"Non eri tu quello a voler parlare?" chiese Cameron prendendo un sorso della sua cioccolata calda.
Alex invece non riusciva a spiaccicare parola, avrebbe voluto chiedergli della sua chiamata, di poco prima, sembrava averlo toccato, ma non sapeva come avrebbe potuto aiutarlo, quindi aveva provato ad accantonare la cosa e a concentrarsi sulla loro discussione di qualche giorno prima, ma ancora gli faceva male, anche solo pensarci.
"Beh si, allora... Per quanto riguarda... Noi e quello che hai detto" Cameron lo interruppe.
"Non mi scuserò per quello che ho detto" disse severo, facendo sussultare il ragazzo davanti a se.
Alex annuì, lo sapeva che non sarebbe stato facile, anche se un po' ci aveva sperato.
"Non volevo che lo facessi... Sono io quello a doversi scusare, non avevo capito quello che provavi..."
Il maggiore sospirò, guardò negli occhi Alex, ancora per qualche secondo, poi distolse lo sguardo, lasciò dei soldi sul tavolo e si alzò, non disse niente, semplicemente se ne uscì da quel bar, dando le spalle al povero Alex, che non capiva dove aveva sbagliato.
Cosa aveva fatto di male?
Aveva detto qualcosa di sbagliato?
Perché quella reazione?
Cameron non lo avrebbe mai fatto, non era una persona del genere, non si sarebbe mai comportato a quel modo, possibile che quello fosse un rifiuto definitivo?
Alex trovò una forza incredibile, che non pensava di avere e con quella forza uscì correndo e cercò Cameron, ancora, fino a che non lo intravide, gli corse dietro e senza preavviso, senza neanche rallentare, gli si lanciò letteralmente addosso, abbracciandolo da dietro, per trattenerlo.
Aveva bisogno di risposte e non gli importava come le avrebbe avute!
Il maggiore si stupì di quei gesti, per poco non cadde per terra, causa la troppa energia che il minore aveva trovato.
"Alex, ma cosa stai facendo?!" chiese Cam rigirandosi e trovandosi così Alex sul petto, a stringergli la maglia e a guardarlo deciso.
"Sei tu quello strano! Almeno mi puoi dire cosa ti sta succedendo?" disse il più piccolo, allontanandosi leggermente, ma senza mai staccarsi dal suo ragazzo.
Cameron sospirò e lasciò che qualche minuto di silenzio trovasse spazio in quella conversazione.
"Tranquillo, non è niente, solo qualche problema con al mia famiglia, tu, piuttosto, perché mi hai seguito?" chiese con più calma il castano.
"Sembravi intenzionato a lasciarmi da solo lì" lo accusò Alex con un po' di rabbia nella voce.
"Perché forse è quello che avevo intenzione di fare?!" rispose Cam a tono, facendo staccare così Alex.
"Perché?! Ti ho anche chiesto scusa, sai che non è facile per me, ti sono venuto a cercare, ti sono corso dietro, sono consapevole di avverti ferito, ma non penso di meritarmi questo!"
Cameron si morse le labbra e distolse lo sguardo, come a volersi rimangiare le parole che stavano per uscire dalle sue labbra.
"Tu... Hai detto che ti scusavi perché non avevi capito i miei sentimenti, ma sappi che anche ora, non hai capito proprio niente di me" disse Cameron, cercando di restare calmo.
È vero, Alex non sapeva quasi niente dell'altro, eppure aveva provato a risolvere la cosa, perché doveva essere tutto così complicato, non potevano solo abbracciarsi e dirsi che si amavano?
Perché doveva essere tutto così difficile?
Alex davvero non capiva.
Non si accorse neanche che delle lacrime che gli erano scappate, tanto stava soffrendo in quel momento, anche Cameron se ne accorse.
Qualcosa stava discendo al castano, di stringere Alex a se, di asciugargli le lacrime e di andare avanti insieme, ma non poteva permetterselo.
Non era dell'umore giusto, anche se lo avesse fatto poi lo avrebbe respinto di nuovo e lo avrebbe fatto stare male, ma a quel punto non poteva neanche andarsene via, senza aver fatto niente.
Così sospirò di nuovo, girandosi, senza dover così vedere le lacrime dell'altro.
"Per le vacanze torno a casa... Devo sistemare un paio di cose... Ci sentiamo" disse Cam imponendosi di non voltarsi, quando un singhiozzo scosse il più basso, appena dietro di lui.
Non aspettò risposta, semplicemente se ne andò, senza voltarsi, sapeva che se lo avrebbe fatto, tutti i suoi obbiettivi, per le vacanze invernali, sarebbero andati a farsi benedire, perché il suo istinto gli avrebbe urlato di restare con Alex e non tornare a casa.
Ma quella questione, con la sua famiglia, andava risolta, una volta per tutte.
Così Cameron lasciò quel ragazzo in lacrime dietro di se, ancora pieno di domande e senza neanche una risposta.
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Stanza 210➡ Tematica omosessuale
RomanceChristopher Sparks era ancora troppo giovane e immaturo, quando perse sua madre in un incidente stradale. Era ancora troppo spensierato per comprendere a pieno quella perdita inaspettata. Negli anni successivi, vivere con il padre, stava diventando...