🔴trigger warning.
Park Jimin/박지민
—BLU MEZZANOTTEA Hanbin.
perché anche oggi ti ho pensato.per un attimo mi è passato per la testa il pensiero di strappare questi dannati fogli,accartocciarli e buttarli via. Perché diciamocela tutta Hanbin, scriverti delle lettere adesso non ha più senso, ogni maledetta parola su questo foglio bianco è solamente uno spreco di tempo perché tu non potrai più leggerle. Giuro che ho provato ad allontanare la penna dalle mie mani ma è stato inutile, ci sono così tante cose che non sono riuscito a dirti, così tante parole alla quale hai sottratto la voce e che adesso vogliono uscire fuori. Hanbin io continuerò lo stesso a scriverti, lo farò ogni giorno se mi sarà possibile, ti scriverò delle lettere prima di fare i compiti e anche prima di andare a letto,continuerò ogni giorno a nutrire la speranza che tu un giorno riuscirai almeno a sentirmi.
perché sai...adesso che non ci sei io non so più con chi parlare. Lo sai che non ho amici, che sono solo e che quindi mi tocca parlare con l'unica persona che conosco davvero: con me stesso, mi tocca riflettere, mi tocca guardarmi ogni giorno allo specchio e sputare contro la mia immagine riflessa perché tu sai bene quanto io odi quello specchio e quanto ho odiato te quel pomeriggio di ottobre.
ti ricordi di quel pomeriggio, Hanbin? Se vuoi posso rinfrescarti la memoria perché io lo ricordo molto bene: mi ricordo che faceva un freddo cane,che eravamo seduti in quel bar di fronte alla stazione e io cercavo invano di riscaldarmi le mani stringendo forte la tazza della mia cioccolata. Guardavo quella tazza e il suo contenuto con gli occhi che brillavano e tu te n'eri accorto: ti eri accorto che io quella cioccolata la guardavo solamente.
allora mi hai chiesto «Non la mangi?» e io ti ho semplicemente risposto di no, che non avevo fame, che avevo già mangiato a casa, ma tu hai contratto il viso in una smorfia e non mi hai creduto.
sei stata la prima persona che non ha creduto alle mie parole, l'unica a cui è interessato qualcosa.
l'indomani sei venuto a scuola e a ricreazione mi hai detto «ti ho portato un toast» io mi sono arrabbiato e l'ho rifiutato bruscamente, mi ricordo che quella mattina abbiamo litigato. Eravamo seduti sulle scale, tu mi urlavi contro parole cattive, frasi che pensavi mentre io ti ascoltavo in silenzio e mi ricordo bene quanto mi venisse da piangere.
dopo alcuni minuti eri già stanco di urlare, eri esausto e emotivamente debole. È successo tutto così velocemente: mi hai guardato e mi hai chiesto «perché? perché non vuoi mangiare?» e io quella volta ti ho risposto sinceramente e ti ho detto che non lo facevo per dimagrire, io non mangiavo perché volevo diventare invisibile. Sparire dentro la mia uniforme e non essere più visto.
Non volevo morire.
Non volevo farmi del male.
Volevo solamente diventare così piccolo da riuscire a nascondermi dentro i miei vestiti.
«tu mi piaci Jimin» la tua frase fu una frase buttata lì, senza senso, fuori luogo,detta senza riflettere e senza alcuna esitazione. «I-io non...a-a me non piacciono i ragazzi» sono stato uno stupido Hanbin,quel giorno ti ho risposto istintivamente.
Hanbin voglio che tu sappia che in quel momento ero spaventato, ero confuso, ero triste, ero incazzato, perché hai deciso di dirmelo così all'improvviso? Perché quel giorno non mi hai risposto e te ne sei andato via?Perché hai cambiato scuola? Perché sei sparito senza lasciare traccia? Perché mi hai lasciato seduto sui gradini di quelle scale con gli occhi lucidi di rimpianto?
dovevi restare, così com'è rimasto il tuo maglione a casa mia. Piegato e intatto, ancora poggiato sullo schienale della sedia, ancora zuppo del tuo profumo.
Lui è rimasto, perché tu no?
Ho sentito così tanto la tua mancanza da non sentire più nemmeno le fitte della fame. Mi avevi abbandonato e adesso ero di nuovo solo, solo contro tutto il dolore causato dalla tua assenza, ho iniziato a vomitare. Vomitavo tutto, vomitavo anche a stomaco vuoto, non era nemmeno così difficile, sembravo essere nato per farlo. Le mie clavicole si facevano sempre più sporgenti,le mie occhiaie più evidenti, le mie gambe non riuscivano più a sopportare il mio peso, la tua assenza mi stava annullando, mi stava facendo sparire.
Un pomeriggio, erano passati venti giorni da quando eri sparito, mia madre aprì per sbaglio la porta del bagno e si ritrovò davanti l'immagine di suo figlio inginocchiato e con due dita ficcate in gola. Fu un disastro Hanbin,non smetteva più di piangere, si disperava e mi faceva anche pena perché so che avere un figlio come me è una disgrazia. L'indomani non mi ha lasciato alcuna scelta, non mi ha lasciato decidere, mi ha fatto salire in macchina e mi ha costretto a ricoverarmi.
Il mio peso restava sempre uguale, stare lì dentro non serviva proprio a niente, era solamente uno spreco di soldi. Non facevo altro che disegnare e avevo anche imparato dei trucchetti per fregare i medici, così come mia madre aveva imparato a fingere di essere la madre perfetta.
Erano passate cinque settimane dal mio ricovero quando ho scoperto che eri morto. Non avevi lasciato nessuna lettera, avevi solo deciso di volare via dall'ottavo piano e come quella volta a scuola eri andato via da me, però questa volta lo avevi fatto per sempre.
Quella è stata la prima volta che ho avuto un attacco d'asma. Ho creduto di morire, non riuscivo più a respirare e non sapevo se la causa di tutto fossero i miei polmoni o se fossi tu.
allora mi chiedo, cosa sarebbe successo se io quella mattina ti avessi risposto di sì?
Jimin.
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so che non vi aspettavate un capitolo come questo, so che non è il massimo per quanto riguarda la scrittura, ma vi assicuro che questo capitolo è importante.
Aggiornerò presto con un capitolo vero,molto molto presto.
vi chiedo scusa per il tempo che impiego per aggiornare e pure per il fatto che scrivo più resilienza che le altre opere. 😩
Ma, in questo periodo mi sento più a mio agio con questa opera, diciamo che è una specie di diario per me, capitemi. 💙
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RESILIENZA
Fanfiction[yoonmin]❝Jimin era Gennaio, Yoongi era Giugno.❞ title cred: © blackhairblackdress