Capitolo 39

266 20 2
                                    

Passò un mese da quando tornammo a casa dalla settimana in accademia ed era un mese da quando io e James stavamo insieme.

Era anche da un mese che soffrivo la mancanza della mia migliore amica, alcuni giorni ero tranquillo mentre altri ero di umore nero e riuscivo a trovare un po’ di pace solo con James, Matthew e Andrew. Ogni tanto uscivamo tutti 3 assieme e invitavamo anche Adam che però rifiutava sempre. Ultimamente le cose con lui non stavano andando bene, le cose tra lui e Matthew si stavano raffreddando e si vedeva che i 3 amici stavano soffrendo per quella lontananza soprattutto Andrew che a volte andava da lui ma piano piano si sarebbe lasciato alle spalle quel amore non corrisposto.
Matt e Jem sembravano mantenere la loro tregua scherzando di tanto in tanto e soprattutto non si erano ancora presi a pugni.

"Buongiorno" mi disse Jem mentre mi sfregavo gli occhi, ero ancora in camera sua dato che la sera ci eravamo messi a guardare un film "Buongiorno" gli risposi "dormito bene?" Mi disse guardandomi e ridendo "hai tutte le coperte avvolte come una sigaretta e i capelli spettinatissimi” mise una mano tra i miei capelli, adoravo quando mi faceva i grattini avrei potuto iniziare a fare l'effusa come un gattino "adoro il tuo letto.. è morbidissimo" gli dissi mettendomi a sedere e provando o togliermi le coperte da dosso "ora facciamo colazione e poi ti fai la doccia e ti vesti con i vestiti che abbiamo preso ieri pomeriggio" mi disse lui aiutandomi a togliere le coperte per poi toglierle completamente e buttarle a terra.
Andai giù dove c'era la colazione già in tavola e Nicholas immerso nei suoi cereali "Buongiorno" gli dissi sedendomi davanti a lui, "come va?" Mi chiese dopo che mandò giù il suo boccone di cereali "bene e tu?" Gli dissi che stavo bene e mangia ciò che c'era nel mio piatto, non pensavo che era così bravo a fare da mangiare ma probabilmente aveva dovuto imparare per mantenere in vita suo fratello senza riempirlo di cibo spazzatura "Nicky?" Lo chiamò suo fratello mettendo le cose in lavastoviglie "Cosa farai oggi?" Lui fece spallucce rivolgendosi vero Jem "non so magari vado in giro" finito di riempire la macchinario l'avviò "io non ci sono a casa per un paio di giorni, non me la sento di farti rimanere da solo in casa" gli disse e Nicholas parve un po’ scocciato da quella poca fiducia che gli dava "dove vai?" Gli chiesi nell'istante in cui lo disse anche il fratellastro che mi guardò sorridendo "Io e Alexander andiamo in Orlando, partiamo tra poco è probabilmente torniamo domani pomeriggio"

"In Orlando? Cosa ci facciamo in Orlando?" Ero sorpreso ed entusiasta allo stesso tempo di quella proposta "parteciperemo al Color Run, ho già preso tutto. Le maglie ce l'hanno date l'organizzazione e non è obbligatorio correre" non mi piaceva molto l'idea di correre "spiega meglio" gli dissi prendendo l'asciugamano che mi stava porgendo per poi entrare in bagno "sono 5 km da percorrere" iniziò a spiegare sedendosi sul WC mentre mi spogliavo ma rimanendo comunque con i boxer "e si va la vestiti di bianco perché per ogni km fatto ci sono degli addetti che ti tireranno del colore in polvere addosso e niente, finito questi km al pomeriggio tardo si riuniscono tutti davanti al palco dove ci saranno alcune band e si ballerà e quant'altro e ci si tira sempre addosso il colore in polvere" entrai nella doccia chiudendo la porta e togliendomi i boxer per poi accendere l'acqua e buttarmici sotto "se non devo correre per me va bene tutto" dissi facendolo ridere "muovi il sedere che tra poco partiamo" provai a fare più in fretta possibile e finito mi misi i vestiti del Color Run e scesi. "Pronto!" Gli sorrisi entusiasta e notai con mia grande sorpresa che si era già cambiato ed aveva preparato una sorta di valigia con il stretto necessario.

Dopo essersi assicurato che suo fratello stesse bene e avergli lasciato dei soldi partiamo andando prima a ritirare del cibo al Mc Donald's e poi diritti a Orlando.

"Come mai non sei voluto stare con i tuoi amici questo Weekend?" Gli domandai mentre davo un morso all'ultima crocette di pollo rimaste "vanno a trovare Adrian in carcere e io me ne sono tirato fuori."
Adrian era stato rinchiuso in carcere per stupro e istigazione al suicidio ma era ancora in attesa della sentenza finale quella decisione che avrebbe fatto vincere noi mandando dietro alle sbarre per più di 30 anni o avrebbe vinto lui facendo qualche lavoretto sgradevole per circa sei mesi. Speravo sempre che avremmo vinto noi.

E Alla Fine Cosa Resta Di Noi? #WATTYS2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora