Venticinque

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Quando arrivarono di fronte alla macchina, Bianca si stupì di come fosse Derek (o Darren?) a guidare.
Improvvisamente sentì le gambe molli e il cuore battere con insistenza nella gabbia toracica, come se volesse scapparle fuori e correre lontano.
Aveva paura, lo riconosceva; temeva di incontrare di nuovo quello scambio di personalità, temeva che il biondo potesse venire a conoscenza del fatto che lei sapesse e fargliela pagare, a lei e a suo fratello.
- Ciao ragazzi! - esordì Alessia, con un sorriso dipinto sul volto mentre si avvicinava allo sportello del passeggero, lasciando due baci sulle guance di Jason.
Bianca rimase un po' indietro, attendendo che la ragazza dicesse loro che avrebbero avuto un ospite, ma quando incontrò lo sguardo duro di Jason, non ci fu bisogno di nessun tramite.
- Che ci fai qui? - chiese lui, nascondendo perfettamente il suo stupore.
- È con me! La portiamo a casa, vero Jas? - rispose Alessia, facendo gli occhi dolci al passeggero. Questo, in tutta risposta, scosse la testa accennando un mezzo sorriso beffardo.
- Saltate su, dai.
E loro fecero come era stato ordinato, senza fiatare e senza ribattere; anche se nella mente di Bianca c'era solo ed esclusivamente preoccupazione.



Il viaggio fu abbastanza silenzioso.
C'era solo Alessia che provava a fare la civetta, stuzzicando Jason, dato che il guidatore era concentrato proprio nella sua mansione.
Bianca continuava a chiedersi chi li stesse accompagando.
Derek o Darren? Il buono o il cattivo?
Un brivido le attraversò il corpo e la ragazza seduta accanto a lei sembrò notarlo.
- Hai freddo? - le chiese, voltando il viso nella sua direzione.
- No, no, sto bene - rispose Bianca, accennando un lieve sorriso e tornando a guidare fuori dal finestrino.
- Sicura? Se no Jason può darti la sua sciarpa!
A quelle parole, entrambi i diretti interessati si voltarono nello stesso istante, incontrandosi con lo sguardo. Bianca sentì un calore improvviso irradiarle le guance, mentre Jason aveva solo gli occhi sgranati.
- Perché dovrei dargliela io? Puoi benissimo farlo te o Derek!
Sbuffò lui, tornando a guardare di fronte a sé.
- Io non ho una sciarpa e tuo fratello non sembra intenzionato a separarsi dalla sua.
- E cosa ti fa pensare che io lo sia?
Alessia non rispose, ma bofonchiò qualcosa, per poi appoggiarsi al sedile e guardare anch'ella fuori dal finestrino.
Il silenzio tornò a regnare, finché Derek accese la radio e le note di Eppure Sentire di Elisa riempirono la vettura. Bianca si abbandonò a quella melodia, appoggiando la testa al vetro e guardando la strada correre di fianco a loro, gli alberi spogli e aridi, la gente nascosta nei propri giubbotti, il cielo cupo, triste.
Sentì un'improvvisa voglia di calore, ma non quello prodotto da un capo d'abbigliamento o da una bevanda; desiderava un calore diverso, quello umano, quello che sapeva regalarti ciò che nient'altro era in grado di fare.
Sospirò, facendo appannare il vetro della macchina e quando si decise a staccare la testa dal suo appoggio, trovò Jason a guardarla.
Il cuore si mise subito a battere velocemente.
Non capiva cosa potesse starle succedendo.
Non le era mai capitato di sentirsi in quel modo, così vulnerabile, debole, fragile.
C'era qualcosa nel suo sguardo che le metteva agitazione, terrore e non riusciva a sostenere il confronto con quegli occhi così scuri, profondi, pieni di tutto.
- Siamo arrivati.
La macchina si fermò bruscamente, facendo sussultare Bianca, mentre Jason spostò lo sguardo come se nulla fosse, come se quel contatto non lo avesse destabilizzato neanche in minima parte.
Tutti e quattro scesero dalla macchina e aprirono il cancelletto per entrare nella casa in cui Bianca era stata una volta sola, ma sufficiente a fargliela rimanere impressa nella mente.
- Io dovrei andare a casa... - disse, guardandosi intorno per poi soffermare lo sguardo su Alessia che, sentendo il suo nome, si risvegliò dai propri pensieri.
- Oh, certo, ma prima stiamo qui, poi ti portiamo a casa - rispose la ragazza, con un sorriso sulle labbra.
Bianca avrebbe voluto ribattere, ma erano già arrivati di fronte alla porta di casa che si stava aprendo per lasciare spazio ad una donna a cui il tempo non aveva regalato nulla. Bassina, con capelli corti, di un marrone intenso e tutti sfibrati, occhi scuri contornati da pesanti occhiaie. Il suo sorriso, però, la faceva apparire nuova, pulita, viva, in netto contrasto con tutto il resto.
- Oh, Alessia, ciao! E tu chi sei? - chiese la donna, con una voce sottile, ma molto rauca.
- Bianca - si presentò, abbozzando un sorriso.
- Oh che bello, una nuova amica? Come sono contenta!
Lo sguardo della donna cadde su Derek, indifferente alla situazione, e la voce le divenne più flebile, come se potesse spezzarsi da un secondo all'altro.
E allora Bianca capì, capì che non doveva essere per niente facile vivere in una situazione del genere. Così guardò Jason e capì un'altra cosa.
Capì che quel calore umano lo voleva sentire con lui, voleva averlo tra le braccia e accogliere tutto il male che aveva dentro; perché sì, ne aveva tanto e lei voleva scoprirlo e accettarlo tutto.



La casa era identica all'ultima volta in cui c'era stata, con l'unica differenza che non erano presenti così tante persone.
Attraversarono l'ingresso per poi arrivare in salotto, dove si sedettero sui divani presenti. La madre dei due fratelli sembrava essere davvero contenta della presenza di Bianca, come se non avesse visto altro che loro due (o tre, con Alessia) per tutta la vita.
Bianca, invece, si sentiva a disagio.
Non erano certo estranei quelli con cui si trovava, ma odiava comunque trovarsi in presenza di tante persone e soprattutto avere molta dell'attenzione dei presenti.
- Allora, cosa avete fatto oggi? - chiese la donna, rivolgendosi alla nuova amica dei suoi figli.
- Siamo state al centro commerciale... - rispose lei, con il suo solito tono tranquillo, anche se dentro avrebbe voluto eliminare la presenza di tutti loro, escluso uno solo: Jason.
Non riusciva ancora a capire cosa le stesse prendendo, ma desiderava approfondire la conoscenza di quel ragazzo, voleva che le parlasse di lui, delle sue emozioni, dei suoi pensieri, dei suoi problemi.
Rabbrividì per i suoi stessi pensieri.
Temeva di conoscere la risposta alle proprie domande, temeva di conoscere il motivo di tanto interesse verso di lui, ma non voleva crederci, non voleva accettarlo.
- Hai freddo, cara?
Bianca tornò sulla Terra, guardando la donna che si era alzata.
- No, no grazie, sto bene così.
Sorrise per poi abbassare subito lo sguardo.
- Mamma, noi andiamo in camera, a dopo...
Le parole di Derek attirarono tutta l'attenzione di Bianca, che si stava spaventando. Andare in camera con loro? Per fare cosa? A quell'ora avrebbe dovuto già essere a casa, non aveva di certo tempo per stare in camera con loro.
Alessia e il biondo si alzarono, abbandonando la stanza e lasciando Bianca e Jason insieme alla madre.
- Va bene, vi lascio soli cari, divertitevi.
La donna diede un'ultima occhiata a Bianca, regalandole un sorriso; ma non uno di quelli dolci e comprensivi, era un sorriso colmo di disperazione e speranza, come a chiederle di dare ai suoi figli un pizzico di felcità.
- Vuoi che ti porto a casa? - chiese Jason, facendo sussultare la ragazza, che si voltò immediatamente verso di lui.
- Hem... Io... Posso stare ancora, se vuoi...
Si schiaffeggiò mentalmente. Aveva l'occasione di sfuggire da quella casa, da quella famiglia, da quel problema, eppure gli aveva detto che poteva rimanere.
Anche Jason sembrò sorpreso, ma solo per una frazione di secondo, poi tornò serio ed impassibile come poco prima.
- Va bene... Cosa vuoi fare, allora? Vuoi qualcosa da bere?
Bianca negò con la testa, consapevole di non volere nulla, se non la sua compagnia.
- Come conoscete Alessia? - chiese, dopo qualche secondo di silenzio. Lui sembrò irrigidirsi per un momento.
-È una storia lunga...
- E io voglio ascoltarla...
Jason voltò il viso verso di lei, incontrando i suoi occhi. Si guardarono per diversi secondi e poi lui si alzò, lasciando la ragazza senza parole.
- Vieni.
Iniziò a camminare verso una porta e lei si alzò dal divano, seguendolo, prima che potesse cambiare idea e cacciarla come aveva fatto l'ultima volta.

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