Capitolo 22

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*PUNTO DI VISTA DI SAM*

merda, dovevo smetterla di perdermi nei miei pensieri, ogni volta la stessa storia, farmi tornare coi piedi per terra da qualcun'altro mi faceva incazzare, sopraututto perchè in sto periodo è sempre lui!!

Sam: Hey ciao, scusa mi sono persa nei miei pensieri 

Sfoderai uno dei miei più grandi e credibili sorrisi e sperai che ci credesse

Alex:Hey, si me ne sono accorto, tutto bene?

Sam: si si, te ?

Alex: si 

Sembrava non crederci, ma non gli avrei dicerto detto tutto davanti alla porta di casa

Alex: allora, andiamo? 

Sam: si, questo è per contribuire alla merenda 

e gli porsi la borsa con le bibite

Alex:oh grazie, non dovevi 

Sam:tranquillo

Ci incamminammo, e nessuno dei due riusciva a dire niente, credo fosse in imbarazzo...però non  sembrava essere di cattivo umore, tutto il contrario...

Sam: allora...come mai ti sei ritrasferito qui...? mia madre ha detto che i tuoi vivena già qui

Alex: beh, non so, mia madre ha sempre amato questo posto, c'è cresciuta è se ne andò solo per lavoro, è adetta ai catering quindi viaggiava molto, poi però gli è sempre rimasto addosso il pensiero di venire a vivere qui... ha aspettato che l'attività prendesse il decollo per poter tornare

Sam: tu...eri d'accordo, che lei tornasse...che tu te ne andassi via, da dove vivevi?

Ci pensò un po' prima di rispondere

Alex: sono sempre stato un ragazzo pieno di amici, non ho mai avuto di questi problemi, anche con le ragazze era tutto okay, tutti i giorni: scuola, bascket e amici... tutti facevano tutto ciò che faccevano gli altri, era un cirlo vizioso, se non eri così...ti era affibbita un'etichetta non molto incoraggiante.... questo c'è ovunque, questo è vero, ma per uno come me... dove la vita è sempre stata facile, uscire sarebbe un problema perchè ti ritroveresti contro tutti coloro che fino a poco fa consideravi ''amici''. Io dopo un po' mi resi conto che non era la mia vita, vivevo la vita di uno sconosciuto, facevo quello che dovevo fare, non quello che volevo...mi stavo lasciando vivere...io non volevo questo per me...non volevo dover essere rispettato solo perchè ero in una squadra sportiva, non volevo essere circondato da ragazzi stupidi che facevano cose stupide, non volevo al mio fianco ragazze vuote, ragazze che facevano qualsiasi cosa pur di farsi vedere con noi....pure passando per facili, cosa che era. Quello non ero io... io sono diverso...ero già sfottuto dai miei compagni perchè andavo bene a scuola, facevo finta di niente, però non capivo, cosa c'era di male nel voler imparare e prendere bei voti...solo perchè sono uno sportivo dovevo essere una capra?  Ogni mia passione la tenevo nascosta...ogni tanto dopo scuola fingevo di avere un impegno per rinchiudermi in camera e stare con me stesso...facevo quello che mi piaceva senza paura di ciò che gli altri potessero pensare...beh se avessero saputo di quello che mi piaceva fare...sarei finito in un cassonnetto della spazzatura o cose simili, tipo Glee...peccato che questa era la realtà e non uno stupido telefilm....I miei pensavano fossi un ragazzo felice... è in fondo lo ero...avevo tutto, tutto ciò che qualcuno vorrebbe... tranne una cosa... me stesso. Non ero l'unico

Da quell'espressione triste che aveva gli si aprì un piccolo sorriso e io rimasi in silenzio concentrata ad assorbire ogni sua parola

Alex:anche Josh era stufo, anche lui aveva voglia di essere ciò che era veramente senza aver paura delle conseguenze, Ryan non riusciva a capirci più di tanto, ma è nostro amico, così quando mia madre mi diede la notizia di trasferirci,non ero triste...forse mi sarebbe dovuto dispiacere... ma ero troppo contento di poter ricominciare e speravo che qui non fosse tutto come lo era là...è infatti non è così per quel poco che ho visto... e avevo i miei più cari amici affianco, non so se lo sai, ma Ryan e Josh sono fratelli e i loro genitori li hanno lasciati venire con noi...per me Josh è un fratello quindi se ti ho dato l'impressione sbaglaita quella volta in piscina mi dispiace.

Non riuscivo ad aprire bocca, ero incollata al suo viso, quasi magnetizzata... per la prima volta visi una parte di lui che nemmeno mi sarei mai aspettata... Alex non era vuoto, ne una testa di cazzo...

Sam: beh...wow, c'è non pensavo... emmmmm..io

scoppiò a ridere e io mi sentii avvampare...

Alex: pensavi cosa? che fossi un emerito coglione come la maggior parte dei ragazzi della mia età

Sam: emmm, non lo detto io questo... 

lo guardai dritto negli occhi 

Sam: io non ti conosco

lui smise di ridere e diventò serio tanto quanto me 

Alex: hai ragione...spero che con oggi capirai un po' di più

annuì, incapace di dire altro..

E nel frattempo eravamo davanti ad un cancello che mostrava una bellissima villetta color caramello con un porticato intonato, il giardino era bello curato, di un verde che sotto il sole sembrava brillare, c'era qualche pianta piena di fiori qua e la, un piccolo sentiero in pietra collegava il cancello all'inizio della scaletta di qualche gradino che portava al bel porticato... un po' come il mio...anzi quasi uguale tranne per i colori... era una bellissima abitazione, al meno fuori.

Alex: hey vuoi entrare o rimani li tutto il pomeriggio?

senza rendermene conto mi persi nei dettaggi della casa mentre Alex era entrato e stava sui gradini d'entrata.

CHE FIGURA DI MERDA...mi sentii subito nervosa, stavo per entrare in casa sua, in casa di Alex.

La metà mancante di una mela...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora