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Una settimana. Si, una settimana è il tempo in cui non sono andata a scuola  e non ho risposto nessuno né al cellulare né al citofono. Nick è arrivato il giorno dopo che è successo quel che è successo. Lo sentivo che urlava: "Ma cosa succede? Perché non mi apri? Perché non vieni a scuola? Sto iniziando a preoccuparmi seriamente."
Non gli risposi. Come se non si ricordasse quello che mi aveva fatto.
In settimana, ho chiamato una mia compagna per farle riferire ai professori che sto male.
-"Ti serve qualcosa, Kri?"
-"No, grazie lo stesso Jenna."
-"Non preoccuparti, lo dirò ai prof che stai male."
"Ti ringrazio infinitamente. Ciao."
Questa era stata la telefontata.
Jenna era l'unica con cui parlavo in classe, mia vicina di banco.
È sempre stata gentile e premurosa nei miei confronti, ma io ho un carattere difficile e faticosamente riesco ad allacciare un rapporto più che soddisfacente con le persone.
Lea e un'altra mia amica erano l'eccezione, ma entrambe si sono allontanate da me.
Lea. Già! Come ho potuto dimenticarmene.
Domani andrò a scuola, non posso lasciare in sospeso questa vicenda.

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