49

19 1 0
                                    

Vado a dormire, perché per quanto mi sia sforzata per ricordare il posto, la mia mente ha catturato solo immagini oscure e prive di senso.




4:00
Vedo l'orario nella sveglia sul mio comodino. Sto respirando in un modo del tutto anormale. Le pulsazioni cardiache sono velocissime. Ho sognato il nome del posto e delle indicazioni che ho visto quand'ero in macchina con Nick e Ian, quando loro credevano che io dormissi.
Rimango fino alle 5:00 a pensare come andarci e mi ricordo che alle 6:00 passa un bus diretto a Stanley, credo che da lì in poi possa andare a piedi, essendo una campagna.
Mi lavo e mi vesto con un paio di jeans comodi e una felpa. Mi dirigo verso la fermata e aspetto.
L'autobus arriva e ci sono dentro soltano due signori anziani e una ragazza con un libro in mano.
L'autista mi fa timbrare il biglietto per Stanley. Ci impiega due ore e mezzo per arrivare. Una volta giunta a destinazione, prendo lo zainetto che ho portato con me e apro il mio cellulare, mettendo su google maps le indicazioni di cui dispongo, sperando siano vere e non frutto della mia immaginazione nel sogno.
Google maps trova il luogo. Seguo le indicazioni e il posto mi sembra sempre più familiare.
Un cartello penzolante attira la mia attenzione. Mi fido del mio istinto, nonostante nel mio cellulare, google maps continua a dirmi di fare inversione a U. Lo chiudo e percorro la strada asfaltata dopo il cartellone. Dopo quaranta minuti di camminata  vedo una casa. Quella casa. Mi guardo intorno, temendo di vedere Nick, nonostate sappia che Nick non lo rivedrò mai più...
Sento dei rumori e mi nascondo dietro un albero velocemente. Cerco di avvicinarmi, anche se continuo a sentire quei rumori. Non ho nulla da perdere. Voglio andare fino in fondo a questa situazione. Sono diventata un'assassina per questa "situazione", tanto vale vedere come stanno le cose. Mi blocco, perché sento un rumore molto strano, come delle catene. Sento dei strani suoni. Cerco di guardare dagli infissi della finestra aperta. Il cellulare mi cade dalle mani.

Lettera.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora