8.Sorpresa

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Le medie iniziarono bene. Decisa com'ero di legare con i miei compagni, conobbi colei che adesso è una mia carissima amica. La prima volta che la vidi fu durante l'intervallo e stava parlando di un certo Favij con la sua amica Francesca.

Io:"Ciao, chi siete voi?"
Lei:"Io sono Simona e lei è Francesca. Tu sei Ambra vero? L'ho capito quando il prof ha fatto l'appello".
Io:"Sì esatto, sono proprio io". Uno sguardo ingenuo mi apparve in volto.
Francesca accennava a un sorriso timido, e mi guardava dal basso all'alto anche se ero alta come lei.
Simona:"Devi scusarla, lei è un po' introversa". Disse con ironia. Francesca la fissò come se avesse detto tutto ciò che non avrebbe mai  dovuto dire.

Io:"Ma voi vi ho già viste, venivate dalla scuola Marconi, vero? Anch'io andavo lì.
Simona:"Sì, noi facevamo parte della 5^C. E tu? Tu eri nella 5^A vero?"
Io:"Sì. Sono l'unica della mia ex classe qui".
S:"Come mai?"
Io:"Hanno tutti scelto di fare spagnolo perché gira voce che la sezione di francese tempo normale (in poche parole la nostra) sia la più dura. Loro ovviamente si sono spaventati e hanno preferito evitare. Ma per quanto riguarda voi, ci sono altri in questa nuova classe che erano nella vostra?"
S:"Della nostra classe ci siamo io, Francesca, Carlotta, Yousra, Alessia e...basta credo ahahah".
Io:"Ah ok ahahah"

Da quel giorno quasi tutti gli intervalli li passavo con Simona e Francesca, e dopo un po' anche quest'ultima iniziò ad aprirsi e a conversare con me.

All'incirca una settimana dopo l'inizio della scuola, io rinnovai l'iscrizione a nuoto, che praticavo dall'età di 6 anni.
Scelsi per il secondo anno di frequentare il corso tutti i martedì e i venerdì di pomeriggio.
Il giorno che ripresi nuoto, dunque, arrivai nello spogliatoio delle ragazze e ritrovai tutte le mie amiche dell'anno prima.
Non feci in tempo a posare la borsa che mi saltò addosso Arianna.

Arianna:"Ciao Ambra! Come stai?" Mi chiese circondandomi con le braccia.
Io:"Ari! Che bello vederti! Tutto bene grazie e tu? Queste medie?"
A:"Mah, per ora tutto bene, mi hanno fatto una buona impressione ma sai, sono solo in prima media, ho ancora altri due anni da passare là!"
Io:"Idem!"

Mentre parlavo con Arianna, avverto due mani calde coprirmi gli occhi alle mie spalle.

X:"Chi sono?" Domandò la voce.
Io:"Elena!"
Mi girò la faccia e mi abbracciò anche lei. Poi fu la volta di Martina e ben presto ci ritrovammo tutte a conversare sulla nuova esperienza a scuola, l'estate passata con gli amici, le vacanze.

In seguito ci infilammo cuffia e occhialini e andammo in vasca. Lì gli istruttori divisero tutti i bambini e i ragazzi presenti e io mi ritrovai nella corsia dei più grandi e veloci con Arianna, Martina e altre mie amiche.

Stavamo per tuffarci in acqua e cominciare a nuotare, quando due persone davanti a me (che fino a quel momento non avevo notato) attirarono il mio sguardo.
Stavano parlando con l'istruttore. Erano due ragazzi. Ok, fin lì ci arrivavo. Non avevo subito capito di chi si trattasse. Si sa, in piscina si è simili, tutti hanno il costume e la cuffia, e per di più loro erano di schiena. Ma quei due mi stimolavano la mente, come se li avessi già visti, come se li conoscessi. Uno era altissimo, avrà avuto tutta la testa in più di me, l'altro era poco più basso di me. Tutto accadde nell'arco si pochi secondi. Si voltarono entrambi nello stesso momento. Capii subito.

Mi scappò un sorriso di rassegnazione e scossi la testa. Nella mia mente intanto ripetevo:
"No, ceh, io non ci credo, non è possibile. Ma...no guarda, sembra una barzelletta".

Uno dei due ragazzi, quello più alto, mi rivolse per primo la parola:
X:"Hey, ciao! Anche tu qui? Che sorpresa!" E rise in compagnia dell'altro.
Io:"Eh...già che sorpresa". Risposi forzandomi di allargare le labbra in una specie di sorriso.

Fabio e Alessio: lo sapevo. E dentro mi chiedevo:
"Ma perché li devo incontrare in ogni luogo dove vado? È già trascorso così troppo tempo da quando ci siamo visti l'ultima volta che ora fanno pure nuoto con me? Non so, ci manca solo più che sta sera rientro a casa e scopro che si sono trasferiti a casa mia".

L'istruttore ci spiegò gli esercizi che dovevamo svolgere e iniziammo a nuotare a stile libero. Intanto io litigavo con i miei sentimenti per capire cosa provassi nei confronti di quei due.
Odio? No, troppo grande come parola.
Amore? Ma non scherziamo.
Una via di mezzo? Dipende.
Disprezzo? Macché, no, non esageriamo.
Simpatia? Si quello si.
Forse anche un po' di fastidio? Ah beh, su questo non  ci piove.

Ma, dal profondo della mia testa, giungeva una e una sola domanda:
"Emm...abbiamo detto che Fabio e Alessio me li ritrovo sempre e dico sempre ovunque vado. Ecco, mi sfugge solo un particolare: PERCHÉ?!"

Ancora per sempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora