Capitolo 27: "Restiamo insieme"

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“Quindi non avete risolto un bel niente.” disse Chris sospirando e posando la propria tazza di thé fumante sul tavolo.
Austin lo guardò dubbioso per qualche istante, il biondo sembrava arrabbiato ma anche sconsolato, sinceramente non sapeva che pensare.
“Non ci siamo neanche parlati.”
Christopher non capiva se tutto quello che Austin diceva serviva apposta per farlo innervosire.
Era da giorni che provava a chiedergli di lui e Jonah, pensava che tutto si fosse risolto, dato che li aveva ritrovati abbracciati insieme nello stesso letto, invece non era così.
A quanto pare i due cugini non avevano risolto un bel niente.
“Ma se eravate stretti l'uno all'altro e vi siete addormentati insieme! Non dirmi che quella posizione e quella stretta era casuale, perché non ci credo per niente!” sbottò in fine Chris sull'orlo di una crisi di nervi.
Alcune volte Austin proprio non lo capiva.
Il moro dovette chiudere gli occhi qualche secondo, non voleva arrabbiarsi anche lui, doveva mantenere la calma perché ora era Chris quello irritato.
“Ci siamo parlati, ma quello che ci siamo detti non ha chiarito niente...” sospirò Austin, abbassando il volume di voce.
Chris si accorse solo in quel momento del suo atteggiamento aggressivo e provò a calmarsi per qualche secondo.
“Allora cosa vi siete detti?”
“Solo che ci mancava.” disse Austin con un filo di voce, non era troppo facile parlare di quel tipo di cose, ma Chris era una persona comprensiva e lo avrebbe ascoltato, qualunque cosa avesse detto.
“Che cosa?” chiese dolcemente Chris prendendogli la mano da sopra il tavolo.
“Che ci manca essere quello che eravamo prima, amici, cugini, non certo quello che siamo ora.”
Era molto difficile per Austin quel momento, anche perché purtroppo anche lui avrebbe voluto che le cose fossero più chiare, ma quando si era risvegliato Jonah era già tornato in camera e lui si era ritrovato da solo.
Forse avrebbero dovuto chiarire una volta per tutte, ma la sola idea spaventava i due ragazzi che già si erano ritrovati abbandonati l'uno dall'altro.
Forse non volevano che ciò che era accaduto si ripetesse.
“Ci siamo anche scusati e anche io pensavo che qualcosa si fosse risolto, ma da quel momento non ci siamo più parlati, lui mi evita e forse capisco anche il motivo... Come me non vuole rimanete ancora solo.”
Austin aveva abbassato lo sguardo ed ancora non lo aveva alzato, senza guardare in faccia niente che non fosse la sua tazza calda.
Chris improvvisamente gli lasciò la mano e Austin fu tentato di alzare lo sguardo per cercarlo, ma poco dopo trovò le labbra del biondo sulle proprie.
Il ragazzo si era alzato ed indisturbato si era portato al suo fianco, per poi arrivare al suo volto, baciandolo ed attirando così su di se tutta l'attenzione del bar.
Iniziarono a sentirsi diverse voci per la stanza, voci come “Ma gli sembra questo il luogo?”, “Oddio ma sono suo ragazzi?!” o “Ma quello è Austin!”.
Niente che già non si fosse sentito, ma dava sempre un po' fastidio e i due ragazzi furono costretti a staccarsi poco dopo, ma anche se il bacio era stato breve e veloce, servì comunque al moro per calmarsi e ritrovare un po' di pace.
I ragazzi tornarono ognuno al proprio posto, restando a fissarsi per qualche istante per poi riprendersi per mano.
Il brusio delle voci pian piano scemò e ogni cliente tornò a farsi gli affari suoi, come era giusto che fosse.
Ad Austin non era mai importato gran che di quello che pensava la gente, forse all'inizio gli era un po' pesato perché nessuno lo aveva mai visto in atteggiamenti romantici con qualcuno, ma quando vide che Chris era molto più a disagio di lui, decise di fregarsene altamente.
Ma proprio in quel momento era stato Chris a fare la prima mossa, anche se tra i due era quello che più aveva problemi nel fare certe cose in pubblico.
Non capirono neanche loro per quanto tempo rimasero a fissarsi fino che un rumore, o meglio, una voce, non risvegliò Chris.
“Mi siedo ad un tavolo grazie.” disse Michael che era appena entrato nel bar, rispondendo gentilmente ad una cameriera.
Subito il ragazzo iniziò a guardarsi intorno, per cercare un tavolo libero.
Chris sapeva che poteva non essere una buona idea, ma tentar non nuoce, vero?
“Austin, ti dispiace se Michael si siede con noi?” chiese il biondo al proprio ragazzo.
Il moro rimase con gli occhi spalancati per qualche istante, poi parlò.
“Se proprio vuoi...” disse con una nota di disappunto nella voce, che però Christopher non colse.
“Michael, qui!” lo chiamò Chris dall'altra parte del bar, attirando ancora l'attenzione su di se.
Sia lui che Michael volevano ritrovare il rapporto di amicizia che una volta li legava e se volevano che ciò accadesse dovevano accettare anche quello scorbutico di Austin.
Il giovane che ancora era all'entrata della porta si fece spazio tra la gente e si avvicinò al tavolo, vedendo chi vi era seduto in torno.
L'ultima cosa che avrebbe voluto vedere era Austin, ma aveva capito il motivo per il quale Chris lo aveva chiamato, così buttò giù il boccone amaro e si sedette coi ragazzi sorridendo e rivolgendo un “grazie” di cortesia a Christopher che in risposta fece un cenno del capo tutto felice.
“Come te la passi?” chiese Chris cercando un qualsiasi argomento per iniziare la conversazione.
Michael prima di rispondere lanciò una veloce occhiata ad Austin il quale lo stava del tutto ignorando.
“Devo dire abbastanza bene, anche se sai che nello studio non sono una cima.” disse il ragazzo.
“Certo che lo so, sei una frana!” disse Chris ridendo davanti al volto imbronciato di quel ragazzo che tanto aveva amato.
“Beh sei sempre stato tu quello intelligente.” dice scherzando Michael.
Il ragazzo non si era minimamente accorto degli sguardi interessati che Austin lanciava ai due che partecipavano a quella strana discussione.
“Ed è ancora così, dico bene?” chiede Chris vedendo l'interessamento mal celato di Austin.
Il moro sorpreso sbuffò per poi ghignare e guardare il proprio ragazzo.
“Io sono intelligentissimo! Cosa credi?!” chiese arrogante, facendo ridere ancora Christopher.
“Si, come no!” ribatté a tono Chris con aria di superiorità.
“Sei sempre una spina nel fianco vedo!” disse il suo ex ragazzo divertito.
Michael iniziò a ridere coinvolgendo stranamente anche Austin.
Christopher guardò sorpreso la scena per poi unirsi alla risata.
Furono interrotti quando una cameriera venne per chiedere l'ordinazione di Michael.
“Un earl grey tea? Davvero?” chiese sorpreso Austin dopo che la cameriera se ne fu andata.
“Che c'è? Sono una persona raffinata io!” disse Michael meritandosi una gomitata da parte di Chris.
Un'altra risata interruppe la conversazione, che riprese dopo il ritorno della cameriera con il thé che Michael aveva ordinato.
“Beh mi fa piacere rivedervi, l'ultima volta purtroppo non è stato un incontro piacevole...” disse titubante Michael rivolgendosi in particolar modo ad Austin.
“Mi dispiace, ma si può sempre rimediare.” disse in risposta il moro.
“Ma purtroppo c'è ancora della gente con cui non vai troppo d'accordo, vero?” chiese Chris con insistenza al proprio ragazzo facendogli ben comprendere di chi parlasse.
Austin sospirò e si alzò lentamente dalla sedia.
“Mi sa tanto che ora devo andare, a dopo.” disse il moro prima di abbassarsi e lasciare un veloce bacio sulle labbra di Chris.
“E fatti vivo ogni tanto Michael!” disse Austin prima di uscire dal bar.

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