Capitolo 33

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*PUNTO DI VISTA DI SAM*

Non mi sarei mai aspettata che Alex si sarebbe comportato così.

Non si è curato degli insulti o del mio menefreghismo.

Mi ha costretto a venire a tavola e a mangiare.

Mi ha letteralmente infilato un cucchiaio di cibo in bocca,tutto davanti ai nostri genitori.

Perché fa così!?

Dopo cena non volevo rimanere insieme a mio padre e Vinny tanto meno a mia madre e Beth,così decisi di andare a leggere sulla casa sull' albero.

Dentro è più spaziosa di quanto sembri.

Ho tutto lo spazio di stare seduta sul mio puffo a leggere e scrivere senza che nessuno mi disturbi.

Nessuno che mi disturbi fino a che non mi trovai un ragazzo inarrestabile che sta sera ha deciso di farmi impazzire; devo dire però che con i capelli tirati su in quel modo sta davvero bene.

Non mi ero concentrata sulla sua figura, era davvero carino, con i jeans più stretti del solito non era niente male.

Cazzo, ma che dico, lasciamo perdere che è meglio...

Alex: Hey, ti stai nascondendo?

Sam: io? oh sii, mi sto nascondendo perchè ho paura che tu possa strozzarmi con una cucchiaiata di purè

Alex: se tu non avessi opposto resistenza non sarebbe successo

Sam: non sapevo fosse un crimine non avere fame

Alex: a me sembra che tu abbia mangiato quindi non provare a dire che non avevi fame

Sam: oooh, ma smettila

Alex:okay, che leggi?

Si sedette vicino a me stirando le sue gambe e appoggiandosi sulle sue braccia, distogliendo lo sguardo mi riconcentrai sul mio libro 

Sam: non lo conosci 

Alex: leggimene un pezzo

Sam: ma anche no

Alex: cos'è hai paura di fare una figura di merda perchè leggi male?

Sam:''Ho dimenticato le parole per dirtelo. Le sapevo, e le ho dimenticate, e ora ti parlo nell'oblio di quelle parole: Contrariamente a tutte le apparenze, non sono una donna che si abbandona corpo e anima all'amore di un solo essere, fosse pure colui che le è più caro al mondo. Sono una persona infedele. Vorrei tanto ricordare le parole che avevo messo da parte per dirti questo. Ma ecco che qualcuna mi torna in mente. Volevo dirti quello che penso, e cioè che bisogna sempre conservare per se stessi, ecco che ritrovo le parole, un posto, una sorta di luogo personale, sì, per esservi soli e per amare. Per amare non si sa cosa, nè chi, nè come, nè per quanto tempo. Per amare, ecco che all'improvviso tutte le parole mi ritornano in mente ... per conservare dentro di sè lo spazio di un'attesa, non si sa mai, l'attesa di un amore, di un amore forse ancora senza oggetto, ma di questo e solo di questo, dell'amore. Volevo dirti che eri quest'attesa. Sei diventato, tu solo, l'aspetto esteriore della mia vita, quello che io non vedo mai, e resterai così, in questo stato di sconosciuto da me quale sei diventato, fino alla mia morte. Non rispondermi mai. Non conservare alcuna speranza di vedermi, te ne prego.''

Da quando cado nelle sue trappole? Mi ha istigato per ottene quello che voleva e io ci sono cascata in pieno, la cosa che mi ha stranito di più è che, mentre leggevo non ha distolto nemmeno per un attimo lo sguardo da me, un momento mi guardava meglio occhi e un momento mi guardava le labbra senza alcuna riservatezza, anche quando alzai gli occhi dal libro non distolse lo sguardo.

La metà mancante di una mela...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora