"Allora? Quanto manca?"chiese Chis mentre si torturava le mani e cercava di stare fermo sul sedile di fianco a quello di Austin.
"Ancora 10 minuti" disse Austin riportando il suo sguardo sul suo ragazzo.
Chris era gitato, avrebbe dovuto presentarsi ai parenti di Austin come suo fidanzato, avrebbe passato le vacanze da lui, il Natale e avrebbe dovuto conoscere persone nuove.
Austin, capendo la situazione, gli prese una mano, facendogli notare che fino a qualche secondo fa, se la stava torturando.
"Sta tranquillo amore, ci penso io" disse Austin sorridendogli, per poi baciargli il dorso della mano.
L'autoparlante del treno annunciò la loro fermata.
Il moro si alzò, prendendo il suo borsone e la piccola valigia di Christopher, per non fargliela portare.
"Guarda che le mie cose posso anche portarmele da solo" disse il biondo, come se si sentisse offeso.
"Ma se non ci riusciresti mai, con quelle braccine scheletriche che ti ritrovi!" disse Austin iniziando a ridere, per poi essere interrotto da una gomitata da parte di Chris, che nel frattempo si era alzato.
"Non è forse per questo che mi ami?" chiese Chris avvicinandosi all'uscita, che entro poco si sarebbe aperta.
"Questa e molte altre ragioni" disse Austin avvicinandosi al biondo e rubandogli un bacio.
Le porte si aprirono e i due scesero velocemente dal treno, entrando nella stazione.
Chris si perse, guardandosi intorno, non viaggiava spesso, gli uniciposti che conosceva erano la sua città natale e la P.C.A.
Nonaveva mai visto altro, non aveva fatto vacanze all'estero o cose simili, no, ma era sicuro che quella città, sarebbe stata magnifica.
Insomma, era Los Angeles!
A quanto aveva capito, quella città non era quella in cui abitava Austin da piccolo, infatti ci aveva vissuto solo per pochi anni, prima di entrare nel collage, ma per abitudine e comodità tutta la sua famigli si ritrovava nella loro vecchia casa di famiglia.
I due si presero per mano e uscirono insieme, a quanto ricordava Chris, il moro gli aveva detto che sarebbe venuto un parente a prenderli in macchina.
"Ciao zia, come va?" Chris si voltò nella stessa direzione di Austin e in quel momento, avrebbe desiderato morire
Zia?
No, non poteva essere!
"Ciao caro... Sparks... Come è andato il viaggio?"
"Benone" disse Austin arrivando, insieme al biondo, di fianco alla macchina.
"Incominciamo male" pensò Chris riconoscendo la segretaria degli uffici della P.C.A.
Chris si era completamente dimenticato di questo particolare e probabilmente la suddetta non provava molta simpatia per il biondo.
Amy iniziò a squadrare il biondo da capo a piedi, sotto la perplessità di Austin, che non ne capiva il motivo.
La donna ad un certo punto spalancò quegli occhi sottili indicando qualcosa tra i due ragazzi, i due seguirono il suo sguardo e notarono che le loro dita erano ancora saldamente intrecciate.
"Hai detto a tuo padre che avresti portato un amico" disse Amy guardando Austin, come se fosse terrorizzata da ciò.
"Infatti siamo anche amici" disse Autin sorridendole e rassicurandola.
"Ma anche qualcosa di più, non ti preoccupare, spiegherò tutto più tardi" continuò il ragazzo, per poi aumentare la stretta sulla mano di Christopher.
Il biondo continuava a guardare Austin, non capendo dove fosse il problema, doveva avere un volto perplesso, perché il morosi affrettò a spiegare meglio la cosa.
Ma prima che potessero fare qualsiasi cosa Amy gli ordinò ei entrare in macchina.
"Diciamo che... I miei parenti, paterni, sono leggermente omofobi, tutti a parte mio padre per fortuna... Più o meno" disse il moro sedendosi sui sedili posteriori, insieme a Chris.
"In che senso?" chiese il biondo preoccupato e recuperando la mano di Ausrin, che si era staccata dalla sua, per farlo entrare in macchina.
"Nel senso che gli restano indifferenti ma non si sa come potrebbe reagire se scoprisse che suo figlio ha un ragazzo" disse la donna che intanto aveva messo in moto e stava guidando verso la destinazione.
Chris guardò Austin preoccupato, avrebbe davvero dovuto presentarsi come il fidanzato del moro?!
Come avrebbe potuto?
Poi non era esattamente la persona migliore del mondo, nel caso fosse un bel ragazzo, gentile e premuroso, allora avrebbe avuto qualche possibilità di piacere ai parenti di Austin, ma in quello stato, aveva completamente perso ogni possibilità.
Austin si accorse facilmente della preoccupazione del suo ragazzo, sopratutto alla piccola mano tremolante che era ancora stretta alla sua.
"Ehi..." lo chiamò il maggiore avvicinandosi leggermente a Christopher, che nel frattempo aveva distolto lo sguardo e stava osservando il cambiamento del paesaggio al di fuori del finestrino.
"Chris" lo chiamò ancora.
Ma il biondo non rispondeva, stava ancora cercando di capire cosa cosa avrebbe potuto dire, fare o anche solo pensare.
"Amore" gli sussurrò all'orecchio Austin che ormai gli era arrivato a fianco e riusciva benissimo a cingergli le spalle con un braccio.
Il biondo si ridestò dai suoi stessi pensieri, voltandosi verso Austin e guardandolo con fare interrogativo, mentre quest'ultimo aveva sfoggiato uno dei sorrisi più belli che Chris avesse mai visto.
"Si tesoro?" chiese il più giovane ricambiando debolmente il sorriso.
"Andrà tutto bene Christopher, te lo prometto"
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Stanza 210➡ Tematica omosessuale
RomanceChristopher Sparks era ancora troppo giovane e immaturo, quando perse sua madre in un incidente stradale. Era ancora troppo spensierato per comprendere a pieno quella perdita inaspettata. Negli anni successivi, vivere con il padre, stava diventando...