With you //

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Aurora

Cosa stava facendo il mio maritino prima di portarmi a letto e passare una indimenticabile e straordinaria notte d'amore con me? 

Stava finendo di sistemare la cameretta di Eva Sofia e quella di Marco Patrick. 

Erano spettacolari, ben rifinite, arredate e colme di giocattoli e peluche. Pareti rosa per la nostra principessina e celestine per il nostro principetto. 

Anche in quelle stanze, Jonathan aveva dipinto qualcosa di carino su ogni parete, come aereoplanini, nuvolette, mongolfiere e paesaggi incantati. 

Avevo sposato un vero e proprio artista. Non avrebbe dovuto iscriversi in Giurisprudenza, ma ad un'accademia dell'arte. Dopotutto, aveva frequentato il liceo artistico, no? E poco importava se presto sarebbe diventato anche amministratore delegato dell'azienda di software della sua famiglia.  

Qualcosa di umido e appiccicoso mi bagnò i piedi, facendomi sussultare di sorpresa. Cos'era stato? Il mio cane puzzolone. Quel cane che avevo sempre sognato e desiderato di avere sin da bambina. Un bel pastore tedesco di nome Brex. Jonathan aveva inciso proprio quel nome sulla targhetta color oro attaccata al collare nero. Fantastico. 

Il mio Tricheco non aveva dimenticato proprio nulla. 

Ero la moglie più felice dell'intero pianeta Terra.  

Avevamo trascorso il Natale nella gigantesca villa dei miei suoceri prima del gran giorno del nostro matrimonio. La sera della Vigilia di Natale avevamo allestito una lunga tavolata in soggiorno perché eravamo in tantissimi. Marco, Eva, Monia e suo marito, Olivia, Silvia, c'erano anche i miei genitori, mio fratello Sebastian e la sua ragazza, mia sorella Claudia e suo marito Vincenzo con la loro bambina e Giacomo. Dopo il giorno delle tanto attese nozze però, da sposati...io e Jonathan avevamo trascorso Capodanno e l'Epifania a Courmayeur in mezzo alla neve, solo in compagnia dei nostri due amati gemelli. Avevamo affittato una baita, era stato un sogno. Il viaggio di nozze più bello che avessi mai potuto desiderare o immaginare, nonostante qualche volta i gemelli ci proibissero di dormire beatamente durante la notte o uscire quando per loro faceva troppo freddo. Io e mio marito trovavamo sempre e comunque modi alternativi per passare il tempo e divertirci insieme. Eh sì. 

Potevo ben arrossire davanti al ricordo di quei momenti. 

E comunque era già stato un miracolo che i nonni avessero tenuto Eva Sofia e Marco Patrick in casa loro durante la nostra prima notte di nozze. Stravedevano per i loro nipoti, ma quando si trattava di tenere entrambi per la notte o di prendersene cura...i genitori, ossia io e Jonathan, eravamo i più richiesti in assoluto. 

Il sogno di visitare Venezia con mio marito tuttavia non era ancora stato esaudito e abbandonato, e il mio Tric mi aveva promesso che ci saremmo andati presto. Avevamo un'intera vita davanti per farlo, il tempo era dalla nostra parte. E se non avesse mantenuto la promessa? Beh, sarebbe morto stecchito sotto i miei adorabili pizzicotti che "amava" tanto, poteva scommetterci!

E poi, c'era Patrick...che era sempre nei nostri pensieri. 

Non era stato facile per Jonathan affrontare tutte queste belle novità senza avere avuto il vero padre al suo fianco. Avrebbe voluto conoscerlo di più nel ruolo di genitore, ma non era stato possibile. Patrick era morto troppo presto, non avrebbe dovuto lasciarci. Jonathan era così confuso, si sentiva ancora così smarrito, che alle volte s'isolava. 

Sospirai sonoramente. 

Pulire i vetri del salone era diventato il mio anti-stress preferito nonostante mio marito continuasse a ricordarmi che avevamo persone addette a questo lavoro, che pagavamo.

Sei la mia luce - Trilogy of forgiveness Vol. 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora