Capitolo XIV parte II

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Dietro lo specchio, Marianna chiuse gli occhi per un instante. Il momento che aveva tanto paventato era venuto. Strinse spasmodicamente la cornice dorata dello specchio. Che cosa avrebbe risposto René? Che cosa?
- Mi avete sentito, René? Rispondete! - Insistette Lassalle, contrariato.
René gli sorrise dolcemente.
- Devo rispondere, Jacques? Come volete. - Sospirò e scosse la testa. - Potete andare all'inferno, Jacques.
- Che cosa!?
- Ho detto che potete andare all'inferno. Allez au diable! Sono stato chiaro? - Il tono si era fatto tagliente.
Lassalle si alzò di scatto.
- Spero che vi rendiate conto, capitano, che vi ho dato un ordine.
- E io vi ho risposto di andare al diavolo.
Anche René si alzò lentamente in piedi e i due uomini rimasero l'uno di fronte all'altro ai due lati della scrivania a fissarsi in un silenzio teso per un minuto buono.
Fu René a trovare la parola per primo.
- Potete fare quello che vi pare. Fatemi degradare. Sbattetemi in galera. Fucilatemi. Non arresterò Marianna Mazzotti comunque. E sapete che non cambio idea facilmente.
Sembrava perfino ancora più alto del solito.
Lassalle aggrottò le sopracciglia.
- Badate a voi, capitano! Nella vostra posizione, non potete permettervi di finire un'altra volta davanti alla corte marziale. Stavolta il vostro valore in battaglia non vi salverà...
René batté un pugno sul tavolo.
- Che Dio mi danni, Lassalle! C'è stato un tempo in cui ero vostro pari, ricordate? Se ho perso i gradi per aver rifiutato di obbedire a un ordine criminale, bene, ne sono orgoglioso!
- Come vi siete ridotto, Saurrois! Per una donna... Credete che non abbia capito? Per un'italiana...!
René strinse le labbra. I suoi occhi verdi mandavano lampi.
- Un'italiana, sì. Un'italiana che ha già sofferto per colpa nostra le pene dell'inferno. Un'italiana che ha più coraggio e più forza di carattere di voi e tutti i vostri pare messi insieme. Ma che cosa credete di sapere, voi? Che cosa credete di fare? C'eravate, voi, a Binate, a tener testa a una folla inferocita? C'eravate, voi, chiuso in un fienile ad aspettare di essere appeso per il collo? C'eravate...? No! Lei sì, lei c'era. Era con me. Con me! Un'italiana, voi dite... Un'italiana, sì!
- Ma a quanto pare, René, l'idillio nel fienile è stato di breve durata... Ho i miei informatori, Saurrois. Mi risulta che la bella Marianna non voglia più saperne di voi... Chissà che non abbia trovate qualche spasimante di Milano!
René s'irrigidì e subito gli venne in mente Enrico.
- Mi è più cara della vita. - Mormorò.
- Ma lei non vi ama!
- Sì, ne sono sicuro. Ma questa dannata uniforme... Questa uniforme ci divide... E l'ombra di suo padre. Non sarà facile, lo so. Ma io spero. Spererò finché avrò vita. Spererò sempre!
- René...!
Saurrois si girò di scatto.
Immobile sulla porticina che Roch aveva aperto, Marianna lo fissava.
René rimase a bocca aperta.
- E allora? Poco fa volevate infilzarmi per lei. Abbracciatela, almeno! - Esclamò Lassalle.
- Marianna...? - René in due passi le fu vicino e se la strinse contro. Sentì che tremava come una foglia. - Ma che significa?
- Parbleu, René, sarete pure un grande combattente ma... Bah! Non capite? La signorina ha seguito la nostra conversazione dall'inizio... Vedete, René, è stato un piccolo stratagemma ideato da me e da Roch per... Umh... Accelerare i tempi, visto che se fosse dipeso da voi due, beh... Il nostro sergente ha prelevato la signorina... Spero che non vi siate spaventata, eh?
Marianna fece una smorfia.
Roch annuì. - Oui, l'unico modo per convincere mademoiselle Mazzotti che nemmeno l'uniforme che portate, René, avrà mai il coraggio di dividervi, era di fare in modo che lo sentisse dire da voi. Ma era ovvio che voi non glielo avreste mai detto... E allora ci abbiamo pensato noi.
Marianna si avvicinò alla scrivania. - E l'articolo?
Lassalle sorrise. - L'articolo è di vostro padre. Sono sicuro che ve l'abbia dettato, ecco tutto. Voi vi siete limitata a trascriverlo...
Marianna annuì. - Oh, capisco...
René si morse le labbra. - Colonnello, io...
- Saurrois, zitto, zitto. Il caso del misterioso "M." è chiuso.
Chiuso! Il caso è chiuso! E René era lì, accanto a lei. Accanto a lei per sempre! Avrebbe rischiato non solo i gradi, non solo l'uniforme, non solo la reputazione, ma la vita! Per lei... Per lei!
Marianna ebbe per un momento l'impressione che la stanza le girasse attorno vorticosamente. Si appoggiò alla scrivania per non cadere. René se ne accorse e fu pronto a sostenerla.
- Che cosa succede, Marianna?
Lei fece un gesto vago. - Niente, René. Sto bene. È stato un momento...
- Mademoiselle, faccio portare qualcosa di forte? Dei sali? - Chiese Lassalle.
Seduta sulla poltrona di fronte alla scrivania, Marianna scosse la testa.
- Beh, io, comunque, faccio portare del cognac. - Esclamò Jacques Lassalle.
La ragazza si alzò con decisione dalla poltrona, un'espressione seria in viso.
- Vi sentite bene?
- Non avrei mai pensato di rivolgermi in questi termini a un ufficiale francese, Lassalle, ma io vi sono sinceramente grata. Non lo dimenticherò mai.
Saurrois sorrise a sua volta.
- Sapete che io odio i ringraziamenti. Non avete un posto migliore dove andare, voi due? Su, via, via! Andate!
Roch s'irrigidì sull'attenti. - Mon capitaine... Mademoiselle...
Quando erano già sulla porta, Lassalle ebbe un sorriso malizioso. - René!
Lui si voltò. - Sì?
Il colonnello si passò una mano sulla guancia. - Attento alle unghie!
Marianna lanciò un'esclamazione indignata, ma Saurrois scoppiò a ridere, divertito.
- Ci starò attento, Jacques!
E si richiuse la porta alle spalle.

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