Capitolo 25: "Il punto debole"

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Ormai, le vacanze erano giunte al termine e gli studenti stavano rientrando in accademia e fra questi c'erano Alex e Chris che erano felici di rientrate. Gli era mancata tanto l'accademia e anche le lezioni.
Chris girò un paio di volte la chiave nella serratura trovandosi Jonah e Zack intenti ad "accoppiarsi".
"Mio dio ragazzi!" esclamò Chris coprendosi con la mano gli occhi.
Le guance di Zack si tinsero di rosso e dopo un po' scoppio in una fragorosa risata.
Jonah invece rimasto zitto fino a quel momento borbottò un "Eravamo sul più bello", poi lasciò un veloce bacio sulle labbra di Alex, si rivestì ed uscì dalla camera.
I due amici rimasti soli si abbracciarono.
In tutto quel tempo si erano parlati poco eppure erano successe un sacco di cose e purtroppo Christopher non era riuscito a stare accanto a Zack, non come avrebbe voluto almeno.
Quell'abbraccio era quasi sofferente, come se con quel semplice gesto il biondo avesse capito tutto il dolore dell'amico.
Sul volto di Zach comparì una piccola lacrima che Chris asciugò senza problemi e col sorriso sulle labbra.
Chris sapeva cosa aveva passato Zack e si sentiva un po' in colpa per non avergli dato troppo peso. Anche a lui erano successe un sacco di cose e si sentiva egoista a non aver mai pensato anche al suo amico che di sicuro aveva sofferto più di lui, soprattutto fisicamente.
Si sentiva in colpa e quei giorni gli erano serviti per pensare.
E facendosi un esame di coscienza, alla fine si era chiesto che cosa aveva fatto di speciale per meritarsi un fidanzato e due migliori amici così speciali.
"Senti, Zack scusami. Lo so, non sono stato molto presente in quest'ultimo periodo e per questo mi sento terribilmente in colpa. Sei una persona d'oro e mi dispiace vederti in questo stato. Non meriti per niente quello che ti sta succedendo, ma so per certo che ce la farai, ne hai passate di peggiori e spero che non cadrai per questo maledetto problema che ti porti dietro. Resisti Zack, fallo per le persone che ti amano che soffrono a vederti piangere" anche Chris quando finì di parlare si accorse che anche i suoi occhi si erano inumiditi e le lacrime gli stavano ormai bagnando le guance, rigandogli il volto.
Zack sorrise e abbracciò l'amico, accarezandogli leggermente la schiena.
Gli era mancato davvero tanto. Forse non erano perfetti, forse non si conoscevano benissimo, forse non erano gli amici ideali che tutti vorrebbero avere, ma per loro in quel momento non importava niente.
"Chris, ehi guardami" disse Zack cercando lo sguardo dell'amico.
Gli occhi di Chris non esitarono e subito i suoi occhi andarono a specchiarsi in quelli di Zack altrettanto umidi di lacrime.
"Hey, va bene così. Non ti preoccupare, tu avevi e hai altri problemi da affrontare molto più gravi dei miei. Non devi chiedermi scusa, non potevi fare altro. E adesso smettila di piangere che a vederti così mi si stringe il cuore"
Un peso enorme si sollevò dal cuore di Chris sentendo quelle parole. Un peso che lo stavo opprimendo troppo ma che finalmente se ne era andato.
Si strinsero ancora una volta e poi si asciugarono le lacrime.
Zack non piangeva così tanto spesso, non aveva mai avuto qualcuno che gli asciugasse le lacrime e lo confortasse quindi negli anni aveva imparato a cavarsela da solo, però in quel periodo era cambiato tutto, aveva qualcuno che gli sarebbe stato accanto e che gli avrebbe dato una spalla su cui piangere.
Invece Chris era sempre stato un ragazzo con la lacrima facile e nella vita, purtroppo, ne aveva versate tante.
Sentirono bussare alla porta, pensando che fosse Jonah, ritornato per ricominciare quello che Chris aveva interrotto, ma quando aprirono la porta si trovarono un Alex tutto sorridente alla porta.
I due amici gli saltarono letteralmente addosso, abbracciandolo, riempiendolo di baci e facendolo cadere rovinosamente a terra.
"Okay ragazzi, anche io vi voglio bene ma lasciatemi adesso!" chiese Alex in una supplica che avrebbe determinato la sua vita, o la sua morte.
I due si staccarono all'unisono ridendo come due cretini.
"Allora, come le avete passate queste vacanze?" disse sedendosi Alex, che ben presto fu imitato dagli altri due.
Un silenzio tombale calò sulla stanza e quei sorrisi vennero sostituiti da sguardi intimoriti e un po' tristi.
Alex sospirò, a quanto pare toccava a lui incominciare.
"Okay, ho capito avete tanto da dire. Parto io per primo, ok?" disse Alex aprendo una busta di patatine che aveva tirato fuori da chissà dove.
Purtroppo aveva un debole per quel tipo di cibo non troppo salutare e sgranocchiare qualcosa lo aiutava a rilassarsi.
"Vai spara, siamo curiosissimi!" disse Chris allungando la mano verso il pacco di patatine per prenderne una.
"Beh niente di speciale. All'inizio sono stato due giorni qui a piangere per avere litigato con Cam, ma poi abbiamo fatto pace e poi sono andato a casa sua. Ho conosciuto i suoi genitori, i suoi fratelli e sua sorella. Ci siamo dichiarati e diciamo che l'hanno presa bene"
Alex pronunciava queste parole senza darci molto peso, ma poi si fece incredibilmente serio e i due ragazzi notarono questo cambiamento, facendosi più vicino all'amico.
Alex si fermò per qualche secondo, prendendo delle grandi boccate d'aria e una manciata di patatine.
"Ragazzi, adesso tocchiamo un argomento molto sensibile, mi promettete che questa cosa non esca da qui?" chiese il ragazzo, nonostante sapesse già la risposta.
"Ma certo. Secondo te, noi siamo tipi? Puoi stare tranquillo" rispose Zack vedendo Chris annuire subito dopo.
Chissà come avevano fatto a vivere in quelle settimane, l'uno lontano dall'altro.
Alex sospirò e inizio parlare:
"Cam ha due sorelle, ma solo una è mi è stata presentata all'inizio, perché solo una delle due è "in vita". Nel senso che l'altra è in coma da molto tempo ormai e Cam ha perso le speranze. Non è stato facile vedere una ragazza giovanissima stesa in un letto immobile senza poter vivere la sua vita. Ho conosciuto anche l'ex di Cameron: Jarred. Lui adesso non nutre più dei sentimenti forti per Cam, all'inizio ho avuto qualche dubbio a riguardo, ma tra loro non c'è niente, se non una forte amicizia. Anzi, Jarred è innamorato di Leila la ragazza in coma. Ma ha paura che non posso risvegliarsi più, e non può amarla come si deve... Inoltre il padre di Cam vuole staccare la spina e ho paura di cosa possa accadere..."
Alex finì di raccontare l'accaduto con un filo di voce e gli altri due erano letteralmente in lacrime.
"Mio dio" riuscì a pronunciare Chris, tra le lacrime.
Non sapevano cosa dire, non si aspettavano niente del genere, in fondo nessuno avrebbe potuto prevedere una cosa del genere.
"Lo so ragazzi è traumatizzante ma si va avanti, infondo non si può fare altro. Chris invece a te? Cosa è successo?" disse il ragazzo in risposta, cercando di cambiare argomento il prima possibile.
Alex con quelle parole svegliò Zack che era intento a torturarsi le mani.
"Beh, a me è successo molto di meno sicuramente. Pochi giorni fa ho chiesto ad Austin cosa sarebbe successo a noi. Il lavoro gli causerà solo più fatica e meno tempo da passare insieme a me. Lui, mi ha detto che il lavoro lo accetterà ma nonostante questo dice che staremo lo stesso insieme e che non succederà niente. Ma io lo so. So che non durerà, io non credo nell'amore a distanza. Infondo, se ci pensate come si fa ad amare una persona senza vederla, baciarla, abbracciarla, quando si vuole? Ma lui dice che andrà tutto per il verso giusto, dice che non mi devo preoccupare ma come posso farlo?! Come non posso non preoccuparmi sapendo che ho i giorni contati per amare il mio fidanzato?"
Chris ricominciò a piangere sentendosi fottutamente fragile.
I due amici lo abbracciarono, confortandolo in diversi modi, ma solo Chris sapeva cosa si sentiva dentro.
Ma non poteva farci niente, sarebbe accaduto e lui poteva solo vivere al meglio ogni giorno fino a quel momento.
"Va bene ragazzi, non vi preoccupate... Ora tocca a Zack raccontare..."
Quest'ultimo si irrigidì sul posto e iniziò a parlare piano, come se ogni parola gli costasse uno sforzo disumano.
"Ragazzi, mi dispiace. Io il Natale l'ho passato in ospedale così come la maggior parte delle vacanze e Chris ne sa qualcosa. Sono svenuto e Jonah mi ha portato in ospedale scoprendo che ho una merda di malattia al cuore. Più di questo non so niente. Le ho passate davvero male le vacanze, l'unica cosa bella che mi ha aiutato e mi ha fatto stare bene, è stato Jonah, che mi è sempre stato accanto..."
Per l'ennesima volta, i tre ragazzi si abbracciarono, come un gruppo. Un gruppo non fatto da tre persone ma da tre cuori grandi e pieni d'amore ma un po' feriti.

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