32° giorno senza te.

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17 luglio 2016.

Ho avuto un attacco di panico stasera.
Ero rimasta sola, Melissa era uscita con il fidanzato e tu sei andato con Gioia a prendere tua madre e non siete più tornati.
Degli altri non ho saputo nulla, nessuno ha chiamato, nessuno mi ha cercata.
Ho camminato in giro per un po', da sola, poi ho cominciato a sentirmi in trappola, sola, e ho dovuto fermarmi. Sono scoppiata a piangere seduta su un muretto, non riuscivo a smettere, non mi sono mai sentita così sola in vita mia. Forse nemmeno quando ho perso Michelle, il che è tutto dire.
Mi hanno trovata dopo un'ora e mezza Melissa e Christian, mi hanno calmata, fatta salire in macchina e siamo andati in giro.
‹‹Sai cosa devi capire tu?›› ha iniziato Melissa, ‹‹che voi siete ex, e in quanto tali non puoi più aggrapparti a lui. Perché se continui a farlo cadrai sempre, perché lui non c'è, Emma. Se n'è andato. Non puoi aggrapparti a lui, devi riuscire a camminare sulle tue gambe, senza nessuno.››
Non ho risposto.
Mentre eravamo in silenzio in macchina, me n'è venuto un altro.
Non riuscivo più a respirare, vedevo ombrato.
Avevo bisogno di te.
Non potevo più aggrapparmi a te.
Quando ci siamo fermati al solito posto c'erano tutti, anche tu, io tremavo.
Non sono scesa finché non mi sono calmata.
Quando sono scesa si vedeva che c'era qualcosa che non andava, tu mi guardavi ma sei rimasto in silenzio.
‹‹Gabriele mi accompagni a casa?›› Ti ha chiesto Gioia. Tu hai annuito.
Si è girata verso di me. ‹‹Vuoi che accompagni anche te? Così state un po' insieme.››
Ma io non potevo più aggrapparmi a te.
‹‹No, non fa niente, vado a piedi.››
Ho salutato tutti, e sono andata.

Non ti cercherò mai più.

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Ed io non volevo più salvarmi da sola.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora