17 giugno 2016
Una volta ho letto che il dolore, quello reale che si prova in seguito ad un abbandono, dura in media nove minuti e che tutto quello che viene dopo è solo auto-inflitto da noi stessi.
Non sono mai stata d'accordo con questa affermazione. Sicuramente quello che si prova all'inizio è il dolore reale, quello che ti schiaccia e non ti fa respirare e ti fa desiderare di morire, ma in realtà è anche come un trailer di quello che ti aspetta. Il dolore iniziale ti fa perdere il senso con la realtà, ti fa piangere tutte le tue lacrime, ti scava dentro una voragine e risucchia tutto quello che sei all'interno di essa, ma la parte peggiore viene dopo, quando la notte resti seduta sul pavimento della stanza perché non riesci a dormire in quel letto, perché non riesci a dormire e basta, e quando ogni ricordo è come una pugnalata al cuore e non riesci a respirare, e ogni canzone ti parla di voi e allora smetti di ascoltare la musica, l'unica cosa che era capace di farti stare meglio.
Il vero dolore arriva lì, quando combatti fra l'annullamento e la voglia che dovresti avere di andare avanti, ma che non hai. E quando riconosci che per mesi, nel mio caso anni, hai dedicato tutta te stessa per qualcosa che in effettiva nemmeno aveva futuro.A volte quello che fa davvero male della fine di una storia è il modo in cui finisce, io mi sono sentita come se non valessi niente. Il mio parere non è stato chiesto, non è stato discusso del quando, del come, del perché.
Ha deciso tutto lui, come sempre.
Ed è per questo che a due giorni dall'abbandono, Melissa e Gioia adottano con me la tecnica del "scegli tu".
‹‹Scegli tu dove vuoi andare›› ,
‹‹Gelato o cornetto? Puoi averli entrambi se vuoi›› ,
‹‹Dicci tu cosa vuoi fare oggi›› ,
‹‹Noi vogliamo dimostrarti che hai margine di scelta, che puoi scegliere tu per te stessa, che nessun altro deve scegliere per te››, ed io mi limito ad annuire come un'idiota. La verità è che se potessi scegliere irrazionalmente correrei sotto casa a implorarlo di amarmi ancora, di restare, di non lasciarmi sola, ma le scelte comprendono anch'esse un minimo di razionalità ed io non posso dedicarmi a prenderne altre, perché tutta la mia forza di volontà, tutto di me si concentra solo su quella.
"Non cercarlo."
"Non cercarlo."E non ti cerco.
Anche se poi, non riesco a respirare senza te.
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Ed io non volevo più salvarmi da sola.
RomanceEmma e Gabriele si sono amati più di quanto fosse lecito, lui ha preso qualcosa da lei, lei ha preso qualcosa da lui e non saranno mai più gli stessi dopo la fine della loro storia. Emma e Gabriele si sono amati per due anni e quasi due mesi, fra al...