Capitolo 20

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Quando scendo dalla macchina di taylor, vedo che tutte le luci della casa sono spente incluse quelle della piscina cosa che è molto strana e la macchina dei miei genitori non c'è.

Mi avvicino di più, e vedo che la porta di casa è aperta, e così anche tutte le finestre.
Sembra tipo, una scena del film del orrore, tutto buio, tutte le tende delle finestre svolazzano da fuori a causa del vento.

So che è una cosa strana, ma, mi avvicino fino allo stipite della porta, e poi sento delle voci, e dei rumori provocati da dei passi.

Resto paralizzata per qualche secondo dalla paura, e alla fine inizio a correre come una pazza.

Qualche casa più giù, mi fermo e so che è stupido quello che sto facendo, ma predo il telefono e chiamo la prima persona a cui penso: Cameron.

Dopo tre squilli mi risponde: " Ma che problemi hai, perché mi chiami alle 5 di mattina." Risponde con la voce impastata dal sonno.

"Cam, sono arrivata a casa mia, ma i miei non ci sono, e tutte le luci sono spente e c'è la porta e tutte le finestre aperte, e mi sono avvicinata e ho sentito delle voci e dei rumori, e allora ho iniziato a correre, e non so dove andare." Dico scoppiando a piangere.

"Emy, tranquilla, spiegami davati a quale casa sai, e dimmi il numero civico." Mi dice con tono serio.

"Non lo so, sono davanti ad una casa bianca, e il numero è 583." Rispondo singhiozzando.

"Arrivo." Risponde e attacca subito.

E come se non fosse abbastanza, inizia a piovere fortissimo, e io sono vestita piuttosto leggera. Non c'è neanche una tettoia, o qualcosa per ripararsi dalla pioggia quindi sto qui ad inzupparmi, perfetto.

Dopo cinque minuti, passa una macchina, si ferma e abbassa il finestrino, e con mio grande sollievo noto che è Cameron che mi fa cenno di salire.

C'è una fitta nebbia, ed ho molto freddo, allora Cameron se ne accorge e accende il riscaldamento.
È arrivato subito, ed è ancora in pigiama.

Arriviamo davanti a casa sua.
Durante il tragitto in macchina durato circa tre minuti siamo stati in silenzio, e ringrazio mentalmente Cameron, per non avermi fatto altre domande.

"Ehm... I miei non ci sono, ma c'è il mio fratellino Tommy che ha sette anni, e nella sua camera, ci sono due letti, allora, puoi dormire li." Mi dice senza guardarmi.

"Cosa faremo con la mia casa?" Chiedo.
"Penso sia meglio lasciar fare ai tuoi genitori, perché ora sarebbe troppo pericoloso...." Dice lasciando la frase in sospeso.
"Vieni, ti porto in camera di Tommy, e poi ti porto qualcosa da usare come pigiama."

Saliamo fino al terzo piano, e ci fermiamo davanti ad una porta con sopra un grande poster con un dinosauro.

Cameron apre la porta, e mi fa cenno di sedermi sul lettino libero.
Poi si china e mi sussurra all'orecchio: " aspettami qua, ti porto dei vestiti." Mi dice e dopo si gira e chiude la porta.

La camera, è molto grande, ci sono due letti,e sull altro letto, c'è un bambino biondo che dorme, mi fa troppa tenerezza.

In un angolo della stanza, c'è una cesta piena di giochi, un armadio, è una scrivania, una classica cameretta.

Le pareti sono blu, e il soffitto e tappezzato da alcune stelline fosforescenti.
Poi c'è una porta che collega la cameretta ad un bagno privato.

Dopo qualche minuto la porta si apre rivelando Cameron, con dei vestiti in braccio, li posa sul letto, e mi sussurra:" Parliamo domani, buonanotte." Mi lascia un bacio sulla fronte e se ne va chiudendo la porta.

Prendo i vestiti e vado in bagno.
C'è una maglietta nera, che a me arriva fino al ginocchio, certo che Cameron è molto più alto di me, e poi ci sono dei pantaloncini grigi che mi arrivano a metà coscia.

Mi ha portato anche delle pantofole enormi, sono 42, e io porto un 36 e 1/2.

Mi lego i capelli in una coda da Cavallo, e vado verso la camera, ma inciampo e cado perché le ciabatte mi stanno veramente grandi, allora le levo e vado scalza, controllando di non aver svegliato Tommy.

Appena appoggio la testa sul cuscino cado in un sonno profondo.

***

Mi sveglio sentendomi scuotere la spalla.
Apro gli occhi, e vedo davanti a me il bambino biondino.

"Avevi un incubo, allora ho pensato di svegliarti. Dicevi qualcosa del tipo:" per favore non fatemi del male." dice con una faccia preoccupata.

"Grazie." È l unica cosa che riesco a dirli, sforzandomi di sorridere.

"Tu, chi sei, la fidanzata di Cam?" Mi chiede curioso Tommy.

Scoppio a ridere. " No, sono un amica

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