La mattina dopo mi alzai dal letto. Non avevo dormito, mi sentivo confusa, la testa mi girava e gli occhi rossi potevano benissimo constatare che ero rimasta sveglia a lungo.
Mi diressi in cucina.Mamma:"Buongiorno, allora dormito bene?"
Io:"Sisi..."
M:"Come mai ti sei svegliata da sola?"
Non sapendo che rispondere, me la cavai mugolando:
Io:"Ma...boh non avevo più sonno, così sono venuta di qua".
E così dicendo, presi dei biscotti e mi costrinsi a forza a mangiarne qualcuno. Notai con stupore che non avevo fame.
"Devo stare davvero male oggi, se non riesco neanche a mangiare" pensavo.Mi sollevai dalla sedia dopo aver terminato il biscotto che avevo in mano. Così andai un camera mia dove mio fratello dormiva ancora come un ghiro, la luce spenta e io che a tastoni cercavo l'armadio da aprire e i vestiti da mettere.
Mezz'ora dopo ero pronta. Raccolsi i capelli in qualcosa che avrebbe dovuto assomigliare a uno chignon alto e dopo aver avvertito mia mamma, presi il mio zaino e uscii.
Sulla strada, le mani nella tasca della giacca per il freddo, le orecchie scoperte congelate, lo sguardo fisso nel vuoto, il respiro che uscendo all'aria aperta si trasformava in vapore facilmente visibile. Una zombie, insomma. Ero rimasta frastornata dal giorno prima. Davvero non capivo cosa mi stava succedendo. Al solo pensiero di andare in corridoio e vederlo, mi ritrovavo con i brividi. Mi cercavo di convincere in ogni modo che non mi piacesse Fabio, che non era possibile. Non era normale. Voglio dire, l'avevo sempre detestato per i suoi dispetti stupidi, l'avevo sopportato per quattro anni consecutivi a catechismo e l'anno che era venuto a nuoto con me non aveva neanche smesso di rompermi le palle. E poi c'ero io, che non la finivo mai di fargli il broncio quando mi faceva degli scherzi e che gli sorridevo a malavoglia. Ma dentro di me, sapevo benissimo che la mancanza che sentivo dentro era dovuta proprio a lui.
Tra un pensiero e l'altro arrivai a scuola. Simona era lì, all'angolo vicino al portone, con sua mamma e accanto a lei c'era anche Francesca.
Appena mi vide Simona mi corse incontro abbracciandomi. Mi piombò addosso così velocemente che non me ne resi neanche conto subito.Simona:"Ciauuu".
Io:"Ciaooo".
S:"Come va?"
Io:"Bene grazie...ceh...sisi, bene".
Lei avvertì che avevo qualcosa che non andava, ma io le sorrisi e molto probabilmente le alleviai il sospetto. Poi, per evitare che si accorgesse di qualcosa, proposi:
Io:"Entriamo? La campanella è appena suonata".
Francesca:"Certo andiamo".Salimmo le scale perché ormai ci eravamo abituate al fatto che la nostra classe stava sopra, con tutte le altre seconde medie.
Il professore di italiano arrivò addirittura in anticipo tutto trafelato, come se fosse andato a correre due giri del parco prima di venire a scuola.
Prof:"Buongiorno Buongiorno. Sedetevi pure". Poi, dopo poco, aggiunse:
Prof:"Allora oggi abbiamo tre ore...giustamente. Bene allora abbiamo grammatica, antologia e geografia. Perfetto dunque oggi iniziamo con antologia".Stavo vivisezionanado una povera matita che il mio vicino di banco Gabriele aveva distrutto, quando la campanella suonò per vari secondi a significare l'inizio dell'intervallo. Non mi ero preparata nulla come merenda, e non avevo neanche fame a dire il vero. Comunque sia, il prof aprì le finestre e noi alunni ci riversammo nel corridoio chiudendo la porta della classe per lasciarla aerare.
Mi diressi con Simona verso il bagno come tutti i giorni e anche con Francesca iniziammo a dialogare fuori da esso sui voti che avevamo preso prima della verifica di storia.
Dopo un po' ci raggiunsero Sonia, Olga e Greta e così ci trovammo a parlare tutte e sei vicino al muro, io e Simona che ridevamo come due disperate quando Greta ci raccontò della sua figura di merda che aveva fatto quella mattina in classe con il cestino della spazzatura😂.Ad un certo punto lanciai un'occhiata al di là del corridoio e scorsi Fabio, Alessio e Alessandro venire dalla nostra parte, il primo che superava di tantissimo tutti gli altri. Inconfondibile praticamente, anche a chi volesse confonderlo.
Il mio sorriso si spense e io mi persi solo nel guardarlo per pochissimi secondi. Appena si girò verso di me, io per la vergogna abbassai lo sguardo. Mi sentivo talmente strana, ed era chiaro che lui mi faceva uno strano effetto. Da fuori sembravo triste, ma in realtà dentro non riuscivo a contenere la felicità. Ho sempre trovato difficoltà a esprimere alcuni miei sentimenti, e poi vi ricordo che era la prima volta che mi capitava di provare una cosa simile.
Durante quei pochi minuti che lui fu lì, con i suoi amici a parlare, a qualche metro da me, le voci degli altri sbiadirono, e io mi ritrovai a lottare con il mio cuore per farlo stare zitto. E invece, più cercavo di calmarlo e più lui urlava. Non so se vi è mai capitato, ma io era un po' come se stessi parlando con il mio cuore.
Cuore:"Eheheh, ti sei innamorata, bella mia!"
Io:"Ma stai zitto, che ne sai te di cos'è l'amore".
C:"Carissima, guarda che io di amore ne so molto più di te. Guardalo".
Io:"La smetti?"
C:"Guardalo"
Senza farlo neanche apposta, sollevai la testa e lo fissai. Anche lui mi guardava. Poi lui tornò a parlare con i suoi amici e io cedetti ancora una volta lo sguardo per l'imbarazzo.
Cuore:"Hai visto?"
Io:"Stai muto tu, che se se ne accorge vedi...guai a te se mi fai fare figure di merda con lui. Io non posso amarlo, lui l'ho detestato per un sacco di tempo e..."
C:"Tu non l'hai mai detestato".
Io:"E invece sì. Ora basta, non farmi più giochetti del genere quando lo vedo".
C:"Ti sei innamorata!"La conversazione con il cuore (se così possiamo dire) si concluse con la campanella di fine intervallo. Sonia e Olga con Greta ci salutarono e si allontanarono, e così anche Alessio, Fabio e Alessandro. Mi girai a guardare Fabio di nuovo, ma cosa ci devo fare, è più forte di me. E di tutta risposta a questa mia azione seguì il solito shock al mio muscolo cardiaco.
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Ancora per sempre
Romance"La nostra amicizia era importante. Lui era importante. Lui è importante. Ma se io non sono importante per lui, allora sto ingoiando solo bocconi amari" ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ L'amore visto da un'adolescente. Ambra è una bambina di 9 ann...