Prologo: "Thunderstorm"

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Quel maledetto incidente stradale rovinó radicalmente la mia vita. Avevo perso la persona che mi aveva messo al mondo. Non ero ancora pronto a perdere una figura così portante nella mia vita a quella tenera età. Tutto per un maledetto chiodo per strada che foró la ruota della macchina che successivamente uscì fuori strada e andó a sbattere contro l'albero. E' lì che la persona più importante della mia vita se ne andó. Il vento trascinó via l'anima gentile di quella dolce donna. Aveva lasciato me e mio padre da soli..., e la convivenza non era per niente facile. Iniziai le superiori, lì mi distolsi dei pensieri negativi, finalmente ero sollevato, o almeno così credevo, perché poi scoprì di essere omosessuale. Tra bulli, amicizie rovinate, in quella scuola non riuscivo ad essere me stesso. Così alla fine delle superiori decisi che avrei fatto quell'anno e poi mi sarei trasferito nella PCA(Pacific Cost Academy). Avevo sempre sognato di entrare in quel college, ma poi conobbi Ivan. Lui fu il mio primo ragazzo, con lui trascorsi i momenti più belli della mia vita. Quante risate, quanti sorrisi, quanti litigi, quanti pianti. Poi dinuovo un fulmine. Crollò tutto, tutti i nostri progetti erano andati in frantumi. Avevo un sacco di dolore che tenevo dentro. Ero come una bomba pronta ad esplodere. Colmo di ira, di vendetta, non feci niente. Decisi di stare fermo, tanto me ne sarei andato.

NOTE DELLO STESSO AUTORE PIÙ MATURO:

Dalla stesura di questo obbrobrio sono passati due anni, e sono combattuto dalla voglia di cambiare totalmente il prologo e di lasciarlo così. Per quanto questo sia immaturo, è ció con cui ho iniziato quest'avventura e non mi va di renderlo più costruito. Vi prego comunque di non fermarvi qui, già dal prossimo capitolo la storia si strutturerà in terza persona. Perció, andate avanti.

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