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Oggi è una giornata molto bella. Il sole illumina la mia stanza e, quando mi sveglio, ho ancora molto sonno.

A scuola arrivo in anticipo di circa dieci minuti, così decido di ripassare qualcosa e sistemare i libri nell'armadietto. Aprendo quest'ultimo, cade sui miei piedi una busta da lettera. Che sia mia madre? In fondo, è stata lei a lasciarmi con una lettera. La apro velocemente, ma non c'è scritto nulla.
Ma, quando sto per buttarla, vedo, in fondo al foglio, una parola. Avvicino il foglio ai miei occhi, non capisco molto bene. C'è scritto un nome: Lea.

Mi guardo intorno, per vedere se c'è qualcuno e chiedere informazioni, ma sono sola.
Ho paura e inizio a correre e vado a sbattere contro qualcuno, facendo cadere tutto quello che avevo in mano.
Mi chino per raccogliere i libri e le altre cose e chiedo scusa.
-"Già preoccupata a quest'ora?"
Conosco questa voce.
-"Oh, sei tu."
-"Ehilà, sembri molto 'contenta' nel vedermi." dice in modo sarcastico e imbarazzato.
-"Ehm, no, scusa. Non ho dormito bene."
-"Colpa mia?"
-"No, Nick. Cosa te lo fa pensare?" chiedo, provando a ingannare il tono della mia voce. Non so perché abbia paura di questo ragazzo.
-"Bene, allora. Ci vediamo."
-"Aspetta, ma tu vieni in questa scuola da quanto?"
-"Da circa tre anni."
-"Non ti ho mai visto."
-"Lo so, lo so." dice, sorridendo a testa bassa.

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