113° giorno senza te.

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29 settembre 2016.


Affrontare il tradimento non è facile, la prima sera durante la quale lo scoperto sono rimasta in silenzio per un po', un po' tanto. Restavo in silenzio mentre tutto dentro di me si faceva a pezzi, e mentre nasceva la consapevolezza che io, che ti amavo così tanto, proprio non me lo meritavo tutto questo dolore.

Non mi meritavo le umiliazioni che mi hai inflitto, tutte le volte in cui davanti agli altri facevi finta che io non esistessi, non mi meritavo lo schiaffo che mi hai dato una settimana prima della fine della nostra storia. A volte lo sento ancora sulla pelle, brucia ancora come quando ti scotti e poi non smetti di provare dolore finchè la pelle non si rimargina e viene sostituita da una "pelle nuova", io sono ancora bruciata, sono ancora esposta, e non posso guardarti senza sentire la repulsione salire come bile in gola.

Poi ho cominciato con le domande:

Perché mi hai fatto tutto questo?
Cosa ti ho fatto io di così brutto da meritare questa punizione?
E' colpa mia?

Mi sono torturata cercando una spiegazione logica, qualcosa che mi togliesse tutto quello schifo da dosso, ma non c'è. La verità è che non mi amavi, e la colpa non è mia perché io non potevo darti più di quello che ti ho già dato. Che mi sono consumata completamente, annullata, per diventare come mi volevi tu, per diventare te.. E non è colpa mia, se poi non è bastato.

Tu non mi amavi, ma solo perché sei incapace di amare, non conosci un altro tipo d'amore che non sia quello per te stesso, che non sia quello che ti porta a pensare che puoi fare tutto perchè a te tutto è concesso. Anche il tradire, soprattutto il tradire.
Io ti ho amato, invece. Fino allo schifo, appunto. Fino a maledire l'amore stesso per tutto il dolore che mi aveva procurato. Io ti ho amato fino allo schifo, e lo schifo te lo porti dentro. Sempre. 

Ed io non volevo più salvarmi da sola.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora