Capitolo 26

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*PUNTO DI VISTA DI SAM*

stavo stringendo la mano ad Alex e so che dovrei fare la stronza come sempre, ma in quel momento era l'unico contatto di cui avevo bisogno per andare avanti e raccontargli cos'era successo

Sam: erano tipo le cinque di pomeriggio e..dovevamo vederci tutti al rifugio come sempre, il rifugio è il pub dove Quinn ha fatto la scenata, io ero fuori con Andrei e gli altri, eravamo seduti sul marciapiede a chiacchierare mentre aspettavamo che Anne arrivasse, sarebbe venuta in moto perchè l'aveva appena verniciata e voleva farne mostra, eravamo tutti tranquilli quando la vedemmo arrivare da lontano, la moto era tipo verde, mi ero alzata pronta ad accoglierla quando....

Non ce la facevo...mi veniva da piangere, avevo un groppo alla gola e le lacrime minacciavano di scendere, non era passato ancora abbastanza perchè fossi pronta a dire bene cos'era successo, Alex mi venne vicino e mi abbracciò, rimasi immobile, anzi impietrita, non me l'asppettavo, ma ricambiai, pian piano appoggia le mani sulla sua schiena e lasciai che mi abbracciasse, nascosi il viso nell'incavita del suo collo, lui tranquillamente mi disse nell'orecchio

Alex: prenditi tutto il tempo che ti serve, non è facile, non posso capirti questo è vero, ma non ho mai visto nessuno voler così bene ad una persona come te, i tuoi occhi emanavano tantissimo bene mentre parlavi di lei, senza accorgertene sorridevi, fai un respiro, sono qui per te, non vado da nessuna parte, quando sarei pronta io ti ascolterò

Mi allontanai di poco per guardarlo negli occhi, non capisco come poteva emanare così tanta sincerità in un solo sguardo, mi allontanai, mi misi a sedere bene, risistemai i capelli dietro l'orecchio e mi guardai le mani mentre sentivo il suo sguardo addosso, le lacrime erano passate quindi feci un lungo respiro e continuai 

Sam: mentre la guardavo arrivare, percorreva la strada principale, si sentiva il motore della moto nonostante non fosse vicina, quando un camion sbucò all'improvviso da un'altra strada, quel figlio di puttana non aveva rispettato la precedenza e la travolse, mi si fermò il cuore, non capivo più niente,non vedevo più Anne venire verso di me ma strisciare a tutta velocità sull'asfalto mentre la mota andava dall'altra parte, ci fu solo panico, i ragazzi urlavano correvano verso di lei, io non riuscivo a muovermi ero ferma, avrei voluto andare da lei, fare qualcosa ma non ci riuscivo, era come se il mio corpo non reagisse ai comandi che il cervello dava, ricaddi sul marciapiede, il pub era vuoto perchè erano usciti tutti fuori e andarono vicino a lei, non vedevo più niente a causa della folla, poi arrivarono anche la polizia e le ambulanze e il casino aumentò, cercarono di allontanare un po' di gente, erano tutti shoccati, piangevano, e io non capivo, perchè piangevano? ero io quella che aveva perso la sua migliore amica, il cervello non connetteva più, pian piano mi alzai e mi incamminai verso la folla, vedevo la terra muoversi, segno che stavo barcollando, quando arrivai vidi il casco a terra e dei paramedici mettere un corpo in un sacco nero, non capivo, perchè un sacco nero? Anne aveva avuto un incidente ma non riuscivo a realizzare che fosse morta, mi prese in panico volevo avvicinarmi ma sentii Andrei afferrarmi e dirmi non guardare, mi scansai da lui con tutte le forze che avevo e mi avvicinai al corpo, cercarono di impedirmi di vederla ma da quel che mi ricordo credo di aver messo le mani addosso ad un paramendico e mi accasciai su di lei, riaprii la cerniera e guardai il suo viso, era intatto, e anche li, per terra sul ciglio della strada con i capelli sporchi di sangue, era bellissima, gli occhi chiusi, lì realizzai che non avrei più rivisto i suoi occhi o il suo sorriso, comincia a farfugliare qualcosa, urlai, tanto, a tal punto che sentivo la gola bruciare, mi accasciai per terra, ricordo che visi Andrei, Simon e Philip in piedi con sguardi misti al terrore, tristezza, qualcosa tipo rabbia e compassione, la vista mi si appannò...l'ultima cosa che ricordo e che mi presero di peso...Mi risvegliai nel mio letto, avevo la testa pesante e la gola secca, non mi ricordavo niente sul momento, poi quando mi resi conto di cos'era succeso iniziai a piangere, incontrollatamente,non riuscivo a smettere, ho passato 3 interi giorni a fissare il vuoto, piangendo e rimanendo a letto, non volevo vedere ne sentire nessuno, non volevo mangiare ne bere.................ne tanto meno vivere............mi sentivo persa, disorientata...........Era un venerdì, mi feci una doccia, misi un jeans nero, una felpa e le converce........non mi reggevo in piedi, quando scesi anche i miei genitori erano vestiti di nero, mio padre mi prese per le braccia per reggermi, non riuscivo a credere di star andando al suo funerale, mi caricarono in macchina e andammo...la chiesa era stra affollata sia dentro che fuori, mi accompagnarono fino alla bara, per gli amici c'era un posto liberato per poter stare vicino alla bara che doveva ancora arrivare, erano tutti li Philip,Andrei,Simon,Harry, Quinn e tutte le altre ragazze, molta gente di scuola, parenti e poi, seduti sul primo bancone la famiglia, sua madre, suo padre, i cugini, erano tutti in lacrime, Andrei mi si avvicino e mi accompagnò vicino a Philip che era in lacrime e a Harry che non avevo mai visto triste...non era ancora arrivato il corpo, e io...boh, non sapevo cosa fare, ne cosa dire,sentivo solo una voragine sul petto, presi forza e andai davanti ai suoi genitori e seppi dire solo questo: mi dispiace, non sarebbe dovuto succedere...poi scoppiai a piangere, con me i suoi genitori, sentii le braccia di Andrei afferrarmi e tirarmi su visto che stavo cadendo letteralmente a terra, sua madre mi abbracciò e sentii sua padre accarezzarmi la schiena, usa madre in preda al lacrime mi disse: tu e mia figlia eravate una cosa sola, non dimenticare che ti vuole bene,grazie tesoro, so che le volevi bene, le volevate tutti bene,sono fiera che avesse degli amici come voi, sopratutto come te, mi parlava spesso di te, il bene che ti voleva non era paragonato ad un'amica ma più a una sorella,grazie di aver reso felice mia figlia.Scoppiai a piangere ancora di più, non c'è la facevo più, la rivolvevo indietro, Andrei mi teneva stretta, volevo che si levasse ma sapevo che non avrei avuto le forze di stare in piedi. La bara arrivò, tutti erano in piedi, sentivo i pianti, gente che si soffiava il naso e gente che si abbracciava, non potevo credere che stava succedendo davvero, non prestai la minima attenzione alla funzione, ero persa in una pozza di pensieri irrazionali, tornai sulla terra quando il padre prese parola: Grazie a tutti di essere venuti qui, sono sicuro che Anne l'avrebbe apprezzato, siamo qui perchè un tragico incidente ci ha portato via una figlia, un'amica, una persona cara, che ha perso la vita troppo presto, si soffiò il naso e si asciugò le lacrime,Mia figlia era una brava ragazza, non lo dico solo perchè era mia figlia, era veramente cosi, pensava sempre agli altri, era altruista e generosa, sorrideva sempre, non ci credo ancora che sia morta, la mia bambina, scoppiò in un altro pianto, Mi dispiace, volevo solo dire che anche se ci mancherà rimmarrà sempre nei nostri cuori, non smettete di volerle bene perchè lei non lo farà, non siate tristi, lei non lo vorrebbe, continuate la vostra vita e ogni tanto dedicatele un pensiero, ricordatevi che lei c'era, so che sembra ingiusto ma pensateci, voi raccogliereste i fiori più belli in un prato? io credo di si, Anna era un fiore bellissimo appena sbocciato e dio l'ha voluta accanto, ringrazio tutti coloro che si sono presi cura di lei, che l'hanno fatta ridere e provare emozioni, rimarrà nei nostri cuori per sempre, ricordatela con il sorriso....grazie.Non credo che dimenticherò mai il suo discorso, ne l'intera giornata, rimasi a fissare la bara, non potevo credere che Anne fosse li, morta.Mi ero rifiutata di andare alla camera mortuario, in effetti non ricordo nemmeno perchè fossi andata al funerale,Tornai a casa, non ce la facevo a camminare fino al cimitero, non mi preoccupai di salutare nessuno, a parte la madre che quando mi vide andare via mi salutò con la mano e tra le lacrime un piccolo sorriso.A casa sentivo solo silenzio, mi logorava dentro, passavo le giornate seduta su una poltrona davanti alla finestra, fissavo il cielo e nient'altro, non facevo niente, mia sorella era sempre intimorita nel venire nella mia stanza, non le ho parlato per settimane, lo stesso con i miei, non sapevano come comportarsi, mi obbligavano solo a mangiare, cercavano di farmi discorsi incoraggianti ma non davo segni di vita, era come se il mio corpo con loro ma la mia mente fosse in tutt'altro luogo. Poi le cose presero un'altra piega, la tristezza rimase dentro e fuori tirai non solo rabbia ma anche tutto l'odio del mondo, passavo le giornate con la musica a palla, non parlo di semplice musica, parlo di quella che ti rompono i timpani, a tutto volume, tutto il giorno, pensavo che le finestre sarebbero venute giù, i miei hanno provato più volte a staccarla ma sapevano che avrei chiuso la porta a chiave se ci avessero provato,non volevo visite, non mi importava di nessuno, tanto meno di me, avevo mandato a puttane tutto, fino a che, una sera uscii, e inizia a bere, non avevo mai bevuto prima di allora, non bevevo perchè mi piaceva, mi piaceva l'effetto che mi dava e questo era grave perchè prendevo delle sbronze colossali, vomitavo l'anima in bagno e tornavo alla bottiglia, i miei mi hanno beccato solo una volta e pensavano che non l'avrei più fatto fino a che....una sera dovettero andare da mia nonna per una cena, avevano perso i contatti un po' con tutti per essere sempre a casa a sorvegliarmi, ma quella sera gli dissi io personalmente che non dovevano preoccuparsi, che mi stavo mettendo a letto e che avrei dormito, ci cascarono in pieno, e io ne approfittai per fare la cazzata più colossale, non accessi la musica, il silenzio mi inghiottì di nuovo, la vodka sembrava acqua e senza rendendermene conto finii collassata a terra per aver ingerito pastiglie di varie specie, antidolorifici,rilassanti, sonniferi...non ricordo niente, tutto ciò che so e perchè me l'hanno raccontato, dopo la lavanda gastrica, dovetti idratarmi tantissimo, sinceramente non mi sentivo in vita, mi chiedevo perchè non ero ancora morta, tutto quello a cui pensavo era al fatto di non poter andare avanti senza di lei, non ho mai pensato di poter fare una vita senza di lei, quando i miei volettero rinchiudermi in un centro di riabilitazione a soli 17 anni appena compiuti capii di aver toccato il fondo. Dopo aver convinto i miei di lasciarmi stare a casa mi obbligarono ad andare da una stupida psicologa, Melissa ci ha provato, ma la rabbia era troppa non feci entrare nessuno, non ho idea da dove avessi tirato fuori tutto quell'odio, ma sapevo che ero senza eguali, ero un mostro, beh......lo sono ancora, mi sono ricoperta di una corazza che ora è parte di me, sono così, Anne non tornerà, la parte migliore di me se ne è andata con lei 

Era come se tutto l'odio che stavo mettendo da parte fosse salito a galla, mi resi conto di starmela godendo troppo, dovevo smetterla di fare la ragazza comune, sorridente ecc,io non ero così, io non so nemmeno com'ero, trovavo stupido averlo detto ad Alex, lui non è nessuno, perchè glielo avevo detto?

Sam: devo andare

Mi alzai di colpo, me ne dovevo andare, mi stavo facendo imbambolare da un bamboccio

Alex si alzò di colpo e mi afferrò, cercai di liberarmi ma fece solo aumentare la sua presa su di me 

Sam:mollami, non so nemmeno perchè te l'ho detto, non sei nessuno e mai lo sarai, ti odio, come odio tutti e adesso mollami prima che ti faccia veramente del male

Ero così presa dal raccontare e dal mio tempestivo cambiamento d'umore che non l'avevo guardato in faccia sino ad allora

Mi girò di scatto, mi afferò saldamente e mi baciò

A quel punto persi il controllo, ero totalmente shoccata, che cazzo stava facendo? volevo ucciderlo anche solo per aver pensato di farlo

Ma chi prendo in giro, era bellissimo, le nostre labbra sembravano fatte l'un per l'altra, il mio corpo si rilassò e mi godetti il momento, sapevo che me ne sarei pentita ma in quel momento non mi importava, gli misi le braccia al collo e lui mi strinse a se, eravamo una cosa sola in quel momento 

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SPAZIO AUTRICE

Spero che questi ultimi due capitoli vi piacciano, io personalmente ci ho messo più impegno del solito perchè volevo che capiste che ci metto il cuore in ciò che scrivo, spero che continuerete a leggerlo, se qualcuno volesse fare un commento dicendo ciò che ne pensa, mi renderebbe felice, sono felice che i lettori continuino ad aumentare, vi ringrazio con tutto il cuore,buona lettura.

Chignon.

La metà mancante di una mela...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora