Aurora
Mi sarei fermata a quel tenero e dolce bacio, che c'eravamo scambiati con grande bisogno, affetto e sollievo contro la porta di quella stanza semi-buia, poco distante dalla sala in festa, ma Jonathan preferì approfondire quel nostro contatto, andare in profondità, aumentare il nostro legame.
Amò suggellare quella serata speciale con una unione decisamente più intima. Era la nostra ultima notte insieme a Venezia, dopotutto. Io sarei partita il mattino seguente assieme alla nostra famiglia mentre lui sarebbe rimasto qui.
No, non sopportavo questa separazione forzata. Il fatto che dovessimo dividerci mi metteva ansia, tensione, io...non volevo allontanarmi da lui.
" Ci dobbiamo salutare come si deve, non trovi? " mi disse con voce calda e roca, le sue dita scivolarono sotto il mio vestito e percorsero le mie cosce nude provocandomi una scarica elettrica di puro piacere lungo la schiena e una scia di piccoli ma intensi brividi, che fecero affiorare la pelle d'oca su entrambe le mie braccia scoperte.
Sorrisi senza pensarci nemmeno, infrangendo le mie dita fra i suoi setosi e lisci capelli castani: " Mmm, sono d'accordo. Il fatto è che non ho alcuna intenzione di lasciarti qui, da solo. Non voglio lasciarti, Tric. Ti prego, permettimi di restare al tuo fianco. Insieme come sempre. "
Cingendo i miei fianchi, e stringendomi ancora di più contro il suo petto, mi scoccò un sonoro bacio sul collo, appena sotto la mascella, e su una spalla facendo calare l'unica spallina del mio vestito.
" Sbrodolina, i gemelli hanno bisogno di te. Io tornerò presto, è una promessa. " sussurrò ad un soffio dalla mia pelle, respirandone il profumo a pieni polmoni.
Mi morsi il labbro inferiore, non faceva che distrarmi, farmi perdere di continuo la lucidità mentre mi sfiorava con quel profondo e ricco desiderio di possedermi.
La passione che scaturiva dalle sue grandi pupille scintillanti mi destabilizzava, costringendomi a concentrare lo sguardo sulle sue dita. I suoi pollici avevano preso a tracciare dei cerchi invisibili sul dorso delle mie mani con un lento e decisamente rilassante movimento, in grado di portarmi in paradiso.
" Non devi preoccuparti per me." aggiunse sottovoce, sollevandomi il mento con due dita per permettermi d' incontrare i suoi meravigliosi occhi verdi.
Non dissi una sola parola in risposta, e le sue dita conquistarono lentamente le mie labbra. Prima ne tracciarono il profilo, poi provarono la loro consistenza e si misero nel mezzo, inumidendosi, e in seguito fecero dischiudere la mia bocca soffermandosi sul labbro inferiore. Gliele baciai piano quelle dita tentatrici.
" Le tue labbra sono morbidissime, amore mio. " sottolineò lui, prima di rapirmi il respiro con un bacio passionale, che scatenò in me una voglia d'amarlo incredibile. Gli afferrai le spalle e...quella sera nessuno ci vide più alla festa.
*****
La FrecciaRossa era pronta a partire.
Un nodo mi serrava la gola e bocca dello stomaco sin da quando mi ero svegliata tra le braccia di Jonathan. Il mio mondo personale.
Per quante notti sarei rimasta da sola nel nostro letto? Per quante mattine non avrei potuto aprire gli occhi al suo fianco? Per quanti giorni avrei fatto i conti con la sua assenza?
" Mi mancherete da morire, amore mio." bisbigliò portandomi una ciocca di capelli dietro un orecchio.
Trassi un profondo respiro e lo fulminai con un'occhiataccia: " Sei tu che vuoi abbandonarci e rimanere qui, ricordi? "
Roteò gli occhi mentre cullava Marco Patrick fra le sue braccia: " Lo so, ma conosci le mie ragioni. Vi raggiungerò appena posso, devi avere fiducia in me. "
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Sei la mia luce - Trilogy of forgiveness Vol. 3
ChickLitIl sangue che scorre nelle tue vene può decretare chi sei? Chi diventerai? Puoi scegliere liberamente di essere chi vuoi indipendentemente dalla tua famiglia d'origine? Quando scopri di avere un gemello che ti somiglia in modo sorprendente quante...