23.Un taglio sul cuore

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La luce accecante del sole estivo filtrava dalla finestra della camera. La prima cosa che dissi appena aperti gli occhi fu:
Io:"Domenica 1 agosto. Fabio e Alessia con gli altri della vacanza studio sono partiti per Londra".
Questa frase la pronunciai così lentamente che era venuta fuori contorta, quasi trascinassi le parole. Forse perché ero preoccupata. Ero sicura che Alessia lo avrebbe conosciuto apposta e per quanto mi riguarda sarebbe stata capace benissimo di farsi selfie con lui solo per farmi ingelosire. Ma anche se così fosse stato, non avrei potuto farci niente. Loro a Londra, io in culo ai lupi in una cittadina vicino a Torino. Che fare? Niente, pregare solo che quella serpe tenesse quella boccaccia chiusa e aspettare.

Per tutto il giorno provai a tenermi lontana da quell'aggeggio calamitante che ti attira verso di lui invogliandoti a scrivere, a guardarlo, ad accenderlo. Il telefono.
La mia attrazione fu tale che nel tardo pomeriggio scrissi ad Alessia.

Io:"Ciao Alessia come procede la vacanza studio? Appena hai tempo, posso chiederti una cosa velocissima?"
-17:45

Proprio in quel momento mi arrivò un messaggio da una delle due gemelle rumene, Bianca.

Bianca:"Ciao Ambra che fai❤"-17:46
Le risposi il più velocemente possibile.
Io:"Sto per mettermi a disegnare e tu?❤"-17:46
Bianca:"Messaggio e guardo le foto su Instagram"-17:47
Io:"Ah😂ok"-17:47

Vedendo che era uscita da Whatsapp, uscii anch'io, collegai le cuffie bianche al telefono e iniziai ad ascoltare una canzone di Ghali. Nel frattempo presi un foglio e una semplice matita. Disegnai per tanto tempo, non lo so quanto. Quando sono munita di carta e matita perdo il senso del tempo. Io tracciavo segni e cancellavo, a ritmo della canzone ascoltata che mi dava l'ispirazione. Ne uscì un disegno di un'ancora molto carino.

Io:"Ecco, finalmente ho finito. Non è venuto male dai, può andare, ora faccio una foto e..."
Il telefono mi vibrò in mano. Com'è normale, sbloccai il telefono ed entrai nelle chat. Tra l'altro, si erano fatte le 8. Strano che papà non fosse ancora tornato dal lavoro. Posai il telefono prima ancora di leggere i messaggi arrivati e tolsi le cuffie. Aprii la porta della camera nella quale mi ero chiusa per non esser disturbata e mi precipitai nell'ingresso. Da lì potevo vedere mia mamma intenta a cucinare guardando la TV e mio fratello accovacciato a terra che cercava in tutti i modi di far stare in piedi un soldatino che non sarebbe mai stato in piedi. Ovvio, non aveva il piedistallo😑.
Divertita non riuscii a non fargli una piccola osservazione.

Io:"Emm Lori scusa ma...quel soldatino non ha il piedistallo..."
Lorenzo:"Sì grazie per l'informazione Ambra, lo so benissimo ma se gli altri sono stati in piedi senza piedistallo ce la può fare anche lui". Rise.
Io:"Ooooook".
Girai la testa e mi rivolsi a mia mamma.

Io:"Mamma scusa ma papà dove sta?"
Mamma:"È dai nonni voleva far loro una visita e dovrebbe tornare tra poco".
Io:"Ah bo ok".

Ritornai in camera e socchiusi di nuovo la porta.
Presi il telefono e guardai che Bianca mi aveva risposto.

Bianca:"Ambra guarda che foto ha pubblicato Alessia su Instagram!"-20:03
Io:"Oddio cosa ha pubblicato?!"-20:03
Mi sentivo che stava per succedere qualcosa che mi avrebbe fatto saltare i nervi. Io non avevo ancora Instagram e non potevo certo andare a vedere che foto metteva. Comunque sia il cuore iniziò a traballare e cominciai a sentire il battito salire addirittura in gola accompagnato da un caldo soffocante.
Bianca mi mandò la foto. Alla vista di quelle tre facce, una di Alessia, l'altra di una sua amica e quella di Fabio, rabbrividii. Erano insieme davanti alla Torre di Londra. Poi iniziai a sentirmi...sì, gelosa. Ma ero anche arrabbiata. Ero rimasta talmente male nel vedere quel selfie, che non mi ero neanche accorta che mi ero chiusa il dito in un cassetto della scrivania, procurandomi un epico taglio verticale che si estendeva per tutta la lunghezza del mio anulare sinistro.
Io:"Ah ma che cazz...ahi! Porca tro..." e poi subito dopo:
Io:"No Ambra non dire parolacce. Uff però, che male! E questa che fa ste foto del ca...cchio! "

Risposi a Bianca.
Io:"Sono così gelosa..."-20:04
Bianca:"Lo so che sei gelosa, Alessia è una scema"-20:04
Io:"Immaginati che bello che io sono qui, in pace a casa mia e so che quella va in giro per Londra a fare la cogliona con il ragazzo che mi piace. Non pensavo sarei mai arrivata a dire così di lei, ma se l'è cercato e ora spero solo non gli dica niente"-20:05
Bianca:"Lo so...speriamo che stia almeno zitta"-20:05

Tornai indietro e guardai se Alessia mi aveva risposto, ma non aveva ancora visualizzato il messaggio. Misi il telefono in stand by e basta, lo lasciai lì tranquillo sulla scrivania. Lo avevo appena posato che sentii papà entrare in casa e salutare e mia mamma urlare come al suo solito:
Mamma:"Venite a tavola!!"
Così io andai a cenare.

Dopo un'oretta, finimmo tutti di mangiare, poi io e mio fratello Lorenzo aiutammo nostra mamma a sparecchiare. Infine mio papà andò in sala a suonare la chitarra (non per dire ma è davvero bravo), Lorenzo si mise a guardare la TV e mia mamma lavava i piatti. Approfittai del fatto che ognuno stava facendo i propri cavoli, così dato il caldo uscii sul balcone con il cellulare, che nel frattempo Alessia mi aveva risposto. Era online.
Alessia:"Certo"
Io:"C'è anche Fabio lì a Londra a studiare?"
A:"Si. Non gli ho detto nulla"
Io:"Ah okay non dirgli niente grazie"
A:"Comunque è diverso. Te mi sa che non lo conosci bene"
Io:"Perché mi dici così?"
A:"Così😂 È molto timido ma è una brava persona"
Io:"Ah ok"
A:"Comunque Fabio sapeva già che ti piaceva. Non gliel'ho detto io"
Io:"COSA?!"
A:"Gli chiedo se gli piaci"
Io:"No aspe"
A:"Chiesto"
Io:"No! Daii"
A:"Sorry he says no"
Io:"Ok"

Questo dice già tutto. Era successo così, velocemente, in quei fottuti minuti in cui io e lei ci scrivemmo, i miei sogni si polverizzarono. Riuscivo a sentirli sbriciolati dentro di me, e mi suscitavano quel fastidio, quella tristezza che dopo un po' avvolsero un po' completamente. Non mi scese nessuna lacrima, perché ci ero rimasta troppo male anche per mettermi a piangere. Non avrei mai pensato che Alessia avesse potuto farmi questo, di andare a chiedere a Fabio una cosa del genere, perché io ero la prima che non volevo dirglielo. Avvertivo una sensazione strana, mi sentivo in gabbia, sentivo il mio cuore battermi con tutta la forza che aveva nelle mie orecchie che fischiavano. E lui, lui aveva detto di no. Ora non avrei potuto più contare neanche sulla sua amicizia, non ci credevo, avevo trovato appena qualche giorno addietro il coraggio di scrivergli per la prima volta, nella speranza di riuscire a riallacciare un rapporto da amici, almeno. Ero distrutta, davvero, dopo due anni sprecati a corrergli dietro nella maniera più silenziosa. Ma non mi davo per vinta; non l'ho mai fatto è non lo farò mai.

Dopo la notte passata ad allagare il letto di pianti in silenzio, gli scrissi.

Ancora per sempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora