30° giorno senza te.

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15 luglio 2016.

Ti ho scritto oggi.
So di aver sbagliato, che è nelle regole di coloro che vengono lasciati non scrivere mai al proprio ex, ma non ti vedo più e tutti non fanno altro che parlarti dietro, ed io non posso difenderti.
Ad un certo punto della conversazione però ho cominciato a trattarti male.
‒ Pensi che sia giusto che io sia qui? Io non dovrei essere qui, dovrei lasciarti nella merda dove ti sei cacciato dopo quello che hai fatto sabato. Come cavolo ti è saltato in mente di dire agli altri che non volevi femmine in macchina, ma sei idiota?! ‒
‒ Io ho fatto cosa?! E quando sarebbero uscite queste parole dalla mia bocca? ‒
‒ Lo sai tu. ‒
‒ Non mi sarei mai permesso, mi conosci bene, ti ho chiesto io di stare con me in macchina, non mi sarei mai tirato indietro. ‒
‒ E' quello che dicono gli altri. ‒
‒ Sai bene che se non ti avessi voluto nemmeno te l'avrei chiesto. ‒
‒ Bene, allora voglio sapere queste parole dalla bocca di chi sono uscite. ‒
‒ Sicuramente non la mia, ma chiederò. ‒

Non so perché ma ho come la sensazione che non finirà bene questa storia.

Ed io non volevo più salvarmi da sola.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora