Stand by Me // ( prima parte )

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Marco

Avrei tanto voluto che Patrick fosse qui, per assistere a questo momento delicato, fragile, carico di tensione, ma anche bello, emozionate, ricco di avvenimenti. Sì, era un momento storico.

E di sicuro, mio fratello avrebbe saputo cosa fare e cosa dire contro Tom Christiansen, che si aggirava come una serpe velenosa intorno alla mia famiglia proprio in questo preciso istante.

Sì, mio fratello Patrick mi mancava da morire, terribilmente. Nonostante non fossimo veri fratelli di sangue, c'eravamo sempre amati come se lo fossimo. Lui era il mio fratello maggiore, il mio migliore amico, il mio più caro e fedele alleato e confidente. Il mio vice, la mia famiglia. E nonostante non ci fosse più, per me continuava ad essere tutto questo. Non m'importava delle sue origini, di quel che in passato aveva provato per mia moglie. Lui era cresciuto come un Corindone, come uno di noi.

E Jonathan non po' gli assomigliava nel carattere, seppur lui non riuscisse ancora a rendersene conto. Ora che era lì, al fianco di suo nonno e di suo fratello Ashton, era bene evidente ai miei occhi.

Poteva anche essere un Christiansen nel sangue, ma sarebbe rimasto sempre un Corindone sui documenti e dentro il suo cuore, così come Patrick.

Ero orgoglioso di lui, per quanto stava facendo per la nostra famiglia, per la nostra azienda. Stava affrontando egregiamente ogni tipo di situazione che gli si presentava davanti, al suo posto io non avrei saputo fare di meglio.

Ovviamente, Antony Christiansen non stava raccontando tutta la verità ai giornalisti e ai fotografi presenti in sala. Sarebbe stato sicuramente accusato di rapimento di minore o chissà cos'altro, altrimenti.

Alcune verità quindi sarebbero rimaste celate e sepolte, intrappolate, ingabbiate, imprigionate tra le pareti di questo lussuoso palazzo in stile gotico, prettamente veneziano.

Molto bene. Avevamo il nostro bel segreto di famiglia.

Quale famiglia al mondo non ne possedeva almeno uno?

Tutti avevamo scelto di rilasciare il nostro perdono e dimenticare quel che era accaduto in passato, inclusa Eva, mia moglie. Nuove strade da percorrere ci attendevano, ormai.

Bastava così.

Nonostante tutto, ogni cosa si stava risolvendo al meglio. Tutto stava tornando esattamente al proprio posto. Che senso aveva continuare a nutrire odio, rimpianti, rimorsi e dolore?

La donna che amavo aveva persino ritrovato un figlio che credeva di aver perso.

Sì, fratellone...avresti dovuto partecipare a tutto questo.

Antony aveva appena ammesso in pubblico di aver avuto un figlio da una giovane ragazza veneziana di umili origini prima del suo vantaggioso matrimonio con Viranda Sanches, aveva inoltre riconosciuto i gemelli come suoi nipoti e si era ampiamente rammaricato per aver abbandonato Patrick, il suo primogenito, quando era solo un neonato.

Mio fratello rimase fino all'età di quattro anni in una casa famiglia, poi fu adottato dai nostri genitori.

E adesso, il Presidente di una delle aziende più ricche al mondo soffriva per la prematura scomparsa del figlio che non aveva mai realmente avuto modo di conoscere sino in fondo.

Un'occasione per rimediare ai suoi errori? I nipoti, Jonathan e Ashton. Ovvio.

Tom Christiansen rimaneva l'unico ostacolo da abbattere al più presto, se desideravamo che questa pace familiare durasse, però.

" Ti avevo chiesto di tenere a bada quel ragazzino, mi pare. Per il suo bene. " esordì in tono mellifluo mentre osservava le bollicine di champagne scoppiettare nel piccolo calice che custodiva tra le mani.

Sei la mia luce - Trilogy of forgiveness Vol. 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora