Conflict >> ( prima parte )

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Jonathan

" Ti sei bevuto il cervello per caso? Parlo di ieri sera, tu e Aurora siete spariti nel nulla. Puff! Senza darmi alcun tipo di preavviso, una minima spiegazione logica. Mi avete abbandonato e dimenticato in questo luogo spettrale e da brividi! Anzi, diciamolo! Mi avete PRATICAMENTE MOLLATO in mezzo a questi snob pomposi e svitati! Mi sono sentito un completo idiota! Non sai cosa ho dovuto fare per intrattenere tuo nonno, tuo zio, tua zia e tuo cugino, e spiegare la vostra plateale assenza. Mi sono reso ridicolo! Tante grazie! " 

" Mmm...piccolo cucciolo, suppongo che tu sia stato anche molto bravo però, dato che non sono venuti a cercarci. Complimenti fratellino. " mi congratulai con lui, dandogli una pacca affettuosa in mezzo alle scapole anche per prenderlo un po' in giro. 

Giacomo ringhiò a denti stretti, non stava per niente al gioco: " Bravo fratellino UN CORNO, Jonathan! Avreste dovuto dirmi che non avevate intenzione di presenziare alla cena, avrei evitato una pessima figura. "

" Di cosa ti preoccupi, Jacky? Volevi davvero fare una buona impressione a questa gente? Naaaah, non sprecare il tuo tempo in questo modo, dammi retta. Sii sempre te stesso. I soldi non rendono più intelligente una persona. Ricordalo. E' un consiglio. " risposi facendogli un occhiolino.  

Seppur con una smorfia, lui annuì mettendosi le mani sui fianchi: " Ok, lo so. Su questo mi trovi d'accordo, ma vuoi realmente sapere cosa mi preoccupa? Dimmelo tu, Nat. Sei strano da quando abbiamo messo piede a Venezia! Come se questa città ti spaventasse! " 

Roteai gli occhi infastidito da quell'osservazione: " Oh, andiamo. " sminuii.

" Aurora mi ha già fatto una predica lunga quanto la muraglia cinese, ok? Basta adesso, stai diventando pesante! Ah, piuttosto hai visto Ashton? " 

Sbuffò sonoramente: " Per chi mi hai preso? Per il tuo maggiordomo? Certo che no! Come faccio a sapere dove si trova il tuo gemello? " 

" Potresti anche essere tu Ashton in questo momento, e in tal caso per tutto ciò che ti ho appena confessato, sarebbe un tantino imbarazzante. " aggiunse poi, con fare isterico. 

Lo guardai stranito: " Ti pare che io possa essere Ashton? Siamo totalmente diversi di carattere. Ma cos'hai questa mattina, Giacomo? Sembri diverso! Hai per caso bevuto questa notte? Oppure hai incontrato una bella ragazza? Sì, decisamente una ragazza. Devi aver conosciuto una bella e dolce donzella veneziana. " puntualizzai con una punta di malizia nella voce, che lui colse perfettamente, ma preferì ignorare. 

" Tu diventi esattamente così quando t'innamori. Ricordi com'eri con Charlotte? " 

Non rispose, si limitò semplicemente ad abbassare lo sguardo. 

Conferma.

Risi piano e gli diedi una gomitata al fianco: " Chi è la fortuna, eh? Sentiamo. "

Rimase con la bocca cucita, pensieroso. 

Sbuffai scocciato dal suo silenzio, gli afferrai una spalla, poi lo guardai dritto negli occhi: " Ehi! A chi vuoi donare il tuo cuore? Cosa c'è? " chiesi con premura fraterna. 

Lui finalmente piantò i suoi occhi castano chiaro nei miei: " Non lo so. Dopo la storia con Charlotte, non riesco a cedere il mio cuore ad un'altra donna, non più come prima. Lei si è presa gioco del mio amore, se ne è approfittata così tanto, a tal punto da riuscire a distruggermi. E ora, lei è...è semplicemente lei. Ci siamo incontrati così, per puro caso, proprio ieri sera. Lavora come cameriera nelle cucine. Il suo nome è Lydia, ha ventitré anni. " 

Scrollai le spalle: " Qual è il problema? " 

" Come finirà questa...cosa?" mi rispose con un'altra domanda, confuso e spaventato al tempo stesso. 

Sei la mia luce - Trilogy of forgiveness Vol. 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora