41.Con o senza

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Ora vorrei sapere a quanti di voi è capitato di farsi seghe mentali e mille castelli in aria quando finalmente dopo secoli la persona che vi piace comincia come d'improvviso a darvi i segnali che ha capito che esistete. Ve la dò io la risposta, è capitato a tutti. E se non vi è ancora successo, è perché dovete ancora trovare colui o colei che ve lo farà provare.
Questo è esattamente quello che mi è successo durante l'estate, dopo quel famoso saluto.

Io passavo le prime due settimane d'agosto al mare con la mia famiglia, nella casa che i miei nonni hanno in Liguria. E il caldo, mandando il termometro alle stelle, era insopportabile quasi come la sabbia nel costume quando si è in spiaggia. La cosa migliore che si possa fare per non collassare in queste circostanze è cercare di stare il più possibile al fresco, chi girando con un ventilatore in mano, chi agitando continuamente foglietti di carta o ventagli, chi entrando ogni due per tre in acqua. E io sì, ovviamente faccio parte dell'ultima categoria di persone.
Il mare, nonostante stesse dodici ore sotto il sole e con 40 gradi in torno, riesce sempre a costituire un rifugio almeno un po' fresco per scampare all'ondata di caldo africano.

Un giorno di questi, mentre ero seduta sulla battigia, mia mamma ebbe un'idea, e la vidi avvicinarsi a me con il suo telefono in mano.

Mamma:"Ambra perché non ti fai fare qualche foto in costume? Potrebbero venire bene".
Io, alzando lo sguardo pensoso la guardai.
Io:"Ma non scherzare".
M:"Ma perché scusa, secondo me è un'idea carina".
Io:"Pfff ma se vengo sempre malissimo nelle foto, figurati in costume!"
Mia mamma scosse la testa e, alzando gli occhi al cielo, sembrava essersi arresa e accennava ad andarsene, quando io ripresi in considerazione la sua idea: dopotutto non era brutta. Se le foto non fossero venute bene avrei comunque potuto cancellarle. L'unica cosa era la vergogna del momento a farmi vedere dagli altri mentre mi sparavo le pose davanti al mare, ma era un problema che si poteva superare.

Io:"Aspetta mamma".
Lei si girò, con un sorriso preannunciato sulle labbra.
Io:"E va bene, facciamo ste foto..."
M:"Brava Ambra, brava che mi ascolti. Prima ne facciamo alcune con le tue amiche del mare, così avrai anche dei ricordi con loro".
Io:"Va bene"
Ne feci due, una con tutte le mie amiche, e l'altra con una di loro, quella che mi stava più a cuore, o con cui comunque andavo maggiormente d'accordo. Poi quando loro si misero a giocare a carte al bar della spiaggia e io stavo per andare con loro, mia madre mi fermò.

M:"Vieni che ti faccio alcune foto da sola".
Io:" Okay però non qui, mi vedono tutti!"
M:"Possiamo andare dietro gli scogli. Lì non ci va quasi nessuno".

Andammo nel posto da lei indicato, dove poche persone stanno perché gli scogli sono appunti e roventi, per cui non ci si riesce nemmeno a sedere. Solo chi è abituato o ha uno spesso strato di pelle sotto i piedi riesce a camminarci sopra. Io non posso dire di essere proprio abituata, ma diciamo che posso riuscire a sopportare a lungo senza lamentarmi.

Tra una posa e l'altra, mia mamma si divertiva a farmi le foto con il mare azzurro intenso nello sfondo, che si poneva in contrasto con il mio costume bianco e fucsia.
Mamma:"Ora mettiti di profilo, con la faccia verso il sole...ecco così...ferma!"
Io:"Mi sto accecando..."
M:"Shhh sta buona un momento...bene ora girati...okay brava...adesso guardami un attimo e sorridi..."
Io:"Sisi io sorrido ma i miei piedi un po' meno".
Intanto lei continuava a scattare, anche mentre parlavo, o mentre ridevo.
Io:"Mamma dico davvero adesso basta, sto diventando un bacon affumicato".
M:"Dai che sono le ultime..."
Io:"No basta adesso vado via da qui".
M:"No! Ascolta me, guarda il mare. Dai per favore, l'ultima".
Io:"Uffaa e va bene".

Click.

E indovinate? Proprio quella fu la foto vincente. Riguardai le foto dopo cena, prima di uscire con i miei a fare un giro nel centro della città che di sera è tutto illuminato e pieno di vita. Me ne piacevano in particolare tre: le due con le mie amiche e l'ultima foto da sola agli scogli. Ero indecisa però, se postarle su Instagram. Chiesi a mio padre, che ovviamente non sapeva niente delle foto ma essendo un maschio, è in genere molto più oggettivo di noi femmine.

Io:"Papi posso chiederti un parere?"
Lui si stava infilando le scarpe. Dopo essersi messo la destra, mi guardò. Non capita spesso che gli chieda pareri, a meno che debba decifrare strani comportamenti da parte di altri ragazzi.
Papi:"Certo, dimmi tutto".
Io:"Non so se postare queste tre foto su Instagram, non sono sicura che siano belle a sufficienza..."
P:"Io trovo che siano davvero belle. Secondo me puoi postarle".
Osservai le foto ancora per un attimo.
Io:"Va bene, allora le posto" conclusi.

Trovai una frase carina da mettere sotto il post e taggai le mie due amiche. Poi dopo averla postata, come sono solita a fare, misi il telefono in standby e lo lasciai lì, perché a me piace vedere le notifiche arrivare tutte insieme. Non so perché e a dire il vero non me lo sono neanche mai chiesto. L'ho sempre fatto e basta.
Lasciai proprio il cellulare a casa così non avrei avuto la tentazione di andare a controllare, e uscii con la mia famiglia a fare una passeggiata serale sul lungomare.

Tornai a casa dopo due orette circa, e come prima cosa andai a vedere chi aveva messo like al nuovo post. Mi faceva molto piacere vedere tutti i miei amici nella lista, e i loro commenti sotto la foto. Non ricordo con precisione quanti like avesse la foto in quel momento, ma sono sicura che successe una cosa incredibile. O almeno, per me "incredibile". Controllando i like al post, vidi che tra i primi messi c'era quello di una persona particolare. Una persona forse importante per me. Una persona che per me era strano ma meraviglioso già solo che mi seguisse. Ebbene sì, era il like di Fabio. Giuro che appena vedi il suo nome, un'ondata di calore mi colpì il viso, come quando una moto da corsa, di quelle enormi, ti sfreccia accanto e il fumo bollente che esce dalla marmitta ti colpisce dritto in faccia.

Io:"Non sono sicura di aver visto bene..." dissi incredula.
Uscii da instagram e ci rientrai per essere sicura di non essermi sbagliata. E la gioia più grande fu proprio vedere che non mi ero sbagliata affatto. Mi accorsi che non mi ero accorta che in tutto questo le mie labbra si erano istintivamente lasciate andare in un sorrisone compiaciuto, uno di quelli belli, grandi, un sorriso vero.

Inutile dire che per l'emozione la notte mi addormentai tardissimo. Passai gran parte del tempo a pensare a lui e vagare con la mente, in cerca di risposte a domande che mi ero posta da tempo e alle quali d'improvviso mi sentii in grado di poter dare una spiegazione. Niente era certo, niente lo è mai, e lo sappiamo bene tutti. Un like di fatto non è niente, ma per qualcuno può significare tanto. Grazie a questo fatto io avevo appena capito una cosa, una sola. Lui si era accorto che esistevo. Si era accorto che la mia vita comunque andava avanti, con o senza di lui.

Ancora per sempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora