Jonathan
La guardavo...
...non riuscivo a smettere di farlo.
In quelle sue grandi iridi color nocciola c'era una galassia che valeva la pena essere esplorata nel dettaglio, nel profondo, nella sua vastità ed interezza.
Mia moglie era il mio universo.
Il mio pianeta. Il mio mondo. Il mio satellite. La mia luna.
Lei...era la mia luce.
Non ero mai sazio della sua presenza. E mai lo sarei diventato.
In quel momento, il suo sguardo vacillò e risucchiò tutte le parole che avrei voluto dirle, sussurrarle, pronunciare sulle sue labbra leggermente dischiuse. Le intrappolò in un vortice, un uragano, che imprigionò persino i miei pensieri bloccando ogni mio tentativo di fuga.
Immersi nel silenzio, avvertivo soltanto il suo calore e quel respiro tremante a contatto con il mio corpo. Il mio cuore fremeva e non voleva saperne di rallentare.
Averla tra le braccia era come fare un tuffo nel vuoto, sapevi esattamente a cosa andavi incontro ma non conoscevi il come saresti arrivato a destinazione.
Io volevo amarla, adesso. Qui, in questa cascina abbandonata, sotto questo cielo stellato, al chiaro di luna, lontani dalla città, dal pericolo...e saperla mia, ancora una volta.
Sì, mia e solo mia. Sempre.
Era una pazzia?
No, in quel momento eravamo come approdati in Paradiso. Il resto non contava più, era lontano anni luce, perso in un'altra dimensione.
Questa cascina era il nostro angolo fuori dal mondo, ora. Oltre ad essere il nostro unico e solo rifugio da chi pretendeva di strappare e spezzare le nostre vite da questi corpi, che in questo momento non desideravano altro che fondersi e conoscersi ancora una volta in intimità.
Nonostante fossimo feriti, in preda al dolore, alla sofferenza, eravamo uniti, stretti l'uno all'altra, e questo non poteva lasciarci indifferenti. Il sollievo che invadeva ogni centimetro dei miei muscoli nel saperla al sicuro, fra le mie braccia, era palpabile. Sostanzioso.
" Se potessi amarmi..." sussurrò lei, a fior di labbra. Le sue pupille scintillarono come stelle del firmamento e balenarono in quell'oceano profondo dalle mille e particolari sfumature del castano.
"...allora, amami. " concluse lei con le gote un po' arrossate.
Quei suoi occhi...erano preda di una passione, un sentimento che mi erano mancati da morire, in grado di trasportarci oltre. Ero sicuro che il mio cuore fosse avvolto fra le fiamme, perché iniziai a percepire uno strano calore invadermi il petto, e per qualche minuto mi ridiede vigore ed una energia, che non sapevo d'avere ancora nelle membra.
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Sei la mia luce - Trilogy of forgiveness Vol. 3
ChickLitIl sangue che scorre nelle tue vene può decretare chi sei? Chi diventerai? Puoi scegliere liberamente di essere chi vuoi indipendentemente dalla tua famiglia d'origine? Quando scopri di avere un gemello che ti somiglia in modo sorprendente quante...