Ogni giovedì quindi, accompagnata da mia nonna, mi recavo all'oratorio. Non posso dire che dopo qualche mese avessi conosciuto tutti i miei nuovi compagni di catechismo alla perfezione, ma posso garantire che iniziai a trovarmi molto bene con loro. Le lezioni si svolgevano per il meglio e spesso si rideva, perché c'era sempre qualcuno che trovava da ridire sul vestito o sull'espressione del viso della persona raffigurata nel libro, o ancora qualcuno si distraeva guardando fuori dalla finestra e diceva come se nulla fosse:"Ah guarda, c'è un piccione che sta cagando".
Un giorno mentre ero seduta vicino a Sonia e ascoltavo Gloria che stava spiegando un brano appena letto, vidi con la coda dell'occhio che il mio astuccio si stava muovendo. Per istinto mi girai subito appena in tempo per vedere la mano di un mio amico di nome Alessandro ritirarsi di scatto e Fabio abbassare la testa per nascondersi la faccia. Ad un certo punto alzai lo sguardo e io li fisso come per dire:"Non ci provate mai più a farlo. Possibile che voi sapete dare solo fastidio?!"
Lui si vedeva che stava per mettersi a ridere e anche Alessandro. Allungai il braccio per riprendermi l'astuccio che avevano spostato davanti a loro e feci finta di essere arrabbiata, ma in realtà volevo mettermi a ridere anch'io.Subito dopo Gloria si guardò il suo orologio da polso d'oro tutto lucido e ci riferì:
Gloria:"Uuu ragazzi, è volato il tempo. Mamma mia, sta volta ho proprio esagerato, mi sono dilungata per ben 10 minuti. Spero che i vostri genitori non siano spazientiti".Ci condusse fuori correndo come se stesse per perdere il treno e aprendo la porta che dava all'esterno annunciò:
Gloria":Scusate il ritardo, ma dovevo finire di spiegare un brano ai bambini". Poi cominciò a distribuire gli "alunni" ai rispettivi genitori o parenti.Con lo sguardo cercai mia nonna tra la folla, ma non la trovavo.
Io:"Sonia, io non trovo mia nonna"
Sonia:"Magari oggi è venuto a prenderti tuo nonno o qualcun'altro".
Io:"Mah, non mi sembra, io non vedo nessuno".
S:"Vabbè non ti preoccupare, al limite resti con me e alcuni altri, tanto io non vado via subito".
Io:"Ah okay".Per la prima volta dopo un po' di tempo, non fui tanto spaventata dall'idea che mia nonna non era ancora venuta a prendermi. In fin dei conti non sarei stata da sola, no?
Sonia:"Io resto qui ancora all'incirca mezz'ora, che mia mamma è lì che sta parlando con la madre di Olga su quella panca".
Olga:"Ti va di venire a giocare con noi a prendere? Ci sono anche Alessandro, Fabio, Alessio e Greta con noi".
Io:"Per me va bene".
S:"Allora chi arriva ultimo prende!"Corremmo verso la porta da calcio che doveva essere la casa e, per sua sfortuna, Alessandro arrivò ultimo.
Alessandro:"E ok prendo io. Voi dovete partire da dove siete adesso e toccare quel muro laggiù scappando da me. Forza uscite se ne avete il coraggio!". Urlò con tono di sfida.
Alessio:"Al mio 3 tutti fuori! 1,2,...3!"
Tutti ci spostammo dalla porta e uscimmo allo scoperto. Io presi a correre a "distanza di sicurezza", e mi accorsi che Greta era alla mia destra.Io:"Dove andiamo?"
Greta:"Proviamo a scappare di là".
Io:"Ma no, se gli passiamo così vicino ci prende ahahaha".
G:"È vero...allora corriamo giù di lì dove c'è Olga".
Io:"Guarda, Alessio e Fabio stanno distraendo Alessandro, adesso si sono spostati più a sinistra, lontani dalla casa. Se corriamo veloce riusciamo ad arrivare al muro".
Giocammo insieme per circa 40 minuti di orologio e ormai si stava facendo un po' buio, quando vidi mia zia Maria fare capolino da dietro al cancello.
Le corsi incontro a braccia aperte.Io:"Ciao zia! Non immaginavo che saresti venuta a prendermi tu!"
Zia:"Hai visto? Ti ho fatto la sorpresa. Mi dispiace se sono arrivata solo adesso ma ho trovato un po' di traffico a Torino dopo il lavoro".
Io:"Non fa niente, io ho giocato con dei miei amici".-AMICI- Già, li avevo chiamati così, mi era venuto spontaneo. Fino a qualche mese prima non ne volevo più sapere di andare all'oratorio perché non conoscevo nessuno e guarda ora cosa stavo dicendo.
Zia:"Dai Ambra, ora andiamo che ti porto a casa mia, così giochi un'oretta con tuo fratello, Alessandra e Francesca finché tua mamma ti verrà a prendere".
Mi caricai il mio zaino rosso sulle spalle e presi la mano destra di mia zia. Per la strada le raccontai tutto di quel bel pomeriggio, dei miei nuovi amici, del gioco fatto insieme. Arrivati a casa di mia zia suonai il campanello e aprì Francesca.
Francesca e Alessandra sono mie cugine, sorelle tra loro. Francesca ha due anni in più di me e Alessandra tre in meno di me. Diciamo che in media vado d'accordo con tutte due, ma passo più tempo con Alessandra, perché anche se è più piccola, abbiamo il carattere simile e ci capiamo al volo.
Comunque salutai entrambe con un abbraccio e facemmo divertire il loro gatto Birba.
Alle 7 e un quarto arrivò mia mamma e portò a casa sia me che mio fratello. A cena raccontai ancora una volta il mio pomeriggio con gli amici di catechismo, con la gioia negli occhi.Subito dopo cena, senza dire niente, indossai il primo mio golfino che trovai sull'appendino e mi precipitai sul balcone che dava sulla strada. Non c'era nessuno in giro a quell'ora, ma sapevo che presto al parco di fronte a casa mia sarebbero arrivati i soliti ventenni a ubriacarsi o parlare tra di loro facendo un chiasso incredibile. Per cui decisi di godermi un po' di tranquillità. Appoggiai i gomiti alla ringhiera e guardai il cielo. Uao, si vedevano benissimo le stelle. E allora pensai a quanto fosse bello avere degli amici con cui passare del tempo insieme. A quanto fosse bello dirsi -al prossimo giovedì- e rivedersi. A quanto fosse bello condividere qualcosa con qualcuno, condividere un percorso della propria vita.
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Ancora per sempre
Romance"La nostra amicizia era importante. Lui era importante. Lui è importante. Ma se io non sono importante per lui, allora sto ingoiando solo bocconi amari" ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ L'amore visto da un'adolescente. Ambra è una bambina di 9 ann...