Ed io non volevo più salvarmi da sola.

125° giorno senza te.

RINASCITA.

Quando cominci a risalire i sintomi non li noti subito, all'inizio ti senti un po' apatica, pensi di star diventando depressa, di aver spento le emozioni. Che stai risalendo in superficie lo noti solamente quando ci sei quasi, quando una mattina ti svegli e hai voglia di vestirti bene, di mettere il rossetto e di aggiustarti i capelli. Quando ti senti eccitata per l'arrivo del weekend, perché sai che ti divertirai, e fumi non per scaricare la tensione, ma solo perché hai voglia di una sigaretta. Quando riesci a parlare di quello che ti è successo senza scoppiare in lacrime, perché alla fine tutto ti ha portato alla vita meravigliosa che hai ora, e ne è valsa la pena perderlo. Ne è valsa la pena, perché poi capisci che si può sempre avere di meglio. Ed io l'ho trovato il meglio, l'ho trovato nei miei amici, nella persona che vedo ogni volta che mi rifletto nello specchio, una persona forte che si è fatta forza da sola, contro tutto e tutti da sola, che si è salvata da sola.
E non lo sai mai, quanto è bello salvarsi da sola, finché non lo fai. Finché non devi farlo per forza.
Che poi non devi più ringraziare nessuno, o appoggiarti a nessuno, e non devi nulla a nessuno perché nessuno ha mai capito, perché tu sei stata la tua unica amica e sei caduta, e ti sei rialzata, a testa alta, sempre a testa alta, perché non è colpa tua. Non è mai stata colpa tua.
Non era colpa tua se non ti dimostrava affetto.
Non era colpa tua se più di una volta ti ha insultata.
Non era colpa tua se ti ha dato quello schiaffo durante quel litigio.
Non era colpa tua se non funzionava.
Non era colpa tua se non ti amava abbastanza.
E quando lo capisci impari ad amarti di più, e impari che non vale la pena annullarsi per nessuno, uomo o donna che sia, perché nessuno è la salvezza di un altro.
E tu, donna, anche se distrutta, ammaccata, funzionante solo a metà, lo capirai e ti salverai da sola, come io ho salvato me.