Capitolo 5

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Ero a casa, precisamente nella mia stanza seduto sul letto, già pronto per la festa, dovevo solo spettare Mr. Invento canzoni per riccatarti Aka Matthew. Sarebbe passato a prendermi alle 10 visto che casa mia era la più vicina a quella di James. Almeno così aveva detto negli spogliatoi dopo essersi lavato e cambiato. Che poi, come facava a sapere dove abitavo?

Presi il portafoglio e il telefono mettendoli nella tasca della felpa grigia più grande di 2 taglie, Amavo stare comodo e nuotare nei vestiti, poi scesi andando fuori dal cancello e sedendomi sul muretto della recinzione nera.

Nemmeno 20 minuti dopo arrivò Matthew con la sua macchina nera.

Tutto nero stasera.

"Bella" Entrai in macchina dal lato del passeggero, non l'avevo mai vista la sua macchina. Diciamo che non l'ho mai vista perché non conosco nemmeno lui.

"È la mia bambina" Matthew sorride accarezzando il cruscotto della sua macchina con un sorriso smagliante

Sbuffai divertito alzando gli occhi al cielo. "Sono contrario a questa cosa della festa lo sai?"

"Lo so" ghignò inserendo la prima marcia e partendo diretti alla casa di James Smith.

Durante il viaggio non parlammo tanto, Matthew era concentrato sulla strada e io mi guardavo attorno a disagio. Chi me lo ha fatto fare ad andare ad una festa?

"Perché hai voluto che venissi alla festa dopo che stavi quasi per uccidere adam quando me l'ha proposto lui?" Cercai un argomento di conversazione, cosa del tutto strano da parte mia ma dovevo distrarmi, mi mancava sempre l'aria nei posti piccoli e stretti o affolati come un autobus o una macchina.

"Non ha importanza" disse Matthew con voce ferma e decisa. Le mani con cui teneva il volate persero un pò di colorito per la stretta. Non era vero che non aveva importanza. Ogni muscolo del suo corpo era visibilmente teso.

"Ha importanza, eccome se ce l'ha!" Lo guardai serio. Se c'era qualcosa che lo turbava su questo James ne avevo tutti i diritti di sapere la causa.

Ne avevo tutti i diritti perché ci avrei dovuto fare io il progetto e perché Matthew mi stava portando propio nella tana del lupo.
"ho tutti il diritto di sapere dato che mi stai trascinando ad una festa a cui non volevo, e non voglio, andarci" dissi e lui si fermò vicino al marciapiede dietro ad una macchina bianca spegnendola.

Sospirò quando si voltò verso di me per guardarmi. "James sa essere un grande stronzo, e non voglio che lo faccia con i miei amici e soprattutto con te". Ne rimasi sorpreso alzando le sopracciglia, facendo comparire le piccole rughe sulla fronte. Con lo aguardo seguii la gente che si dirigeva alla festa "Adam ed Andrew sanno difendersi lo so, ma tu" mi guardó per un istante abbozzando un sorriso "tu non faresti male nemmeno ad una mosca, almeno non di tua volontà."

Lo guardai male per qualche secondo "Hai visto il tuo caratteraccio quando non vuoi parlare o socializzare?" Mi domandò ridendo. Sbuffai alzando gli occhi al cielo e scesi dalla macchina, però aveva ragione sul caratteraccio. Eh bè Pazienza.

Scendemmo dalla macchina e vedemmo che la gente era già sparsa per il cortile, non ancora ubriaca per fortuna.

La casa in realtà era una mega villa, le cui pareti erano bianche, ma ci scomettevo un rene che da qualche parte aveva il muro a vetro. Di solito le case ultra moderne e costose ne avevano una. Dentro in casa c'era gente che ballava le luci colorate che danzavano qua e là per la stanza e la musica così alta che la sentivo pulsare pure negli organi.

Matthew mi prese per un polso trascinandomi in mezzo alla folla, inutile dire che inciampai non so quante volte e ora quache ragazzo o ragazza aveva un piede piatto.

"Cosa bevi?" Mi disse quando siamo entrati nella stanza che mi sembrava la cucina.
Un tavolo era pieno di alcolici e di bicchieri di carta, mentre il bancone della cucina era pieno di pizza tagliata a fette.
Questa parte della festa mi piaceva particolarmente infatti ne afferai un pezzo al volo prima di essere trascinato vero il tavolo degli alcolici.

Mi pregustai la mia fetta di pizza mentre Matthew armegiava con le bottiglie di chi sa cosa.

Dopo due morsi alla pizza senti la bocca andare a fuoco, era la pizza con il piccante e io non lo sopportavo il peperoncino! "Pizzica, pizzica, Matthew pizzica!"

Apri la bocca tirando fuori la lingua e sventolandoci su la mano per fare aria cosa che non funzionò molto. Presi il bicchiere che Matthew mi stava porgendo e feci un lungo sorso, un grande sbaglio. Sputai per terra quello che ne restava, Sembrava che avessi l'inferno nella gola "vado a fuoco Matthew, vado a fuoco" mi lamentai "cosa diavolo mi hai dato? Acqua dell'inferno?" Matthew rise così tanto che gli venirono le lacrime agli occhi. Lo guardai male dopo avere preso un bicchiere di carta e averlo riempito di acqua fresca.

Presi un lungo sorso sentendo la gola rinfrescarsi. Ero giunto al paradiso?

"Dai amico divertiti!" Disse Matthew in tono lamentoso.
Pultroppo no, ero ancora sul pianeta terra ad una stupida festa. "Andiamo a ballare!"

No. Tutto tranne questo.
Mi aggrappai con le braccia e una gamba allo stipite della porta mentre Matthew cercava di trascinarmi In mezzo alla pista dove la gente stava ballando. Non si capiva dove iniziava una persona e ne finiva un'alta. Non ci sarei mai entrato. Per nulla al mondo.
"Guarda c'è Adam e Andrew!" Glieli indicai sperando di riuscire a distrarre il biondo quel che bastava per farmi sgattagliolare in un posto tranquillo.

Ci riuscii per mia fortuna. Tornando al bancone dove c'era la pizza e la guardai attentamente e andai sul sicuro prendendo una fetta di quella con il prosciutto sopra. Non ci sarei cascato una seconda volta.

Quel via e vai di gente dalla sala alla cucina iniziava a darmi sui nervi e piano piano la pizza stava diminuendo.

Presi un piatto di plastica e ci misi 4 fette di pizza e in un bicchiere di carta ci misi della coca cola che trovai nel frigorifero. Uno di quelli frigoriferi di ultima generazione, fatti in acciaio, super capienti, con il dispensatore di ghiaccio e acqua.

Dopo di che uscii dalla cucina prima che potessi essere risucchiato dalla folla di gente che ballava, mi sembrava un buco nero. E riuscii a sfuggire anche da Matthew prima che potesse costringermi ad andare a ballere in mezzo alla gente. Un suicidio andare lì in mezzo.

Andai al primo piano dove c'erano 2 porte, aprii la prima e ci vidi una ragazza con i capelli rossi, in dosso un mini abito di colore elettrico che ricopriva ben poco, seduta sul gabinetto. "Sì bussa prima di entrare!" Sbrairo lei rimanendo però ancora seduta a fare i suoi bisogni. Mi scusai e chiusi la porta. Non avrei più aperto una porta in quel piano, così presi un altra rampa di scale.

Mi trovai davanti un lungo corridoio, appese alle pareti c'erano dei quadri con rappresentanti delle nature morte, un tappeto che percorreva l'intera lunghezza e con tre porte
Una sulla sinistra e 2 sulla destra.
Entrai nella prima a destra. Sulla destra della camera c'era una scrivania in legno con appoggiati dei libri, fogli, penne e altre cose tipiche di una scrivania in disordine, sempre sulla destra c'era anche un enorme armadio, mentre sulla sinistra c'era il letto.

La camera era buia se non fosse stato per le lucine appese

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La camera era buia se non fosse stato per le lucine appese.

Appoggiai il piatto con la pizza e il bicchiere di coca cola sul comodino accanto al letto e mi ci accomodai.

Presi il computer e lo appogiai sulle gambe e trascinai il dito sul cursore accendendo la schermata.

"Cosa fai In camera mia?"

E Alla Fine Cosa Resta Di Noi? #WATTYS2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora