceva tanti scherzi...e io..."
A:"Tu...?"
Io:"Emm ecco..."
A:"Daiii dimmelooo".
Io:"Glirispondevomale". Dissi tutto d'un fiato.
A:"No davvero? Ma perché?
Io:"Non lo sopportavo. Mi dava fastidio. E ogni volta che lo faceva, io gli piantavo un muso lungo che non finiva più. Sono stata una cretina, insomma, non l'ho saputo apprezzare quando era lui a cercarmi, e questo è ciò che mi merito..."
A:"Ma no non devi dire così...certo hai sbagliato ma tu sei pentita e questo è già importante. Poi tu credi davvero che lui si ricordi se tu gli piantavi il muso o meno? Ceh dai".
Io:"No infatti, non mi ricorda proprio".
A:"Che ne sai, secondo me sa chi sei. E poi di solito le persone si ricordano gli altri per i loro pregi, non per i difetti".
Io:"Ma io non ho pregi..." abbassai la testa e la appoggiai al braccio.
A:"Ma cosa dici! Certo che hai i pregi, tutti li hanno. Secondo te se tu non li avessi avuti io sarei stata qui a confidarti chi mi piace se non lo dico neanche ai miei?"
Sollevai lo sguardo e la guardai.
Io:"Beh, quello che è certo è che non glieli ho mostrati questi pregi. E dai, non gli sorridevo quasi mai..."
A:"E lui avrà imparato ad apprezzare i tuoi sorrisi proprio perché arrivavano più raramente".Ci fu un attimo di silenzio.
Poi io lo interruppi con un filo di voce.
Io:"Ma...allora le cose stanno così: io lo trattavo male, ed è una cosa che ancora mi brucia. Però eravamo amici e lo siamo stati fino a che abbiamo finito il catechismo, quindi fino in seconda media. È da quindi più di un anno che non ci rivolgiamo la parola, né ci salutiamo. Ogni volta che lo vedo scappo subito dopo per la vergogna. Lui mi guarda e appena lo guardo anch'io si gira. Non capisco quello che pensa, ma sono sicura che non posso piacergli. Poi ho il suo numero, me l'ha dato Simona che gli ha già provato a parlare di me...e lui ha risposto che si ricorda di me (o almeno così mi ha detto Simo). E infine come se non bastasse ho anche scoperto che farà anche lui il liceo scientifico come me, nella stessa scuola quindi. Bene, guarda è un fantastico casino e vedrai che io non ci riuscirò a cavare un bel nulla".
A:"Senti come prima cosa ti devi calmare e iniziare a vederci un lato positivo. Fossi in te, io non partirei in quarta a dire che tu a prescindere non gli piaci, perché non è così che si fa, non è da te arrenderti. E poi lui ti guarda, no? Ci sarà un motivo".
Io:"Ma no, magari gli capitava di guardarsi in giro e io ero in mezzo alla sua visuale, ceh non lo so".
A:"Sì Ambra come no, adesso lui ogni volta che ti vede fissa TE e non un'altra semplicemente perché tu guarda caso sei sempre in mezzo alla sua visuale mi sembra ovvio".
Mi scappò da ridere e anche Alessandra non riuscì a trattenersi.
A:"A mio parere..."
Io:"No alt, frena. Non è il caso di forzare le cose e adesso. Ok ho detto che mi guarda, ok. Ma magari è solo perché...bo, gli sembro strana. O magari, proprio a esagerare, perché si ricorda di me".
A:"Perché no, può essere".
Io:"Eh grazie, ma io come faccio a saperlo".
A:"Gli devi scrivere".
Io:"Ma no cosa dici. Ma pensa se visualizza e non risponde, o se peggio ancora mi blocca! Hai idea di come mi sentirei?!"
A:"Perché non dovrebbe risponderti scusa, non vi parlate da tanto tempo magari gli fa anche piacere. Fidati, è l'unica soluzione. Ti presenti e gli provi a chiedere se si ricorda di te, così..."
X:"Ambra, Alessandra!"
Io:"Ah, ciao Fra".
Francesca:"Venite dai che ora in TV c'è Don Matteo".(Scusate ma a noi piace😂).
Alessandra:"Va bene ora arriviamo".Francesca si allontanò nel buio della stanza e noi ci alzammo dal pavimento del balcone. Prima di entrare di nuovo in casa, raccomandai ad Alessandra.
Io:"Ehi Ale, ricordati che abbiamo fatto una promessa. Onorala😉".
A:"Certo. E tu vedi di scrivergli" disse lasciandomi nei miei dubbi.
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Ancora per sempre
Romance"La nostra amicizia era importante. Lui era importante. Lui è importante. Ma se io non sono importante per lui, allora sto ingoiando solo bocconi amari" ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ L'amore visto da un'adolescente. Ambra è una bambina di 9 ann...