Conflict // ( seconda parte )

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Aurora

La colazione mi era rimasta sullo stomaco. Letteralmente. 

Percepivo ancora le fette biscottate con tanto di marmellata ai frutti di bosco navigare e disperdersi dentro di me, in attesa di essere digerite. 

I succhi gastrici non erano molto d'aiuto e collaborativi in questo arduo, duro...durissimo compito, dovevo ammetterlo. Eh sì!

Mi stavano soltanto bruciando l'esofago! Avevo in bocca un'acidità pazzesca e una nausea estenuante. 

E la gelosia...sopratutto quella, mi stava logorando, divorando pezzo per pezzo. Che cavolo ci faceva Veronica in questa casa? Con tutti gli uomini presenti sulla faccia della Terra chi aveva scelto di sposare? Proprio Ashton. Una vocina nella mia testa mi stava suggerendo che lei avesse scelto il gemello di Jonathan proprio perché era identico a MIO marito. 

Dove si erano incontrati quei due? Sopratutto, quando? 

Le mancava il MIO Jonathan, eh? 

" Non posso pensare al fatto che Ashton sia sposato con Veronica. Ti rendi conto? SONO SPOSATI. " sbottai incredula, non riuscendo più a trattenermi. 

Io e Jonathan eravamo rientrati in camera nostra dopo la colazione, avevamo bisogno di raccogliere idee e mettere ordine fra i nostri pensieri, prima che fossimo impazziti del tutto!  

Lui sfoderò un sorrisetto sghembo decisamente dolce e rassicurante, ma indirizzato soltanto alla mia persona, perché dentro di sé sapevo quanto ancora fosse in realtà molto scosso, agitato e confuso.  

 " Anch'io. " ammise poi, sottovoce, sfiorandomi una guancia con dolcezza. " Ma non m'importa, o meglio...non adesso. " concluse pensieroso. 

" Credi dunque che quello che abbia detto lei sia il vero? " domandai, prendendo posto sulle sue gambe. Lui mi cinse la vita con le sue braccia e sospirando mise il mento su una mia spalla. Il suo respiro mi solleticò il collo, regalandomi una scarica di puro piacere e serenità lungo la schiena. Lui aveva sempre un effetto benefico su di me. 

" Ha senso. Voglio dire...Patrick odiava avere nemici. Lui era sempre per il perdono, anche quando una persona non lo meritava affatto. Concedeva una seconda possibilità a chiunque glielo chiedesse. L'ha fatto anche con il sottoscritto...e per più di una volta, tralasciando il fatto che fosse mio padre. Quindi sì, io credo alle parole di Veronica. E poi, in passato l'ho conosciuta quel che basta da capire quando mente o dice il vero. " 

Scossi la testa parecchio frastornata e sorpresa: " Fantastico! " commentai sarcastica, battendo i pugni sulle ginocchia. " Allora, tuo zio è decisamente e ufficialmente un gran bastardo. Perché cancellare le ultime e-mail che tuo padre aveva scritto e invitato ad Antony? " 

" Suppongo,  perché mio padre in quelle e-mail avesse perdonato Antony, specialmente dopo quanto aveva fatto per me mentre ero tra la vita e la morte. Il caro zietto non avrebbe guadagnato nulla con la loro riappacificazione. Magari, se mio padre fosse tornato qui di persona avrebbe preso il posto del nonno in azienda, e sarebbe stato riconosciuto a tutti gli effetti come il primogenito dei Christiansen. E..." 

"...e invece, tuo padre non ha mai ricevuto una risposta a quelle e-mail, di conseguenza non ha più rivisto suo padre, che adesso si dispera per non aver riavuto con sé suo figlio. Quelle e-mail sono state bloccate e intrappolate per non essere mai lette da anima viva in una chiavetta USB. Tuo zio deve averle conservate e non eliminate del tutto per scrupoli di coscienza o chissà cos'altro. Cavolo, è incredibile! E il fatto che Veronica sia la segretaria di tuo nonno, nonostante sia la moglie di Ashton e la tua...ex fiamma, ci è tornato utile. Ora lei deve semplicemente intrufolarsi nell'ufficio di Tom, scoprire se quella chiavetta sia lì, ben nascosta, copiare il file, rimettere tutto a posto, e passare a noi la copia di quel contenuto. Pensi che riuscirà a farcela? " 

Sei la mia luce - Trilogy of forgiveness Vol. 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora