Christopher rimase stupito, dopo che Alex gli aveva raccontato del suo sgradevole episodio con la segretaria topo.
A quanto pare la segretaria, é follemente innamorata del direttore, per questo Christopher scampó al tentato omicidio da parte della signorina Amy.
"Alla fine come sei riuscito a scampare al pericolo?" chiese Christopher con un tono fra curiosità e paura.
"Beh in realtà sono stato 'salvato'" rispose Alex imitando il gesto delle virgolette con le dita.
"Da chi?" domandó l'altro curioso.
"Da Cameron"
"Chi é Cameron?" quella era una delle domande che Alex avrebbe preferito evitare.
"Mio cugino" si inventó sul momento Alex prendendo una busta di orsetti gommosi per poi aprirla.
"Ah quindi hai un cugino in accademia?" chiese Chris.
Alex pensó che in quel momento Christopher stesse facendo troppe domande.
"Si" rispose Alex mangiando un orsetto gommoso alla fragola.-
Alex prese l'ultima maglietta dalla valigia per poi posizionarla nel casseto di legno.
"È permesso?" disse una voce maschile bussando alla porta.
Alex non rispose era intento a chiudere un cassetto difettoso.
"Accidenti" imprecó Alex spazientito.
"Lascia fare a me!" parló di nuovo quella voce roca rivelandosi poi essere il "fantomatico" Cameron, il quale, non avendo ricevuto risposta era entrato nella camera.
Alex si voltó e quasi non gli venne un colpo riconoscendo il ragazzo.
"Ma sei impazzito, se rientrasse Chris in questo momento sarebbero guai seri!"
"Non verrà" disse tranquillamente il maggiore.
"Come fai ad esserne così sicuro?""Ho appena visto il tuo amichetto passeggiare per il campus"
"E poi non dovevi presentarmelo?" disse Cameron con tono sarcastico che evidentemente Alex non comprese.
"Adesso sì che ti é dato di volta il cervello. Ma ti rendi con-"
Il discorso di Alex fu bruscamente interrotto da un bacio.
Pieno di voglia e desiderio.
Cameron si staccó per primo.
"Quando hai intenzione di dirglielo?" chiese stavolta con tono serio.
"Non ne ho idea. Ho paura"
"Paura di cosa amore?" disse Cameron abbracciandolo.
"Paura che venga discriminato. È pur sempre il mio compagno di stanza, ho bisogno che lui mi accetti"Alex era sempre stato uno scrigno chiuso, senza una serratura, senza una chiave.
Non aveva mai pensato al suo futuro; quante volte il padre di Alex era tornato a casa ubriaco, quanti schiaffi rivolti a sua madre, non teneva neanche più il conto.
Alex non era mai stato un tipo aperto, era un cassetto pieno di polvere, ed era proprio quella polvere ad offuscare la sua mente.
Era proprio quella polvere, che gli faceva ricordare i momenti più sgradevoli della sua infanzia, della sua adolescenza, della sua vita.
Alex, aveva paura. Paura che per l'ennesima volta gli avrebbero spezzato il cuore in piccolissimi pezzettini.
Come un piccolo vaso, grazioso e delicato, ma che una volta rotto, nessuno vuole aggiustare, è poi, chi vorrebbe mai comprare un vaso rotto? Un pessimo affare, no?
Alex era fragile, aveva un cuore di vetro, ma col tempo aveva imparato.
Imparato a far diventare quel cuore di vetro uno d'acciaio. Ma non un acciaio qualunque, un acciaio marchiato da Alex e dal suo marmocchio dolore.-
Finalmente Chris si era procurato una cartina della P.C.A.
Aveva assolutamente bisogno di fare un giro per vedere la zona, quello non era il luogo che tanto aveva agognato di vedere, non poteva restare in camera!
Aveva già visitato i campi da calcio, da tennis, da pallavolo, le sale relax, la sala giochi, mensa, biblioteca e palestra. Passó anche dalla segretaria e provò ribrezzo vedendo Amy ritoccarsi quell'orrendo trucco, degno del set di un film dell'orrore.
E adesso sarebbe venuto il peggio. Doveva andare in segreteria per sapere l'orario delle lezioni.
Si incamminò pian piano verso la sua meta quando sbatte contro qualcosa rivelandosi poi essere qualcuno.
Alzó la testa tremando, due paia di occhi verde smeraldo lo guardavano con freddezza.
"Sta' attento la prossima volta marmocchio" disse lo sconosciuto.
"S-scusa" balbettó Chris.
Ci furono alcuni attimi di silenzio, poi quello sconosciuto abbandonò quella maschera di ghiaccio e si lasciò andare ad una magnifica e cristallina risata che sorprese il giovane.
Quella risata comparve sul volto del "presuntuoso" come lo definiva Chris.
"C-cosa r-idi?" balbettó ancora.
Il volto dello sconosciuto si fece di nuovo serio.
-Lunatico come una donna mestruata- pensò Chris, ma per sua fortuna non lo disse.
"Smamma" disse scorbutico.
Chris senza esitare cambiò direzione e iniziò a camminare, per poco quello sconosciuto gli era sembrato anche una persona normale, quanto si sbagliava...-
Alex bussó due volte alla porta '145'.
"Avanti" disse una voce maschile.
Alex aprì la porta.
"Oh sei tu! Pensavo fossi Cameron" disse la voce all'interno della stanza.
"In realta lo cercavo anche io, Austin" disse Alex guardandosi intorno e cercando il compagno.
"É uscito un'ora fa. Doveva fare un servizio" rispose l'altro.
"Che tipo di servizio?"
"Se lo sapessi te lo direi" disse lascivamente il proprietario della stanza.
"Allora buona giornata Austin"
"Buona giornata Alex"-
Chris entró nella segreteria. Ovviamente Amy aveva gli occhi incollati sul desktop del computer.
Christopher tossì leggermente per attirare l'attenzione della segretaria.
"Cosa vuoi?" domandó puntando lo sguardo su Chris.
Già gli stava antipatica prima, ora si era proprio aggiudicata il no-bel per la simpatia.
"Vorrei sapere il mio orario settimanale"
"Umh.....nome e cognome prego"
"Christopher Sparks" rispose il giovane, non conscio del fatto che il solo pronunciare quelle parole lo avrebbe portato a un destino assai tragico.
A quel cognome Amy si alzó dalla sedia prendendo una matita. I suoi tacchi a spillo eccheggiavano per la stanza come le parole di una sentenza di morte.
-È la fine- pensò Christopher.
"Zia puoi darmi il mio orario?" disse una voce maschile entrando nella segreteria.
A Chris gli cadde la mascella a terra quando vide che il ragazzo appena entrato non era altro che lo stesso che aveva incontrato un' oretta prima.
Austin lo scruto dal tutto, da capo a piedi.
E Chris perse un battito.
Aveva pensato di morire, per colpa di Amy, ma trovarsi davanti a quello spettacolo di bellezza, era molto peggio per il povero ragazzo.
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Stanza 210➡ Tematica omosessuale
RomanceChristopher Sparks era ancora troppo giovane e immaturo, quando perse sua madre in un incidente stradale. Era ancora troppo spensierato per comprendere a pieno quella perdita inaspettata. Negli anni successivi, vivere con il padre, stava diventando...